domenica 26 aprile 2009

"Stop al piano casa per decreto"Regioni al lavoro sull'edilizia sociale

Errani: sì agli aumenti del 20 per cento ma solo tramite la legislazione localeDomani l'incontro decisivo col governoROMASì agli aumenti volumetrici del 20% per le abitazioni e del 35% in caso di demolizioni e ricostruzioni (sempre nel rispetto delle biotecnologie), non con un decreto del governo ma attraverso la legislazione regionale, e via a un "vero" piano casa, che punti soprattutto sull’edilizia sociale. Sono le principali proposte contenute nella bozza votata all’unanimità dalle Regioni nel corso della seduta speciale della Conferenza delle regioni che si è conclusa poco fa dopo oltre due ore di incontro. Le Regioni, ha spiegato il presidente Vasco Errani, di fatto affossano il decreto sul Piano Casa, salvaguardando comunque, attraverso la legislazione regionale, la possibilità di un aumento volumetrico fino al 20% per le case uni e bifamiliari e comunque fino a 1.000 metri cubi, e del 35% in caso di demolizione e ricostruzione, il tutto a fronte dell’impiego di tecniche di bioedilizia e di risparmio energetico. Mentre le Regioni stesse chiamano il governo a un decreto, ma solo per la semplificazione normativa di esclusiva competenza del governo. Il "vero piano casa", come lo definiscono le Regioni, dovrà invece affrontare il tema dell’edilizia residenziale pubblica, partendo dall’accordo già sottoscritto che prevede 550 milioni di euro, risorse aggiuntive e il recupero del gettito Iva ricavato dall’operazione, che dovrebbe rimanere di competenza regionale soprattutto per politiche di sostegno all’affitto sociale. «Oggi pomeriggio - ha spiegato Errani - incontreremo il ministro Fitto, e domani il governo. Auspico che questa impostazione, di cui siamo molto soddisfatti, venga confermata. Viene salvaguardata la programmazione urbanistica, l’accordo rimette la questione sul binario giusto». http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200903articoli/42433girata.asp

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