domenica 26 aprile 2009

Berlusconi: no all'assegno anti-crisi

Stop del premier: «Non è sostenibile» Ma Franceschini rilancia la proposta: «Fondi dalla lotta all'evasione fiscale»BRUXELLESIl premier Silvio Berlusconi dice no alla proposta del segretario del Pd, Dario Franceschini, di un assegno mensile a chi è rimasto senza lavoro. La misura, dice il premier da Bruxelles dopo il vertice europeo sulla crisi, «non è sostenibile». Un no che alimenta la tensione tra Democratici e Pdl, già alta dopo le parole del successore di Walter Veltroni che, ospite a "Che tempo che fa", ha definito «preoccupante» una eventuale vittoria del Cavaliere alle elezioni europee.Il rifiuto di Berlusconi alla proposta del numero uno dei Democratici arriva secco, senza troppi giri di parole: «Il costo equivarrebbe ad oltre un punto e mezzo di Pil, non è sostenibile» per le finanze pubbliche: una scelta del genere, secondo il premier, «innalzerebbe il debito pubblico, cosa che non possiamo fare per i vincoli di Maastricht». Ma Franceschini insiste suggerendo che le risorse per l’assegno possono derivare «dal taglio della spesa pubblica nello spreco ma soprattutto dall’evasione fiscale». Gli fa eco Cesare Damiano, fresco di nomina alla guida del settore Lavoro del Pd: «Il governo sbaglia a sottovalutare la proposta del segretario. È sconcertante l’atteggiamento di supponenza di alcuni ministri che sono stati generosi nel togliere l’Ici sulla prima casa a chi percepisce alti redditi, con un costo di 3 miliardi di euro, e molto avari quando si tratta degli ammortizzatori sociali. Come mai del debito pubblico ci si ricorda soltanto quando si tratta di aiutare i più deboli?». E una voce a prendere «in giusta considerazione» la proposta del Pd arriva anche dalla maggioranza: «Una risposta potrebbe maturare proprio all’interno della manovra sugli ammortizzatori sociali raggiunta tra il governo e le regioni», suggerisce la deputata del Pdl Margherita Boniver, presidente del Comitato Schengen.Ma è poca cosa. Per il resto la tensione tra Pd e Pdl è altissima. La goccia che fa traboccare il vaso è l’appello di Franceschini agli italiani durante l’intervista con Fabio Fazio: «Chiedo agli italiani di non scegliere la strada dell’astensionismo, della sfiducia, in questo momento, ma di rafforzare il Pd e soprattutto di evitare che dalle Europee esca Berlusconi vincitore perchè quello che avverrebbe il giorno dopo è una cosa che può preoccupare tutti». Immediato si leva il coro degli esponenti del Pdl in difesa del premier: «Ciò che è veramente preoccupante è il continuo tentativo del Pd di delegittimare una maggioranza che è stata eletta democraticamente dalla stragrande maggioranza degli italiani e un presidente del Consiglio che può contare su un altissimo livello di consensi», dice il vicepresidente della Camera Antonio Leone. Secondo il vicepresidente dei deputati del Pdl Italo Bocchino «Franceschini ancora una volta commette l’errore di puntare esclusivamente sull’odio contro l’avversario», mentre Piero Testoni definisce Franceschini «un finto giovinotto targato prima, seconda e terza Repubblica» che oggi ha preso «un doppio abbaglio come può capitare solo agli ubriachi dal successo inaspettato».Berlusconi invece non dice nulla sul nuovo segretario del Pd. Anzi, sempre durante la conferenza stampa a Bruxelles, parlando della «cattiva abitudine» dei media di «virgolettare frasi mai pronunciate» ci tiene a precisare che nessuna delle indiscrezioni apparse sui giornali in questi giorni a proposito dei suoi commenti all’elezione di Franceschini corrispondono al vero: «Io generalmente mi astengo da queste valutazioni».http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200903articoli/41526girata.asp

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