domenica 26 aprile 2009

Ad Annozero il Tremonti-pensiero: "Meno beni di consumo, e il mondo sarà migliore"

"Meno beni di consumo e più investimenti pubblici". E' quello che ci porta in dote la crisi economica, secondo il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. "Per troppo tempo abbiamo pensato che i consumi fossero la libertà, la felicità - ha detto il ministro ad Anno Zero - adesso è il momento di tornare alle opere pubbliche, ai beni collettivi, alla dimensione un po' lunga del tempo, alla responsabilità che abbiamo anche per le generazioni future". "Penso che il mondo che verrà fuori sarà migliore - ha aggiunto - Le crisi hanno anche un effetto di spinta bestiale. Da questa crisi si uscirà con i motori all'idrogeno, le biotecnologie applicate in tanti campi. Penso - ha concluso Tremonti - che questo è l'aspetto che ci deve far guardare con più fiducia al futuro".Sulle pensioni il sistema italiano è uno dei miglioriIl sistema pensionistico italiano "è uno dei più solidi, il migliore rispetto a tutti questi 'americanoidi'. Non bisogna seguire questi schizzati delle formule matematiche": Tremonti spiega: "In Italia c'è ancora l'Inps, in America se ci sono problemi vai a finire in roulotte". E' il caso di fare una riforma? "Se fai le riforme a caso in un momento difficile fai la recessione sociale".Non vedo segni di aumento dell'evasione"Sto guardando i dati sulle entrati fiscali e non vedo segni di quel tipo". Così il ministro dell'Economia ha risposto, nel corso della trasmissione Anno Zero, ad una domanda di Michele Santoro su un possibile allentamento della lotta all'evasione fiscale. Tremonti ha sottolineato di non avere "interesse, su una televisione pubblica, a fare polemiche". "Non è neanche più il momento di fare polemiche - ha aggiunto - il problema è avere un capannone o chiuderlo, avere un lavoratore o un ex lavoratore, un po' di soldi in banca o no".Operaio chiede interventi. Tremonti: ricevutoBotta e risposta tra un giovane operaio della Fiat di Pomigliano e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. L'operaio, di nome Ciro, ha chiesto di obbligare la casa automobilistica a produrre una nuova vettura nello stabilimento campano, per dare futuro ai lavoratori: "Chiediamo il lavoro. Siamo la parte sana di Napoli e vogliamo dignita'". Tremonti ha risposto: Lo cose sono un po' complicate. I governi non fanno le automobili". Poi ha aggiunto: "nei limiti e nelle possibilità del governo: messaggio ricevuto". Tremonti ha quindi ribadito che il Governo italiano non ha dato un euro alla Fiat.Non è tempo di libri di economia ma di Bibbia"Questo è un punto della storia in cui non devi andare a leggere i libri di economia ma la Bibbia". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, secondo cui "nella Bibbia c'è il buono (separato) dal cattivo, il grano dall'oglio; l'immagine dello stacco ogni 7 anni, il sabbatico, c'è il Giubileo". Tremonti ha ribadito che la crisi "non è la fine del mondo ma la fine di un mondo" e possiamo venirne fuori.Pesa di più l'immagine di Obama che i suoi piani"Credo che il valore fondamentale del presidente americano sia nella sua figura morale, simbolica, nella sua immagine, più che nei piani messi in campo". "Penso - ha detto Tremonti rispondendo alle domande di Santoro - che l'immagine del presidente Obama e la carica di fiducia, di simboli che ha concentrato è il bene fondamentale, che la realtà è molto complicata e difficile", che la crisi in America "è molto più profonda di quanto uno possa immaginare e continua ad approfondirsi".Secondo Tremonti il new deal ha funzionato perché "era nuovo", mentre "quello che stanno facendo in America è una via di mezzo: un po' di Stato, un po' di privato, un giorno nazionalizzi una parte ma ti riservi di fare l'altra. In questo modo deludi sia i cittadini che i banchieri". "Penso - ha proseguito il ministro - che sia difficile avere nel Congresso, al Senato il consenso su provvedimenti che sono l'opposto di quello che si è consolidato come interessi e mentalità in tutti questi anni: penso che i provvedimenti in campo sono graduali e anche gli annunci che fa il presidente sono in progressione, in cambiamento. All'inizio si dice: sosteniamo la domanda riducendo non aumentando le tasse, oggi ha detto che aumenta le tasse ai ricchi; ha promesso la sanità in campagna elettorale e poi l'ha in qualche modo sospesa; sta aumentando in un modo enorme il debito pubblico ma è stato anche costretto a dire per far passare dei provvedimenti che abbatterà il deficit a metà del suo mandato. E' molto difficile la realtà che ha davanti - ha concluso - è molto forte ancora la sua immagine, le grandi resistenze sono negli interessi e nel blocco mentale e culturale che negli anni della trionfante globalizzazione ha dominato il mondo e ha fatto un pezzo dell'America".http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=108376

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