giovedì 30 aprile 2009

Sicurezza, Maroni pronto a chiedere la fiducia "Emendamento appalti sostenuto da lobby"


Il ministro dell'Interno attacca sulle norme ronde e Cie bocciate in SenatoDuro sulla modifica anti-racket. "Voglio reintrodurre la norma: c'era l'accordo di tutti"



ROMA - Martedì si terrà una riunione tra il ministro dell'Interno, i ministri della Difesa Ignazio La Russa e della Giustizia Angelino Alfano, e i capigruppo di maggioranza per verificare se si può andare avanti sul ddl sicurezza oppure se sarà necessario mettere la fiducia. Maroni non vuole rischiare un'altra bocciatura sulle ronde e sulle norme che prolungano la sosta dei clandestini nei Centri di identificazione ed espulsione. "Voglio capire - ha spiegato Maroni - se si può procedere

tranquillamente o se le acque sono ancora agitate da dover porre la fiducia. In quel caso chiederò la riunione di un consiglio dei ministri straordinario che la autorizzi. Un incidente succede una volta, la seconda volta già mi viene qualche dubbio..." Sul tema della sicurezza, più di un segnale annunciava acque agitate nella maggioranza. Dopo la clamorosa bocciatura dei Cie e delle ronde, c'era quella dei medici-spia, ed infine la cancellazione dell'obbligo per l'imprendiotre titolare di appalti pubblici di denunciare un'estorsione. Il ministro dell'Interno ha espresso "un forte disappunto" per il nuovo incidente di percorso che ha permesso lo "svuotamento" della norma antiestorsione, voluta anche dall'associazione antiracket e dalla procura antimafia. "Un emendamento - attacca Maroni parlando a Montecitorio - sostenuto da certe lobby per svuotare di significato la lotta alla criminalità organizzata. La modifica apportata inopinatamente svuota di significato la norma chiesta dalle associazioni antiracket e dal procuratore nazionale antimafia. Voglio reintrodurre la norma: era condivisa e c'era l'accordo di tutti".

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