domenica 26 aprile 2009

Sacconi:"Ora si farà l'accordo anche con la Cgil"

ROMA - Ministro Sacconi, perché avete approvato una legge delega sullo sciopero nei trasporti anziché un disegno di legge, come chiedeva l'opposizione? "Ma guardi che molte leggi in materia di lavoro, dalla legge Biagi al testo unico sulla sicurezza, sono state varate proprio con lo strumento della delega. Lo si è fatto, e l'abbiamo fatto, per continuare il dialogo con le parti sociali nella fase dell'esercizio della delega. Tant'è che la delega è gradita alla Cisl, alla Uil, all'Ugl perché sanno che significa attribuire un ruolo maggiore ai sindacati". http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/economia/sciopero-generale/accordo-sacconi/accordo-sacconi.htmlLa Cgil non la pensa così. Comunque, può spiegarci perché tutto questo sarebbe impossibile con un disegno di legge? "Perché il processo normativo si esaurirebbe in Parlamento mentre sulle materie del lavoro le soluzioni non possono che arrivare da un raccordo tra l'attività legislativa e un'intensa contrattazione tra le parti. È tanto vero che la delega prevede addirittura di recepire eventuali avvisi comuni tra le parti". Perché secondo lei nel settore dei trasporti possono scioperare solo i sindacati che superano determinate soglie di rappresentatività? Lo sciopero non è un diritto di tutti? "Nessuno tocca la libertà individuale di scioperare. Ma la proclamazione dello sciopero avviene in forma collettiva, non è un processo individuale. Con le nuove regole nessuna delle grandi organizzazioni avrà difficoltà a scioperare anche da sola, con un consenso minoritario ma significativo. D'altra parte, qual è la patologia nel settore dei trasporti? Che basta solo l'annuncio di uno sciopero per produrre disagi agli utenti, mortificare l'attrattività turistica del nostro Paese, danneggiare l'export". Tutto vero, ma allora non bastava intervenire sull'effetto annuncio? "Ed è quello che abbiamo fatto stabilendo che la revoca dello sciopero debba avvenire in un tempo congruo per avvertire gli utenti e introducendo l'adesione individuale preventiva. Però questo non è sufficiente perché è necessario anche mettere le grandi confederazioni sindacali al riparo dalla concorrenza sleale delle organizzazioni che hanno una minuta rappresentatività e che spesso operano con sregolatezza". Resta il fatto che un sindacato con il 10 per cento della rappresentatività non potrà proclamare uno sciopero. "Ma si può alleare con altri. E poi se quella è la sua rappresentatività non mi pare un granché e non capisco perché debba punire gli utenti usando l'effetto annuncio". Pensa di estendere le nuove regole anche ad altri settori? È vero che il progetto originario del governo riguardava tutti i servizi pubblici? "Le nuove norme riguarderanno solo i trasporti, mentre è vero che l'idea originaria era quella di intervenire su tutti i servizi essenziali. Poi ho condiviso l'obiezione di chi, come Cisl e Uil, sottolineava che la vera patologia riguarda i trasporti". Eppure il leader della Cgil Epifani teme che questa legge possa essere il "cavallo di Troia" per ridurre gli spazi per lo sciopero in tutti i settori. "Con i processi alle intenzioni si teme un ipotetico danno domani e non si vede il concreto danno presente che subiscono i tanti cittadini vessati dagli scioperi selvaggi". Per misurare la rappresentatività dei sindacati ricorrerete a una legge? "No. Proprio perché è un tema delicato deve essere flessibilmente definito e aggiornato costantemente dalle parti sociali con il concorso dell'Autorità indipendente per il Lavoro". Ma allora bisognerà assolutamente trovare l'accordo anche con la Cgil? "Certo. Credo che il tema della rappresentanza e rappresentatività sindacale farà ripartire il dialogo tra i sindacati, nell'interesse di tutti". Quindi, niente accordi separati? "Ho detto di più: questa delega farà ripartire il confronto".

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