domenica 26 aprile 2009

No di Berlusconi alla proposta del Pd di un sussidio per chi perde il lavoro. Tremonti: «Facciamo come Roosvelt»

ROMA - Il governo boccia la proposta del Pd di un fondo attraverso cui erogare sussidi per coloro che perdono il lavoro a seguito della crisi economica: per il premier Silvio Berlusconi questa misura equivarrebbe alla «libertà di licenziare». Le aziende, cioè, in presenza di un «ombrello» protettivo garantito dal governo, potrebbero affrontare con maggiore leggerezza i ridimensionamenti dei propri organici in un periodo non particolarmente facile. A questo proposito, tuttavia, il capo del Pdl ha spiegato che la crisi «esiste» ma «è vissuta sui media in maniera più drammatica di quella che è», basti pensare al «calo delle Borse è dovuto a una manciata di azioni». «Considero dannoso che i media continuino a presentare la crisi come qualcosa di definitivo e tragico - ha aggiunto Berlusconi, che ha parlato subito dopo la riunione del Cipe che ha dato il via libera a quasi 18 miliardi di euro di investimenti per infrastrutture e edilizia scolastica e carceraria -. È una crisi pesante ma l'aggettivo tragico è esagerato».«INCENTIVO AL NERO» - «Il sistema attuale - ha detto il capo del governo illustrando i motivi della sua contrarietà all'assegno di disoccupazione - è già un sistema che consente di intervenire e modulare gli interventi e di farlo in maniera opportuna e migliore di quella che non sarebbe se adottassimo la misura che è stata preconizzata» che «sarebbe una licenza di licenziare, soprattutto per i piccoli imprenditori e gli artigiani», i cui dipendenti «godrebbero dell'indennità e continuerebbero a lavorare in nero». Sarebbe quindi, ha concluso Berlusconi, «un incentivo a licenziare e un incentivo al nero».AMMORTIZZATORI SOCIALI - Berlusconi ha poi annunciato lo stanziamento di 4 miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali aggiungendo che si aggiungono ai 4 miliardi di euro delle Regioni e al miliardo di euro della Finanziaria. «Complessivamente la somma diventa di 9 miliardi». È una cifra, ha poi puntualizzato, che «riteniamo esuberante, ma noi volevamo dire ai lavoratori di stare tranquilli». Non solo: per Berlusconi «nessuno ha fatto più di noi in Europa; se ci sono cifre più imponenti- ha detto- è perchè sono state destinate a salvataggi di banche». E quanto ai cosiddetti Tremonti-bond, le obbligazioni garantite dal governo, «che saranno 10-12 miliardi di euro, a seconda delle richieste e che vanno al patrimonio delle banche» Berlusconi ha spiegato che si tratta di una misura importante, attraverso cui «si possono attivare 150 miliardi di euro di finanziamenti alle imprese». COME ROOSEVELT - Anche il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, si è detto contrariato per come i media stanno seguendo la crisi e ha spiegato di non aver mai definito «orribile» l'anno che verrà. E quanto alle misure adottate, il ministro non ha dubbi: «Abbiamo seguito la stessa strada intrapresa da Roosevelt durante la crisi americana, e per questo pensiamo che l'investimento più importante sia continuare a mantenere il proprio stile di vita. Sommando le cifre, quelle messe a disposizione dal governo italiano sono maggiori rispetto a quelle degli altri Paesi europei». E ancora, citando il presidente americano del New Deal, Tremonti ha detto: «Uscite a mangiare un hamburger e verniciate i vostri garage». È così, secondo Tremonti, «che l'economia potrà ripartire e per questo noi proseguiamo sulla nostra linea». Poi Tremonti ha concluso dicendo: «I nostri interventi hanno evitato al Paese di andare a fondo come invece aveva pianificato la sinistra». Anche, ad esempio, su Alitalia: «Senza l'intervento del governo, sarebbe costata tre volte». Dura la replica di Pierluigi Bersani, responsabile economico del Pd: «Berlusconi e Tremonti si confermano giocolieri di parole e di cifre. Riescono a battezzare Fondo strategico per l'economia reale e le imprese quella che in realtà è la sospensione di tutti i programmi dei ministeri per l'impresa, da Industria 2015 fino alle bonifiche; riescono a raccontare ancora una volta la favola dei miliardi che si impegnano immediatamente in infrastrutture mentre i fondi sono senza cassa fino al 2010; riescono a raccontare che non sono i licenziamenti a suggerire l'assegno di disoccupazione, ma che è l'assegno di disoccupazione a suggerire i licenziamenti». «Riescono anche -aggiunge Bersani- a perdere tempo in polemiche politiche e in attacchi all'opposizione e alla stampa mentre in tutto il Paese si sta diffondendo la paura per quello che avviene. Fino all'anno scorso per Berlusconi c'era chi scomodava De Gasperi, adesso Tremonti scomoda Roosevelt. Aspettiamo il prossimo».http://www.corriere.it/politica/09_marzo_06/berlusconi_assegno_disoccupazione_crisi_economica_3f9ffa0c-0a44-11de-91a6-00144f02aabc.shtml

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