lunedì 27 aprile 2009

Europee, il Viminale ammette 79 simboli

Partiti storici, novità, curiosità, raggruppamentie sullo sfondo battaglie giudiziarie e liti per il copyright


ROMA (27 aprile) - Mentre le Poste italiane celebrano le prossime elezioni europee con un francobollo da 60 centesimi, il Viminale ha annunciato che, al termine delle procedure di verifica sui 93 simboli presentati il 19 e 20 aprile, sono 79 i simboli elettorali che sono stati ammessi alle elezioni. Il comunicato del Viminale. «In vista delle elezioni europee che si svolgeranno 6 e 7 giugno prossimi, in un'unica tornata di voto con le amministrative la Commissione elettorale del ministero ha concluso l'esame circa la regolarità dei contrassegni presentati, verificando il numero di firme necessarie per il deposito ed individuando i simboli ammessi. Al termine della procedura di verifica, sono stati ammessi, per l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, 79 contrassegni».Le curiosità. Molte le curiosità nell'elenco dei 79, come il Partito impotenti esistenziali, uno dei cinque simboli presentati da Giuseppe Cirillo, il 45enne salernitano che già alle scorse politiche aveva presentato lo stesso contrassegno, riuscendo a farlo diventare un film nel quale interpretava uno psicologo specializzato in sessuologia e recitava con Tinto Brass (la pellicola girata in HD, in quattro settimane, è costata circa 600 mila euro). Presenti anche Pari opportunità maschili, rappresentato da un oplita greco che corre con scudo e lancia in resta, e Amo l'Italia non voto la provincia, scritta nera su sfondo bianco al centro di un disco bordato di rosso, tipo divieto di transito. Ok anche alla lista del Movimento dei giovani poeti d'azione, fondato nel 1994 da Alessandro D'Agostini, e alla Lista dei Grilli parlanti-Lega padana-No euro. Immancabile il Fronte dell'Uomo qualunque con l'immagine di un cittadino schiacciato da una pressa fedele a quella creata da Guglielmo Giannini nel dopoguerra. In pista resta anche il simbolo che riprende il motto della Rivoluzione francese ed è a metà tra il richiamo storico e le pulsioni anti-casta: al centro campeggia il classico Libertè egalitè fratenitè mentre in alto si vede un salvadanaio con lo slogan "Recupero del maltolto-chiudiamo le province, acqua bene comune, no amnistie". Sullo stesso genere c'è il contrassegno di Giustizia sociale-Mani pulite con tricolore in primo piano. È passato anche il Sacro romano impero liberale, che rappresenta il 'Movimento europeo, liberal cristiano-giustizia e libertà, con in primo piano una bilancia. La battaglia della Quercia. Naturalmente ci sono simboli noti, dei partiti che siedono in Parlamento, e quelli storici. Tra quest'ultimi, la Quercia, al centro di una contesa giudiziaria che va avanti da quasi un anno sull'asse Roma-Barletta. L'emblema storico del Pci se lo contendono i Democratici di sinistra di Piero Fassino confluiti con la Margherita nel Pd tre anni fa e un gruppo di irriducibili pugliesi che ne rivendica la titolarità, perchè si rifiuta di entrare a far parte del nuovo soggetto unitario del centrosinistra. Sono quaranta dissidenti di Barletta guidati dall'avvocato Antonio Corvasce, che ha visto escluso dal Viminale il suo simbolo a favore di quello depositato dai Ds di Fassino. Il legale fa il punto sugli ultimi sviluppi della battaglia in corso: «A questo punto, vista l'ennesima ingiustizia subita, inizierò lo sciopero della fame, finchè non otterremo un incontro con il presidente della Repubblica, nella sua qualità di garante supremo della Carta costituzionale, al quale chiederemo che il ministero dell'Interno faccia osservare il rispetto del nostro diritto ad associarci liberamente e a poter partecipare alle elezioni!». Tra i vecchi loghi depositati per tutelare il copyright evitando atti di pirateria e confusione tra gli elettori, ci sono la margherita dei Dl, l'Asinello dei Democratici fondati da Arturo Parisi, e l'Ulivo di Romano Prodi. Tutte forze politiche che si sono poi ritrovate del Partito democratico, ammesso con il numero 17. In campo ci sono tre falce e martello (Partito comunista dei lavoratori; Lista dei comunisti; Sinistra critica), tre fiamme (Msi, An, Lista L'autonomia con i quattro simboli di Destra, Mpa, Pensionati e Alleanza di centro), due garofani (I socialisti; Partito socialista), un'edera (Pri), tre rose (La rosa per l'Italia; Partito radicale, Sinistra democratica), uno scudocrociato (l'Udc di Casini). C'è, ovviamente, il Popolo delle Libertà lanciato da Silvio Berlusconi il cosiddetto giorno del predellino (il 18 novembre 2007, in occasione di un comizio a piazza San Babila, a Milano). E ci sono anche i contrassegni di Forza Italia e Alleanza nazionale. Con il numero 65 compare pure un Partito della libertà su sfondo giallo e tricolore in basso. Non mancano i richiami a Lega, sinistra e centro. Prevalgono, i simboli che rieccheggiano il Carroccio. Oltre alla lista dei Grilli parlanti, ci sono la Lega per l'autonomia-alleanza lombarda; la Lega Alleanza lombarda; la Lega Nord-Bossi, la Liga veneta repubblica; Indipendenza veneta. Ha incassato l'ok il Partito del Nord Est, nato nel 2004 e presente per la prima volta alle europee. Il suo fondatore, l'imprenditore Giorgio Panto, è scomparso tragicamente nel 2006 in un incidente mentre guidava l'elicottero sulla Laguna di Venezia. Tra le altre curiosità, la Lega per il Meridione. Le aggregazioni. Ha superato l'esame anche il nuovo simbolo che raccoglie La Destra di Storace, il Mpa di Lombardo, i Pensionati di Fatuzzo e l'Alleanza di centro di Pionati. Si tratta di un contrassegno con sfondo arancione, con la scritta L'autonomia e contenente i quattro simboli di Destra, Mpa, Pensionati e Alleanza di centro. L'obiettivo è ottenere la soglia del 4%. Per raggiungere la soglia si sono formate altre due aggregazioni. Con lo stesso simbolo si presentano, infatti, la Lista dei comunisti, formata da Prc-Pdci-Socialismo 2000-Consumatori uniti (sarà l'unica lista delle schede elettorali a correre sotto l'insegna della falce e del martello). Mentre Ps, Verdi, Sd, Mps di Nichi Vendola si sono uniti sotto le insegne di Sinistra e Libertà. Altri piccoli partiti hanno invece scelto di presentarsi soli come l'Udeur di Clemente Mastella, Azione sociale di Alessandra Mussolini, Nuovo Psi, Italiani nel mondo del senatore Sergio De Gregorio e il Pri guidato da Francesco Nucara: tutti si collocano nell'area del Pdl. Compare anche il simbolo di Forza Nuova, così come il Terzo Polo di Centro-Democrazia cristiana.

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