lunedì 3 maggio 2021

Perché sono contrtario al #ddlzan


 Buonasera a tutti 

Volevo fare un appunto su ciò che ha detto #fedez riguardo al #ddlzan e a ciò che anno detto alcuni esponenti leghisti in passato riguardo all'omosessualità. 

È del tutto evidente che non si può che condannare tali affermazioni e che ciò non e’ il pensiero di molti di noi elettori di centrodestra. Il motivo per cui molti noi sono contrari a questo ddl è che ci sono alcune parti che se applicate così come scritte sarebbero un pericolo alla liberta’ di espressione. 

Voglio spiegare il perché di questa mia presa di posizione che viene dopo una lunga riflessione e dopo essermi informatomi molto sull’argomento. 

Il Centro studi Rosario Livatino composto da giudici e avvocati tra i quali spiccano Alfredo mantovano consigliere di corte di cassazione Domenico Airoma procuratore della repubblica di Avellino anno esaminato il ddl zan e sono giunti dopo un esame puntiglioso sono giuti a questa conclusione: “La legge sull’omofobia altro non è che la minaccia dell’olio di ricino per chiunque si opponga a un ricatto ideologico subdolamente autoritario” 

Silenziare chi non è d’accordo 

La nuova legge non difende omosessuali e transessuali da discriminazioni e violenze – per questo bastano già le leggi vigenti, nell’applicazione delle quali il giudice può riconoscere il pregiudizio a sfondo sessuale in forma di aggravante “per motivi futili o abietti” – ma serve a mettere a tacere chi ha una visione del mondo diversa da quella delle associazioni Lgbt, che diventerebbe l’unica legittimata ad imporsi. La nuova legge risulterebbe estremamente generica nell’individuare le fattispecie di condotte che configurano «atti discriminatori e violenti per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere», ottenendo il solo risultato di compromettere la libertà di espressione e di manifestazione del pensiero garantita dalla Costituzione (art. 21), la libertà di associazione (art. 18) e la libertà religiosa (artt. 19 e 20). 

L’articolo 4 

L’articolo 4 del testo approvato dalla Camera, che afferma che «sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti», è il tipico caso della toppa peggiore del buco. Tre i suoi difetti: pretende di stabilire con una legge ordinaria ciò che è patrimonio costituzionale indiscutibile, cioè la libertà di espressione; evoca “condotte legittime” senza spiegare in cosa si differenziano da quelle illegittime; si contraddice aggiungendo che non devono essere idonee a determinare atti di discriminatori: ma le ha appena definite legittime! 

Il gender nelle scuole 

Che la legge promossa da Alessandro Zan mira a promuovere un’ideologia e una visione del mondo piuttosto che a difendere i diritti di qualcuno lo si comprende anche dal fatto che ha l’obiettivo di istituire una Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, che dovrà essere celebrata nelle scuole di ogni ordine e grado. La Giornata», è il grimaldello per l’ingresso del gender nelle scuole, ossia per legittimare gli “insegnamenti” sull’identità di genere, che a oggi richiedono l’indispensabile consenso informato dei genitori, e che invece col testo unico Zan finirebbero per non avere più ostacoli, potendo essere impartiti anche contro la volontà dei genitori». Il gioco appare tanto più scoperto quando si considera che i disabili, che pure sono stati introdotti fra i soggetti che la legge afferma di voler proteggere, non sono associati alla Giornata, che riguarda esclusivamente le discriminazioni di natura sessuale. Evidentemente i disabili sono stati inseriti nella legge per motivi meramente strumentali. 

Ora una delle opposizioni che fanno gli estensori della legge e chi la difende è che il gender non esiste e che è più che altro un’invenzione di chi la legge non la vuole ma l’obiezione fatta dagli estensori di questo articolo è chiaro. 

Conclusione: se si voleva veramente difendere la comunità lgbtq, le donne e i disabili bastava modificare il reato già esistente aggiungendo il reato di omotrasfobia senza toccare scuole e libertà di espressione così come specificato sopra. 


P.s. Parte delle informazioni del post sopracitato sono presi da un'articolo di Tempi. It