lunedì 25 maggio 2009

Riforme, Berlusconi insiste "Bastano 450 parlamentari"

Il presidente del Consiglio: "Voglio modificare i regolamenti parlamentari"Di Pietro: "Domani mozione di sfiducia contro il Cavaliere"
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini: "Serve condivisione"


ROMA - Silvio Berlusconi rilancia. Dopo aver annunciato la volontà di voler ridurre il numero dei parlamentari, oggi, azzarda le cifre: "Vedo un parlamento con, diciamo, un numero molto più basso di quello attuale. Diciamo 300 parlamentari alla camera dei Deputati e 150 senatori". ma non basta. Serve anche "una modifica dei regolamenti parlamentari che dia possibilità alle leggi di avere un itinerario più veloce rispetto a quello che c'è attualmente anche a causa della pletoricità del Parlamento". Sul fronte dell'opposizione, però, l'Idv alza le barricate. "Berlusconi non ha le qualità morali e politiche per guidare il nostro Paese" dice Antonio Di Pietro. "Per questo motivo domani presenteremo una mozione di sfiducia e chiediamo i parlamentari dell'opposizione a sottoscriverla" annuncia l'ex pm. Accanti alla mozione l'Idv presenterà "un disegno di legge in cui chiediamo, tra le tante cose riguardanti la riduzione dei costi della politica, anche la riduzione del numero delle assemblee elettive a partire dai consigli comunali, provinciali, regionali, nonchè la riduzione del numero dei parlamentari". In questo clima tutt'altro che disteso, ecco arrivare un nuovo appello di Gianfranco Fini per un clima di collaborazione bipartisan tra gli schieramenti politici. "E' mio vivo auspicio che il Parlamento di questa legislatura possa portare a termine il percorso di modifica della seconda parte della Costituzione per garantire un più armonico equilibrio tra i diversi livelli della cosa pubblica, che da troppo tempo è stato avviato, ma non ancora portato a compimento" dice il presidente della Camera che torna sulla questione dei costi della politica. "Mi auguro che il superamento del cosiddetto bicameralismo perfetto, la riduzione conseguente del numero dei parlamentari, la ridefinizione equilibrata dei rapporti tra potere esecutivo e potere legislativo non siano bandiera dell'uno o dell'altro schieramento politico, ma siano piuttosto riforme condivise, la cui realizzazione contribuirebbe ad accrescere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni repubbicane".

http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/fini-parla/riforme-condivise/riforme-condivise.html

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