mercoledì 20 maggio 2009

La Russa: "Libia Paese civile Governo unito, l'Onu sbaglia"


Continua il braccio di ferro tra l'Italia e l'Onu a proposito deglli immigrato. Oggi è tornato a parlare il ministro della Difesa Ignazio La Russa, deciso a ribadire la compattezza del governo «nel dire che l'Alto Commissariato Onu sbaglia nel ritenere non adeguato il comportamento dell'Italia e dei marinai italiani nei riaccompagnamenti verso il porto libico» degli immigrati clandestini. «Frattini, che è l'uomo più moderato del governo», ha poi sottolineato La Russa intervenuto a 'Faccia a Faccia' su Radio Tre Rai, «dice che ha sbagliato». «Nessun ordine da parte del ministero dell'Interno e tantomeno mio di usare la forza è stato impartito al capo di stato maggiore della Marina o al comandante di nave Spica. Non è stata usata alcuna azione coercitiva ma anzi - ha detto il ministro - è stata applicata la 'legge del mare' che prevede di accompagnare nel porto più vicino» le imbarcazioni in difficoltà. La Russa ha poi «chiesto ammenda per le espressioni da tono comiziale» usate nei riguardi di Laura Boldrini, portavoce dell'Unhcr. «Mi spiace che ci siano stati problemi di tipo personale», ha aggiunto. La Russa era già intervenuto in materia ed aveva utilizzato parole asper nei confronti dell'Alto commissariato per i rifugiati: «Non contano nulla», aveva detto. Anche se poi aveva smorzato i toni: «Non ho niente contro la signora Boldrini, se si è sentita offesa me ne dispiace», dichiara il ministro, ribadendo di considerare «umana l'azione dei nostri marinai nel riaccompagnare, come vuole la legge del mare, nel porto più vicino i migranti intercettati».Libia: Paese civile - A proposito della Libia, il ministro ha utilizzato parole di lode: «È un Paese assolutamente civile» e i rifugiati che hanno diritto d'asilo sono lì garantiti come in altri Paesi europei, ad esempio la Spagna. «Io in Libia ci sono stato mezza giornata soltanto l'altro giorno - ha affermato La Russa - e ho visto un Paese assolutamente civile, di livello più avanzato rispetto a molti Paesi africani. Io se fossi uno che ha il diritto di chiedere l'asilo, credo che in Libia mi troverei in una condizione non molto diversa di tanti altri Paesi europei. Mi sentirei meno garantito che in Italia, ma ugualmente garantito forse come se fossi in Spagna. La Libia - ha aggiunto i ministro - ha riconosciuto la convenzione dei diritti umani dell'Unione africana che, a detta di tutti, è molto più rigorosa» di quella di Ginevra.Cicchitto: basta critiche, ci aiutino - E dalle colonne del quotidiano 'Il Mattino' è intervenuto anche Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl: «L'alto commissariato per i rifugiati dovrebbe dare una mano all'Italia invece di criticare e dovrebbe alzare la voce su situazioni in giro per il mondo davvero cruente sulle quali l'Onu tace». Secondo Cicchitto è stato comunque giusto il richiamo della Farnesina alle parole del ministro della Difesa Ignazio La Russa contro l'Unhcr, Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite. «Il problema è stato affrontato nei dovuti modi dal ministro degli Esteri. Condivido in pieno le parole di Frattini: le organizzazioni internazionali vanno rispettate anche quando sbagliano. Ma ad un patto»: «Discutere è sempre lecito». Secondo il presidente dei deputati del Pdl, infatti, «così come c'è chi discute la linea del governo italiano, è lecito parlare dell'Unhcr e dell'Onu, ricordando con i dovuti toni gli errori che hanno commesso in passato, dal Darfur a Ruanda. Siamo in democrazia e tutti discutono di tutto, questo deve essere il metodo. Ma la di là delle critiche e del dibattito, la situazione italiana è sotto gli occhi di tutti: sull'immigrazione abbiamo un problema enorme». «La linea guida - ha proseguito Cicchitto - non può che esser quella della netta distinzione tra l'immigrazioe regolare, che avviene attraverso la legge Bossi-Fini con il meccanismo dei flussi, e quella irregolare. Il fenomeno va regolato, non ci possono essere squilibri. Chi entra deve avere un lavoro, solo in questo modo si possono evitare xenofobia e razzismo». Il presidente dei deputati del Pdl non chiude però la porta ad una sanatoria per gli immmigrati irregolari: «Prima va approvata la legge. Se emergono dei problemi ci rifletteremo sopra. Il governo non è cieco e sordo».

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