domenica 31 maggio 2009

"Foto in casa, toccato il fondo"


Berlusconi: la privacy è a rischioE il Pd lo incalza sui voli di Stato
BARIOra basta, basta tutti. Silvio Berlusconi chiede che si fermi il ciclone mediatico intorno al suo privato che ogni giorno diventa più pubblico. «Davvero siamo arrivati a toccare il fondo con questa intromissione nel privato da parte di tutti», prova a porre un freno il premier da Bari, dove è arrivato per la campagna elettorale per europee ed amministrative. «Nessuno può accettare che da fuori casa tua un fotografo arrivi a fotografarti dentro casa», si indigna in conferenza stampa di fronte al nuovo caso del sequestro giudiziario delle foto ’rubatè nella sua Villa di Porto Rotondo. E ancora più amaro è sull’intervista a Daniela Santanchè, che apre oggi il quotidiano Libero attribuendo una relazione a sua moglie Veronica Lario. «L’altra cosa», la chiama il premier, senza riuscire a darle un nome. Per poi aggiungere: «Sono spiaciuto che si arrivi a portare sulle prime pagine dei giornali delle situazioni che dovrebbero soltanto attenere alla vita di una famiglia». Di una cosa il Cavaliere è certo: queste vicende non influiranno sul voto ormai prossimo. «Gli italiani sono più avveduti di certi politici e di certi giornali - dice il premier alla locale Gazzetta del Mezzogiorno -. Sanno distinguere la realtà dalle calunnie e la politica dalla spazzatura. E con il voto spazzeranno via questa spazzatura dal dibattito politico». Ma resta il fatto che ci sono state gravissime invasioni della sua privacy. «Le foto le ho potuto vedere anche io e sono così inutili che un giornale della Mondadori ha ritenuto di non doverle pagare neppure diecimila euro. Ma era veramente una situazione presa contro ogni privacy», afferma sugli scatti a Villa Certosa sequestrati dalla Procura. «La riservatezza e la privacy sono diritti fondamentali che fanno parte del più importante diritto di libertà. E a questo proposito - aggiunge - ci stiamo impegnando perchè anche sulle intercettazioni non si può accettare che si continui con questo sistema, per cui nessun cittadino italiano quando solleva un telefono è sicuro di parlare riservatamente con i propri cari o con la propria moglie».Intanto le opposizioni non mollano la presa sulle voci in merito all’utilizzo di voli di Stato per condurre gli ospiti di Berlusconi nella sua Villa in Sardegna: dopo le interrogazioni del Pd, oggi è Antonio Di Pietro a preannunciare un analoga iniziativa parlamentare. La maggioranza replica parlando di «complotto» a danno del premier: a drammatizzare questa tesi è stato il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, con il Pd che lo invita a riferire alle Camere su questo tema. «Questo vizio di utilizzare gli aerei di Stato per andare a vedere le partite, la formula uno o per andare a fare baldoria in riva al mare deve finire perchè si chiama peculato», ha detto Antonio Di Pietro preannunciando un’interrogazione parlamentare.

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