mercoledì 20 maggio 2009

Mills condannato, Silvio di riflesso Ma l'unica prova è in quel Mr B.


L'avvocato David Mills è uno di quegli uomini che, se li incroci nella vita, è un vero guaio: per pararsi il didietro ti accoltellano. Gli accadde un giorno del 2004 che la guardia di finanza inglese volle capirci di più sui suoi conti: seicentomila euro non tornavano affatto. Preso in castagna, Mills si rivolse al suo commercialista, Bob Drennan, il quale gli fece scrivere lì, seduta stante, una bella confessione sul come e il perché di quei fondi illeciti. Mills, uomo evidentemente di poco coraggio, scrisse tutto per bene, tranne il nome del corruttore: si fermò alle iniziali, lo chiamò Mr B. "uno a cui ho fatto un mucchio di favori". Disse che i soldi gli vennero dati per essere vago in un paio di processi in cui Fininvest era coinvolta, quello sulla guardi di Finanza e su All Iberian. L'avvocato Mills lavorava per Fininvest. Il commercialista, ripiegato il foglietto, se lo mise in tasca e denunciò Mills alla guardia di finanza inglese e poi pure ai giudici di Milano. Mossa scontata, ma Mills non fu in grado di prevederla. Ecco fatto il caso Mills: mr B. diventò Berlusconi, anche perché, dopo dieci ore di interrogatorio, Mills confessò. La seconda versione: l'armatore- C'era un altro B, in Fininvest, Carlo Bernasconi. Ma morì. E poi pareva pesce troppo piccolo, seppure cugino del Cav. Qualche mese dopo, però, Mills ritrattò: disse che si era inventato tutto, e ricostruì l'origine di quei soldi. Glieli aveva dati un armatore napoletano, tal Diego Attanasio, già in galera, per un affare che transitava dalle Bahamas, storia di navi comprate e vendute. Mills aveva fatto un gran can can con i bonifici dei vip di mezza Italia, tutti coinvolti loro magrado e senza saperlo, compreso Briatore. Insomma, era un maneggione, nella migliore delle ipotesi, questo Mills, che aveva già confessato e ritrattato. Attanasio, ovviamente, disse di non saperne nulla. E poi il suo cognome non incominciava mica con la B, avranno pensato i pm. Meglio fermarsi alla prima versione: Mr B.? È Berlusconi. Perché? Perché sì. La terza versione: le scuse- A gennaio di quest'anno Mills ha scritto un'altra lettera, la terza, in cui ha chiesto scusa a Berlusconi per averlo coinvolto nei suoi traffici e nei suoi errori. Ma un mese dopo è stato condannato lo stesso. I giudici di Milano, decima sezione, si viene a sapere oggi, dicono che lo hanno condannato perché è un bugiardo, e che ha mentito per coprire lui, Mr B., Berlusconi (che in realtà Mills aveva tentato di portare giù nel suo guano già nel 2004, ma non sottilizziamo). Mills, dicono i giudici, «ha agito certamente da falso testimone. Da un lato per consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l 'impunità dalle accuse o almeno il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento delle operazioni societarie e finanziarie illecite compiute fino a quella data. Dall'altro lato per perseguire il proprio vantaggio economico». Prove? La lettera scritta nel 2004. E basta. Per questo Mills è stato condannato a quattro anni e sei mesi, e di riflesso Berlusconi, l'accusato fantasma del processo Mills (lo salva il lodo Alfano). Questa lè a storia di Mr B. Niente conferma che lo scritto del 2004 fosse dettato da verità, e non dal bisogno di salvarsi il didietro. Per i giudici il dubbio non c'è. Ma a voi, forse, non resta?

1 commento:

  1. Grazie a dio non è la gente a giudicare sulla scorta di stupide illazioni manipolate da sedicenti giornalisti.
    Ma la magistratura, dopo anni di ricerche e indagini.
    Che qualcuno vorrebbe ridurre a un "foglietto" e nulla più.
    Patetici nella vita, patetici nel difendere Berlusconi.

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