venerdì 19 giugno 2009

PREMIER: SINISTRA FA PENA, TRAME NON MI BUTTANO GIU'


CINISELLO BALSAMO - Il comizio è breve, ma è di quelli che lasciano il segno. Silvio Berlusconi dal palco allestito nella piazza di Cinisello Balsamo per i ballottaggi di fine settimana, lancia un veemente attacco contro la sinistra, accusandola di "non avere dignità", di fare "pena" e di aver portato in piazza le proteste contro il governo sul terremoto "strumentalizzando i morti". Ai suoi sostenitori, comunque, promette che "le trame giudiziarie" e "gli attacchi mediatici" non avranno alcun effetto sulla maggioranza che ha il diritto di governare. Il presidente del Consiglio arriva leggermente in ritardo direttamente da Bruxelles, costringendo i ministri Ignazio La Russa e Roberto Calderoli (Umberto Bossi non c'é, parlerà in serata a Cesano Maderno) agli straordinari sul palco. Anche nella capitale belga il premier risponde alle ultime vicende che lo riguardano, ma concentra i suoi strali sulla carta stampata definendo "spazzatura" quanto emerso in questi giorni sull'inchiesta pugliese e bollando come "fantapolitica" le ipotesi di complotti all'interno del Pdl. Anche la "sinistra" finisce nel mirino del Cavaliere ma solo per il mancato sostegno al candidato del Pdl Mario Mauro alla poltrona di presidente dell'Europarlamento. L'affondo vero contro il centrosinistra Berlusconi lo lancia davanti a qualche migliaio di sostenitori che lo accolgono a Piazza Gramsci. Lo spunto glielo forniscono una cinquantina di contestatori, muniti di cartelli ("dimettiti", "sono una donna, non una velina, vergognati!"), che accompagnano con numerosi fischi i 30 minuti circa di comizio del Cavaliere. "Abbiamo anche contestatori, evviva!", ironizza il premier sottolineando che la loro presenza dimostra che "siamo antropologicamente diversi", visto che "noi siamo uomini di libertà e non ci sogneremmo mai di disturbare" un comizio. E ancora: "Non avete dignità, non sapete cos'é la democrazia e la libertà, siete ancora, oggi come sempre, dei poveri comunisti". Dai contestatori l'attenzione si sposta alla sinistra più in generale e alle ultime vicende di cronaca che si intrecciano con la sua vita privata nell'inchiesta di Bari. "E' inutile che sperate di buttare giù il governo e la maggioranza con trame giudiziarie e attacchi mediatici. Siamo la maggioranza del paese e in democrazia la maggioranza governa". Sottolinea poi che gli attacchi non fanno che motivarlo ancor di più: "Continuate così", è l'invito, perché "non fate che convincermi a restare". E, in ogni caso, "mi fate pena e disgusto", siete degli "analfabeti della libertà". L'altro tema che fa infuriare Berlusconi sono le proteste di piazza contro il governo per la gestione dell'emergenza terremoto in Abruzzo. Dice di essere "indignato" perché nonostante l'impegno dell'esecutivo a rendere disponibili 15mila nuove case entro fine novembre "hanno organizzato delle manifestazioni sul nulla, mandando gente che non aveva nulla da chiedere in piazza e strumentalizzando le speranze, la paura e i morti. Vergogna!". Gli ultimi scampoli di comizio sono per i ballottaggi: il presidente del Consiglio chiede un voto per il candidato del Pdl alla presidenza della provincia di Milano, Guido Podestà, per garantire "sintonia" fra le istituzioni. Promette che dalla settimana prossima potrà parlare anche di calcio, "per me è una religione laica", e del presidente dell'Inter. Ma, sottolinea con un ultimo attacco alla sinistra, "sempre con toni civili e non come questi che non sanno cos'é la democrazia, il rispetto e la libertà". C'é tempo per un'ultima barzelletta su Berlusconi che spiega al Padre Eterno come organizzare il paradiso in una società per azioni, ma Dio si domanda perché dovrebbe essere solo vicepresidente. Il bagno di folla finale, con strette di mano e foto, è tale che non consente ai giornalisti di avvicinarsi per chiedergli un commento alle parole di Gianfranco Fini che, sulla vicenda pugliese, ha avvertito sul rischio non per la stabilità del governo ma per la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.PREMIER: COMPLOTTI? FANTAPOLITICA"Quando leggo sui giornali di complotti dentro il Pdl sono storie di fantapolitica". Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nella conferenza stampa al termine del Consiglio europeo. "Non c'é niente da chiarire. E' tutto chiarissimo: è tutta spazzatura. A Napoli già l'ho fatta fuori e farò fuori anche questa", le parole del presidente del Consiglio. "Vi dovreste vergognare, siete degli spioni... io non ci sto a una Italia di questo genere": così il premier Silvio Berlusconi risponde a una domanda dei giornalisti sulla telefonata con Ghedini registrata da una telecamera di Sky e rilanciata dalle agenzie di stampa. "Io ho detto una serie di frasi in questa telefonata - ha proseguito - a proposito di giornali che mi hanno attribuito cose che non ho mai dai come il fatto che risponderò colpo su colpo. Io invece continuo a lavorare per il bene del paese. Io - ha sottolineato - ho in tal senso un ruolo strategico""Povera Italia, se andiamo avanti così va a finire che quello che dice una moglie al marito sul cuscino del letto sarà inserito nelle prime pagine dei vostri eccellentissimi giornali...". Silvio Berlusconi, quasi al termine della conferenza stampa tenuta a Bruxelles subito dopo il Consiglio europeo, non perde l'occasione, tra il serio ed il faceto, di dare le ultime stoccate ai giornalisti rei, a suo avviso, di andare oltre i limiti consentiti dal buon gusto. Il presidente del Consiglio risponde così, dopo aver detto più di una volta di non voler parlare di "questioni nazionali", ad alcune domande dei cronisti italiani sull' inchiesta di Bari. Una insistenza che il Cavaliere mostra di gradire poco. Tant'é che all'ennesima domanda sulla vicenda D'Addario di una cronista di La7, inviata al seguito del premier da anni, fa finta di non riconoscerla e, sorridendo, le chiede: "Qual è la sua testata, La Setta?" A conferenza stampa conclusa, il premier si rivolge poi all' inviata del Tg3 commentando l'abbigliamento della giornalista, che indossava una maglietta con lo "scollo a barcà. "Ma che fa così per farsi invitare a cena?", le chiede facendo il gesto di tirarle su le spalline. "Una volta - aggiunge sorridendo - facevo cena una al mese, adesso dovrei farne quattro a settimana....".FUORI ONDA SKY: PREMIER AL TELEFONO CON GHEDINI"Non ho mai detto quella cosa, che mi fa incazzare, e cioé che risponderò colpo su colpo... E' veramente una cosa incredibile...". Così il premier Silvio Berlusconi commenta i titoli di alcuni quotidiani italiani parlando al cellulare con Niccolò Ghedini dalla sala del Consiglio Europeo. La conversazione telefonica è stata registrata da una telecamera di Sky nel corso del consueto giro di tavolo poco prima dell'inizio dei lavori del vertice."Qui ci sono cose che non ho mai detto: io non ho mai parlato di complotto oscuro, non ho mai detto di temere di essere spiato e non ho mai detto che il mio avvocato è uscito pazzo...Questi sono dei disgraziati", le parole di Berlusconi nel corso della telefonata al suo avvocato, parlamentare del Pdl. "Ma dai Niccolò - dice ancora Berlusconi al telefono - ma ti sembra possibile che tu possa pensare una cosa del genere di me?", ha aggiunto Berlusconi sempre riferendosi alle ricostruzioni giornalistiche su alcune considerazioni fatte dal Cavaliere in merito all'operato di Ghedini stesso. "A questo punto mi offendo io. Ora chiamo Bonaiuti - prosegue - e facciamo un comunicato".Ed in effetti era stato stamane proprio il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti a puntare il dito contro i titoli dei giornali di oggi. "E' scandaloso - ha detto Bonaiuti - che alcuni giornali continuino ad attribuire al Presidente del Consiglio frasi che in realtà non sono state pronunciate. Ecco un campionario di falsità dai giornali di oggi: 'Temo di essere spiato'; 'Sono stato spiato e pedinato'; 'Rispondero' colpo su colpò; "Il mio avvocato è uscito pazzo"; 'Se vogliono la guerra l'avrannò; "E' in atto un oscuro complotto". Tutte queste frasi sono inventate di sana pianta. Ma per garantire la loro verosimiglianza, vengono riportate dai giornali tra virgolette e attribuite al presidente Berlusconi da ignoti interlocutori (mai nome e cognome, per carità!). Questo malvezzo è peggiorato negli ultimi tempi eppure -conclude - non abbiamo visto ancora un solo intervento degli Organi dei giornalisti".BERLUSCONI: VI DOVRESTE VERGOGNARE''Vi dovreste vergognare, siete degli spioni... io non ci sto a una Italia di questo genere'': cosi' il premier Silvio Berlusconi risponde a una domanda dei giornalisti sulla telefonata con Ghedini registrata da una telecamera di Sky e rilanciata dalle agenzie di stampa. ''Io ho detto una serie di frasi in questa telefonata - ha proseguito - a proposito di giornali che mi hanno attribuito cose che non ho mai detto come il fatto che rispondero' colpo su colpo. Io invece continuo a lavorare per il bene del paese. Io - ha sottolineato - ho in tal senso un ruolo strategico''.AVVENIRE, PREMIER CHIARISCA INTERROGATIVI Il premier Silvio Berlusconi dovrebbe fornire "il più presto possibile" un chiarimento sui tanti interrogativi, sulle voci sul suo conto che hanno portato anche ad una inchiesta a Bari. E' quanto chiede il giornale dei vescovi Avvenire in un editoriale. "Il punto centrale è la necessità di arrivare il più presto possibile ad un chiarimento sufficiente a sgombrare il terreno dagli interrogativi più pressanti, che non vengono solo - sottolinea il giornale della Cei - dagli avversari politivi ma anche da una parte di opinione pubblica non pregiudizialmente avversa al premier"."E' lecito domandarsi - si chiede l'Avvenire nel suo editoriale - se il presidente del Consiglio abbia finora scelto la linea di resistenza migliore e i difensori più appropriati al suo caso". Ma anche se "non fosse possibile eliminare ogni ombra, perché ad esempio su alcune questioni il bandolo della matassa é in mano alla magistratura, si pongano almeno i presupposti per evitare ulteriori stillicidi di chiacchere e di tempeste mediatiche". "Senza illudersi - conclude Avvenire - che l'efficienza dell'azione di governo possa far premio, sempre e comunque, sui comportamenti privati. Alla lunga, tutto finisce per avere un prezzo. E il pericolo, soprattutto in questo caso, è che a pagarlo non sia soltanto il singolo debitore di turno, ma l'interno Paese".IPOTESI DI GIRO DI ESCORT 'BIPARTISAN' - Il sospetto - tutto da provare - degli inquirenti baresi è che il giro di escort ingaggiate dall'imprenditore barese, Giampaolo Tarantini, venisse impiegato in residenze esclusive di personaggi potenti - senza distinzione di colore politico - e che possa nascondere, o preludere a, pallidi tentativi di corruzione. Al momento - trapela da fonti giudiziarie - il filone della corruzione è però frutto solo di un sospetto non suffragato neppure da indizi. Inoltre, come è trapelato ieri, i magistrati già negli anni scorsi, indagando su Tarantini, hanno intercettato telefonate nelle quali si parla di festini a base di cocaina organizzati in sontuose dimore dai conoscenti di Tarantini ma non collegati al presunto ingaggio delle escort. A proposito della corruzione per ora c'é il solo ragionamento degli inquirenti: un ragionamento semplice da verificare con indagini ad hoc. Tarantini avrebbe ingaggiato e versato migliaia di euro a donne per farle partecipare a feste. Perché lo avrebbe fatto? Per entrare - secondo gli inquirenti - nelle grazie di uomini di potere e per ottenere successivamente, da questi, favori per la sua attività professionale legata, almeno fino alla fine del 2008, alla società barese Tecno Hospital che fornisce protesi sanitarie. La società è coinvolta a Bari in due indagini: una, che fa riferimento a fatti della fine del 2008, del pm Giuseppe Scelsi, dalla quale è nata l'indagine sul giro di ragazze che, dietro pagamento, partecipavano a feste anche a palazzo Grazioli; l'altra condotta dal pm Roberto Rossi che invece fa riferimento a fatti che partono dal 2003. In tutte e due le indagini i magistrati ipotizzano il reato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in epoche diverse. Ma viene contestato anche il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti nei confronti di persone che parlano al telefono di festini a base di cocaina."Temo che questa maliziosa e falsa rappresentazione della realtà, davvero priva di ogni fondamento, sia soltanto funzionale a precostituire a mio danno l'immancabile e predestinato ruolo di colpevole". Con una dichiarazione rilasciata all'ANSA l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini rompe il silenzio che si era imposto da quanto sono state pubblicate notizie sul suo coinvolgimento nell'indagine in corso a Bari.

1 commento:

  1. SALVE SONO GIO'
    TENGO A PRECISARE CHE NON CAPISCO NULLA DI POLITICA TANTO MENO SEGUO PETTEGOLEZZI
    MA SILVIO BERLUSCONI PER CONTO MIO E UN UOMO CHE SI E' DATO ALLA POLITICA SOLO PER AIUTARCI (AUTARSI) PROTEGGENDO I LAVORATORI E I DATORI .SE NON GLI AVESSERO E NON GLI TARPASSERO LE ALI NOI ITALIANI DAVVERO SAREMMO STATI UNA FORZA. E NON CAPISCO PERCHE'MA PROPRO NON LO CAPISCO PERCHE'SI SONO ACCANTI A LUI COSI' TANTO DA FARLO APPARIE PER QUELLO CHE NON E'
    MI VERGOGNO DI FAR PARTE DI QUEST MONDO INCAPACE DI VEDERE OLTRE.
    RIPETO IO NON APISCO NULLA DI POLITICA,MA CI VEDO
    SPERO SOLO CHE SILVIO NON SI ARRENDA MAI E CONTINI A LOTTARE PER COLORO CHE CREDONO IN LUI

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