lunedì 8 giugno 2009

EUROPEE: FRENA PDL E CALA PD; VOLANO LEGA E IDV, BENE UDC

ROMA - Mancano pochissime sezioni alla conclusione dello scrutinio del voto per le elezioni europee (lo spoglio è stato effettuato al 96%) e, salvo piccoli aggiustamenti, resta sostanzialmente confermata la situazione che fin da subito dopo la chiusura dei seggi si era delineata. In particolare il Pdl arriva e supera di qualche decimale il 35%, mentre il Pd si assesta a poco più del 26%. Vola la Lega nord che supera il 10,5%, mentre l'Idv sfiora l'8%. L'Udc conferma le proprie posizioni a quasi il 6,5%. Confermata l'esclusione di Prc-Pdc, Sinistra e Libertà, Lista Pannella-Bonino e Mpa-La destra. La lista che è andata più vicina alla soglia del 4% è stata quella di Rifondazione e Comunisti italiani, ma si è fermata al 3,3%. Tra le novità l'affermazione del Pdl come primo partito in regioni storicamente di sinistra come le Marche e l'Umbria. Per un punto percentuale non riesce intanto il sorpasso della Lega sul Pdl in Veneto. Singolare infine la situazione di Cosenza: dalla città calabrese non risulta, sul sito web del Viminale, alcuna sezione ancora scrutinata a quasi dieci ore dalla chiusura dei seggi.A BOSSI NON RIESCE IL SORPASSO IN VENETO - Per meno di un punto non riesce alla Lega il sorpasso sul Pdl in Veneto: gli uomini di Umberto Bossi si fermano al 28,4% mentre il partito del premier Silvio Berlusconi raggiunge il 29,3. Alla luce del risultato, e stando a quanto ribadito nei giorni scorsi dallo stesso presidente del Consiglio, dovrebbe essere quindi di nuovo il Pdl, l'anno prossimo, ad esprimere il candidato alla presidenza della Regione. Alla Lega va comunque la maggioranza delle province: il Carroccio vince a Belluno (26,98% contro 26,89%), a Treviso (34,3% contro 27%), a Vicenza (33,2 contro 29) e a Verona (33,8% contro 28,7%). Il Pdl si impone invece a Padova (31,7% contro 23,7%), a Rovigo (32,2% contro 18,8%) e a Venezia (29,7% contro 20,3%). In queste ultime due province la Lega è superata anche dal Pd, che a livello regionale si attesta sul 20,9%.PDL MANCA L'OBIETTIVO 40% E IL PD PERDE 6 PUNTI - Il Pdl, che sperava di raggiungere e superare la quota-simbolo del 40%, cala di due punti e mezzo rispetto alle politiche di un anno fa, mentre sono circa sei i punti persi dal Pd rispetto alle politiche. Sempre nel campo del centrosinistra, l'Italia dei Valori per poco non raddoppia il 4,4% conquistato un anno fa. FUORI DA STRASBURGO SINISTRA, RADICALI E MPA - La tagliola della quota di sbarramento del 4% fa strage dei partiti più piccoli: restano fuori dal Parlamento europeo sia la lista promossa da Prc e Pdci, sia Sinistra e Libertà, poiché entrambe si fermano a qualche decimale nei dintorni del 3%. Supera appena il 2% l'Mpa insieme alla Destra e ai Pensionati e ai radicali non basta il 2,5%. PPE PRIMO GRUPPO, VINCONO VERDI E DESTRA, PSE IN CALO - Nel complesso, guardando ai risultati nei singoli Paesi europei, il Ppe si conferma come gruppo più consistente, mentre segna un netto arretramento il partito socialista con risultati deludenti in Francia, Spagna e Gran Bretagna. Forte, invece, l'affermazione della destra estrema e, a sorpresa, decisa affermazione dei Verdi e delle liste ambientaliste. AFFLUENZA IN PICCHIATA, ALL'AQUILA VOTA UNO SU 4 - I dati europei fermano la percentuale dei votanti al 43,09: un record per l'astensionismo, fenomeno che in Italia inchioda al 66,5% l'affluenza alle urne (nel 2004 era del 72,9%). All'Aquila, dove ad urne aperte c'é stata una nuova scossa di terremoto, ha votato il 27,9%, contro il 73,1 del 2004. In Italia però la percentuale di votanti è stata più alta rispetto a tutti gli altri paesi europei, ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni, aggiungendo che "le operazioni di voto si sono svolte regolarmente, senza incidenti rilevanti di nessun tipo". AL SEGGIO ANCHE NOEMI, TRA LE POLEMICHE - Tra gli episodi e le curiosità il voto a Portici di Noemi Letizia, la ragazza al centro del caso scoppiato per l'amicizia con il premier. E' stata polemica sulle procedure: le porte sono state chiuse per il tempo del voto e ci sono stati momenti di tensione perché è stata accolta la richiesta della giovane di farsi accompagnare fino all'urna dal padre. In provincia di Latina, a Santi Cosma e Damiano, invece, un'elettrice ha sbagliato a votare, ha chiesto di poter ripetere il voto e di fronte al no del presidente lo ha aggredito. A Potenza e a Tarsia (Cosenza) due elettori sono stati sorpresi a fotografare la scheda col cellulare: il rumore del telefonino li ha traditi e sono stati denunciati.

http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_987710245.html

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