venerdì 19 giugno 2009

Bari, il Cav. e le ricostruzioni stampa: “Sono dei disgraziati”


Roma, 19 giu (Velino) - “Qui ci sono cose che non ho mai detto: io non ho mai parlato di complotto oscuro, non ho mai detto di temere di essere spiato e non ho mai detto che il mio avvocato è uscito pazzo... Questi sono dei disgraziati”. Sono le telecamere di Sky a cogliere, fuori onda, una telefonata del premier Silvio Berlusconi al parlamentare del Pdl (e suo avvocato), Niccolò Ghedini. A Bruxelles, durante un giro di tavolo delle tv prima dell’inizio dei lavori del Consiglio europeo, il presidente del Consiglio parla con il suo legale delle ricostruzioni giornalistiche che diversi giornali questa mattina gli attribuiscono, secondo cui il Cavaliere avrebbe definito “pazzo” lo stesso Ghedini, in riferimento agli sviluppi dell’inchiesta della procura di Bari. “Ma dai Niccolò – dice Berlusconi al telefono – ma ti sembra possibile che tu possa pensare una cosa del genere di me?”. Il premier conclude la chiacchierata: “A questo punto mi offendo io. Ora chiamo Bonaiuti e facciamo un comunicato”. Comunicato che arriva puntuale. I giornali, si legge nella dichiarazione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, “continuano” ad attribuire al premier “frasi che in realtà non sono mai state pronunciate”. E questo è “scandaloso”. Bonaiuti, quindi, elenca: “‘Temo di essere spiato’, ‘Sono stato spiato e pedinato’, ‘Risponderò colpo su colpo’, ‘Il mio avvocato è uscito pazzo’, ‘Se vogliono la guerra l’avranno’, ‘È in atto un oscuro complotto’”, frasi che secondo numerosi organi di stampa sarebbero state riferite dal presidente del Consiglio a uomini del suo entourage, sono, “inventate di sana pianta”. “Questo malvezzo – conclude Bonaiuti – è peggiorato negli ultimi tempi, eppure non abbiamo visto ancora un solo intervento degli organi dei giornalisti”.
Il caso domina le prime pagine di tutti giornali. E la maggioranza si stringe attorno al presidente del Consiglio. “Chiunque abbia un minimo di senso delle istituzioni – dice il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone – dovrebbe essere indignato e preoccupato all’idea che il capo del governo designato dalla maggioranza degli elettori possa essere oggetto di una simile attività di spionaggio e pedinamento: altro che ‘semplice’ invasione della privacy...”. Mentre Ignazio La Russa, uno dei tre coordinatori del Pdl, accusa: “Si indaga sulla vita privata del premier, violando in maniera indegna i suoi diritti e senza la benché minima avvisaglia di comportamenti che costituiscono reato. Silvio Berlusconi, dice il ministro della Difesa, “è più discriminato dei gay”. E “anche se fosse tutto vero –prosegue intervistato dal “Giornale” – perché mai dovrebbe spiegare a tutti cosa fa nella sua vita privata. E sulla vicenda partita da Bari, cosa c’entra Berlusconi? Non è mica detto che il padrone di casa sappia da chi si fa accompagnare uno degli ospiti che ha invitato”.

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