venerdì 19 giugno 2009

Berlusconi: attacchi? Rispondo con lavoro, governo stabile


dell'inviata Yasmin Inangiray


BRUXELLES - Di buon mattino a Palazzo Chigi per un incontro con i vertici della Fiat, poi di corsa a Bruxelles per la riunione del Ppe e del Consiglio europeo. La risposta di Silvio Berlusconi al polverone sollevato dall'inchiesta di Bari e dal nuovo 'caso' Patrizia D'Addario, si concretizza in ritmi di lavoro serrati. La strategia, ribadita anche nei giorni scorsi è quella di non farsi mettere nell'angolo. Che il governo goda di ottima salute e che la sua "stabilità non sia in discussione" è proprio Berlusconi a garantirlo: "Non date retta ai 'rumors' che girano su Tremonti e Draghi con i quali c'é piena collaborazioné", afferma, lasciando la riunione del tavolo sulla Fiat, riferendosi indirettamente alle voci circolate nei giorni scorsi di possibili governissimi o esecutivi tecnici. Nessun commento sulle inchieste che lo riguardano, spiega chi ha avuto modo di parlargli in queste ore, ma massima concentrazione sugli impegni fissati senza concedere spazio ad altri argomenti. Io lavoro e non penso proprio di dare spazio a questa spazzatura, avrebbe osservato Berlusconi ricordando che la sua opinione sui fatti è nota da tempo. Salvo sorprese, dunque, nella trasferta a Bruxelles l'attualità italiana, almeno oggi, non troverà spazio nelle dichiarazioni di presidente del Consiglio, che però potrebbe tornare sulla questione domani pomeriggio a Cinisello Balsamo, in occasione del comizio di chiusura della la campagna elettorale di Guido Podestà, candidato della maggioranza alla provincia di Milano. Oggi c'é spazio solo per argomenti economici e internazionali. E così, prima di partire per la due giorni del Consiglio europeo, il Cavaliere arriva nella sede del governo per partecipare all'incontro tra i vertici della casa automobilistica italiana, i sindacati e le Regioni. Un appuntamento in cui l'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne illustra la situazione del gruppo e le prospettive per gli stabilimenti sparsi per l'Italia. Il premier tiene a precisare che non ci sarà "nessuna delocalizzazione" e approfitta dell'occasione per fare "i complimenti" a Marchionne, ribattezzato "mister Fiat" per l'accordo siglato con Chrysler. Un'operazione, ci tiene a sottolineare il Cavaliere, che "il governo ha seguito con molta attenzione". L'intesa con la casa automobilistica americana è anche l'occasione per ricordare l'incontro con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama: "Con lui - dice durante la riunione - siamo in buone mani". Non è mancato poi un passaggio sulla crisi: "Sarei uno sprovveduto se non la vedessi", ma "c'é bisogno di uno sforzo comune per infondere ottimismo". Chiuso il capitolo Fiat, Berlusconi vola a Bruxelles e l'argomento cambia. L'obiettivo infatti è strappare la presidenza del Parlamento europeo alla Polonia in favore di Mario Mauro. E prima ancora di partecipare alla riunione Berlusconi parte lancia in resta: "La nostra è la candidatura migliore", dice senza messi termini facendo osservare che un italiano alla presidenza dell'Europarlamento manca dal 1979.

Nessun commento:

Posta un commento