sabato 12 settembre 2009

Disoccupazione: al Nord più bassa che in più ricche regioni Ue


Roma, 12 set (Velino) - In Italia, nel primo trimestre di quest’anno, la percentuale dei disoccupati ha toccato il 7,9 per cento con un aumento, rispetto al terzo trimestre del 2008, del +1,8 per cento. In termini assoluti i senza lavoro sono 1.982.000. Probabilmente a fine anno, secondo le previsioni della CGIA di Mestre, in Italia si raggiungerà un tasso di disoccupazione medio dell’8,8 per cento che corrisponderà ad oltre 2 milioni e 200 mila persone senza un lavoro. Ma nel resto d’Europa le cose non vanno meglio. Anzi. Sempre al 31 marzo del 2009 in Spagna il tasso di disoccupazione era pari al 17,4 per cento (+ 6 per cento rispetto a settembre 2008), in Francia all’8,7 per cento (+ 1,3 per cento sul 3° trim. 2008) e in Germania all’8,5 per cento (+0,9 per cento su settembre 2008). Solo il Regno Unito registrava un tasso di disoccupazione inferiore al nostro pari al 7,1 per cento (+1,3 per cento su settembre 2008). Chiaramente le percentuali sono valori medi nazionali che presentano delle differenze territoriali molto evidenti, soprattutto in Italia. “Per questo – dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre – abbiamo cercato di capire qual è la percentuale dei senza lavoro nelle aree più industrializzate del nostro Paese confrontandola con i livelli di disoccupazione registrati nelle regioni più ricche d’Europa”.
Ebbene, nel marzo di quest’anno, il tasso di disoccupazione del Piemonte ha toccato il 7 per cento, quello della Lombardia il 5 per cento, nel Veneto il 4,7 per cento e in Emilia Romagna il 4,1 per cento. Sempre nello stesso periodo nelle tre regioni più ricche della Germania la disoccupazione ha raggiunto l’8,9 per cento nella Nordrhein-Westfalen, il 5,1 per cento in Baviera e il 4,8 per cento nel Baden-Wurttemberg. In Francia, invece, nella Provenza-Alpes- Costa Azzurra la disoccupazione è salita al 10,3 per cento nella Rhone-Alpes all’8,1 per cento e nell’Ile-de-France al 7,4 per cento. Nel Regno Unito la regione londinese ha segnato l’ 8,2 per cento, il South-West il 7,9 per cento e il South- East il 5,3 per cento. Sconcertante la situazione dei senza lavoro in Spagna. La Catalogna presenta una disoccupazione del 16,2 per cento, la Comunidad de Madrid del 13,5 per cento e l’Andalusia addirittura del 24 per cento.
“Da questo confronto emerge in maniera molto chiara – prosegue Bortolussi - che nonostante un progressivo aumento dei disoccupati anche nelle regioni settentrionali, non siamo un Paese alla deriva, visto che quasi tutti i nostri principali partners economici stanno peggio. Certo, per quegli italiani che hanno perso il lavoro in questi ultimi mesi è poco consolante sapere che nei territori più ricchi d’Europa c’è chi sta peggio. Ma è altresì vero che in questa fase così delicata bisognerebbe affrontare questo tema con un approccio meno emotivo e basarsi, invece, su una attenta analisi delle statistiche ufficiali”. Ciò non toglie che la preoccupazione per la perdita di posti di lavoro rimane un dramma che va combattuto attraverso il rilancio dell’economia del Paese. “Per questo – conclude Bortolussi – c’è la necessità di aiutare concretamente il mondo delle piccole e micro imprese che in questi ultimi decenni ha dimostrato di essere la vera spina dorsale dell’economia nazionale”.


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