mercoledì 9 settembre 2009

Berlusconi: ''Pdl non è caserma. E io ho sorpassato De Gasperi''


Roma - (Adnkronos) - Il premier ad 'Atreju 2009': ''La mia presidenza del Consiglio è durata più di quella dello statista Dc''. Poi guarda avanti: ''Vogliamo cambiare l'Italia e lo stiamo facendo''. E assicura: con Fini solo "un fraintendimento". Ma il presidente della Camera lo gela: ''Parlare di fraintendimento è riduttivo e non contribuisce a risolvere i problemi''.


Roma, 9 set. (Adnkronos) - "Abbiamo un record di cui vantarci: ieri è stato il momento del sorpasso di Silvio Berlusconi su Alcide de Gasperi. Meno male che hanno detto che ero malato, pensa se non lo ero".

Dal palco della festa 'Atreju 2009', a Roma, accolto dal ministro della Giovenutù Giorgia Meloni e dai cori dei giovani del Pdl, il premier Silvio Berlusconi rivendica i risultati del proprio esecutivo e rimarca: ''Abbiamo ancora quattro anni a nostra disposizione. Siamo andati alle elezioni dicendo che vogliamo cambiare l'Italia ed è quello che stiamo facendo''.
Tornando poi sulla dialettica apertasi nel Pdl, Berlusconi rimarca: "Il Popolo della libertà è un movimento liberale di massa. Non siamo una caserma. Siamo esattamente il contrario di una caserma. Tutti hanno la libertà di esprimersi e di far conoscere le proprie opinioni e, anche sui temi etici, quando verrà il momento alla Camera e al Senato ci sarà libertà di coscienza".
Con Gianfranco Fini è stato solo "un fraintendimento", scandisce poi il presidente del Consiglio affrontando uno dei nodi politici più caldi degli ultimi tempi e ribadendo che con il presidente della Camera non c'è nessun attrito.
"Con Fini ho lavorato e lavoro da 15 anni - spiega Berlusconi - oggi ho avuto con lui una conversazione molto cordiale. Per quanto riguarda ieri, io avevo solo risposto a una domanda dicendo che non mi sembrava ci fossero problemi. Fini ha frainteso e aveva capito in modo diverso". Ma il premier ci tiene a ribadire che si è trattato solo di un "fraintendimento", spiegando anche che all'origine dell'equivoco con la terza carica dello Stato che ha agitato le acque del centrodesta in questi giorni, c'è stata una diversa interpretazione del tema dell'immigrazione.
Passano pochi minuti e per il secondo giorno consecutivo il 'duello a distanza' si ripete, quando arriva la replica di Fini. "Per quanto l'ottimismo di Berlusconi sia proverbiale - dice in una nota il portavoce del presidente della Camera - definire 'fraintendimento' le tante valutazioni di carattere politico su cui nel Pdl è necessario discutere, è non soltanto riduttivo ma soprattutto rischia di non contribuire a risolvere i problemi".
Ancora scintille tra Berlusconi e Fini, insomma. Da parte sua, il Cavaliere ribatte: "Rispetto le posizioni espresse in questi giorni da Gianfranco Fini. Il fatto che Fini e altri abbiano delle posizioni diverse su alcuni temi non significa che sulle cose importanti non ci sia nel Pdl piena sintonia".
In precedenza, in merito ai candidati del Pdl per le elezioni regionali dell'anno prossimo, Berlusconi aveva detto: "Non abbiamo parlato di candidature per le elezioni regionali, che verranno decise insieme, ma io ho due candidati che vedo sicuri in Italia e per cui faccio il tifo: il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti per la Regione Calabria e il governatore Roberto Formigoni per la Lombardia: credo che si possa contare sull'esperienza di queste due personalità".
"Il 15 settembre - aveva quindi spiegato - il presidente del Consiglio sarà a L'Aquila e avrà l'onore di consegnare le prime case alle famiglie e si continuerà così ogni giorno per consegnare le abitazioni ad oltre 30mila sfollati".
Quindi, parlando ai giovani del Pdl il premier torna ad attaccare la stampa. "So che questo sarà il titolo d'apertura dei giornali domani ma vi dico comunque: impiegate il vostro tempo in modo diverso dal leggere i giornali. Io lo faccio e ne traggo giovamento". "Non e' possibile - prosegue Berlusconi - leggere ogni giorno sui giornali miei virgolettati di cose che io non ho mai detto né pensato. Povera Italia - conclude - con la stampa con cui dobbiamo fare i conti".

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