giovedì 10 settembre 2009

Berlusconi: "Nessun giro di prostituzione''. Procura Bari: non c'è alcun reato


Roma, 10 set. (Adnkronos/Ign) - "Confermo che nella mia vita non ho mai, neppure una volta dovuto dare dei soldi a qualcuno per una prestazione sessuale e vi spiego anche perche'. Perche' per chi ama conquistare la gioia e la soddisfazione piu' bella e' proprio la conquista. Se paghi, mi domando, che gioia ci potrebbe essere...". Silvio Berlusconi parla alla conferenza stampa congiunta con Jose' Luis Zapatero al vertice italo-spagnolo alla Maddalena. Il premier coglie l'occasione per parlare, bacchettare la stampa e respingere al mittente "le calunnie e le menzogne" che vengono scritte sulla sua vita privata. E ribadisce: "Non esiste alcun giro di prostituzione". Il Cavaliere parla dell'inchiesta della magistratura di Bari e si difende: "Una persona di Bari, Tarantino o Tarantini, e' venuta ad alcune cene facendosi accompagnare da belle donne. Ragazze che questo signore portava come sue amiche, come sue conoscenti".
La Procura di Bari, intanto, esclude qualsiasi responsabilità penale per il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nell'ambito dell'inchiesta sulle escort che Giampaolo Tarantini ha portato durante le serate organizzate a Palazzo Grazioli, residenza del premier: "E' assolutamente fuori da qualsiasi responsabilità penale", ha detto Antonio Laudati, nuovo procuratore della Repubblica di Bari che spiega: "Da quello che viene pubblicato sui giornali è di tutta evidenza".
Dal canto suo, il legale del Cavaliere, Niccolò Ghedini, è soddisfatto: “Le dichiarazioni del procuratore della Repubblica di Bari – dice il deputato del Pdl - dimostrano ciò che il presidente Berlusconi ha avuto modo di evidenziare più volte, ovvero la sua totale estraneità alle inchieste in corso”. “Le reiterate pubblicazioni di materiale di indagine - aggiunge Ghedini - fra l'altro in violazione del segreto e con evidente commissione di reati, assumono chiare connotazioni di straordinaria gravità essendo correlate soltanto non già a vicende penalmente rilevanti ma a fantasiose ricostruzioni di fatti privati, non solo senza che vi sia stato alcun accertamento, ma radicalmente smentite dagli ipotizzati protagonisti”.
Intanto, Massimo D'Alema in una lettera al Corriere della sera, ha spiegato di non "conoscore Giampaolo Tarantini. Pur essendo da oltre 20 anni parlamentare della Puglia e avendo certamente molte conoscenze comuni con l'imprenditore di Bari non ho mai avuto occasione di incontrarlo, di frequentarlo, di ricevere da lui richieste o di chiedergli qualcosa".
"Non mi occupo di appalti della sanita' pugliese ne' di altri rami di attivita' in cui opera in modo industrioso il poliedrico imprenditore", scrive D'Alema spiegando tra l'altro: "Nelle elezioni politiche non esiste piu' il voto di preferenza ed io non ho promosso ne' concordato ne' richiesto alcuna iniziativa 'per D'Alema' che non avrebbe avuto alcun senso. Ho partecipato a centinaia di incontri, compresi pranzi e cene, per il Partito democratico". Alla cena chiamata in causa da Tarantini negli interrogatori "arrivai tardi, feci un breve saluto, e me ne andai. Mi rivolsi a un pubblico di professionisti e operatori della medicina", "non avevo alcuna idea di chi aveva organizzato, promosso e pagato".
D'Alema continua: "L'impressione e' che questo episodio di cui abbiamo letto ormai infinite cronache su tutti i giornali venga enfatizzato solo allo scopo di accostare il mio nome a vicende rispetto alle quali sono del tutto estraneo". Dicendosi "umanamente dispiaciuto" per Sandro Frisullo, il presidente di 'Italianieuropei' aggiunge: "Tuttavia egli ha sbagliato", ma "ha riconosciuto i suoi errori" e ha lasciato il governo regionale."Non si capisce perche' questo principio di responsabilita' che vale per l'assessore Frisullo non debba a maggior ragione valere per il presidente del Consiglio". D'Alema sottolinea: "Non c'e' nessun sistema di potere che il partito democratico o io vogliamo proteggere, ne' alcuno scheletro nell'armadio che vogliamo nascondere. Siamo interessati alla chiarezza e alla verita' perche' questa e' la condizione per fare effettivamente pulizia e anche per diradare i polveroni e restituire autorevolezza alla politica''.

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