martedì 21 luglio 2009

Scontro sul Dl anticrisi: il Pd lascia l'aula.


Roma - (Adnkronos) - L'ok delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera al decreto che da domani passa all'esame dell'Aula. Il partito democratico contesta il voto in blocco, l'Udc si astiene. Mpa e Idv votano contro


Roma, 21 lug. (Adnkronos) - Via libera al dl anticrisi dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, che da domani passa all'esame dell'Aula. Dati i tempi ristretti, si è deciso di riunire le questioni più importanti in un unico pacchetto da votare con un solo voto. Soluzione, questa, non gradita al Partito democratico, che in segno di protesta ha abbandonato le commissioni contestando il voto in blocco.


L'Udc si è astenuta mentre l’Italia dei valori ha votato contro. Pollice verso anche dall'Mpa di Lombardo, che si riserva di decidere stasera, in sede di direzione nazionale, se bocciare l'eventuale fiducia al governo in Aula. L'Mpa, che pure fa parte della maggioranza ha votato contro perché ritiene che ci sia stata una ''totale chiusura da parte del governo'' ad accogliere norme migliorative per il Mezzogiorno.
Tra le novità contenute nel pacchetto di proposte c'è lo scudo fiscale, la mini riforma delle pensioni con l'introduzione delle 'finestre mobili' e il graduale innalzamento dell'età per donne nel pubblico impiego, la Tremonti-ter con gli sgravi fiscali per il rafforzamento patrimoniale delle imprese, la moratoria sui debiti delle pmi e la regolarizzazione per colf e badanti. Entrano nel decreto anche la mini sanatoria per le multe contestate fino al dicembre 2004 e le risorse per la proroga delle missioni internazionali di pace. ormai scontato che il governo decida di porre la questione di fiducia.
Contro il proposito del governo di potte la questione di fiducia si schiera il leader del Pd, Dario Franceschini, che parla di un ''modo di svuotare il nostro sistema parlamentare, senza nemmeno dichiararlo''. Per il segretario del Pd, inoltre, "il governo continua a non avere una strategia per far fronte alla crisi".
"Continua a crescere sia il debito che il deficit, senza che il governo abbia minimamente affrontato i nodi della crisi che - avverte il numero uno del Pd - dopo l'estate, arriveranno al pettine: ci sono imprese che hanno difficoltà ad accedere al credito, abbiamo lavoratori che perdono il posto e passano all'improvviso a zero euro. Dire queste cose non è pessimismo, è dire la verità'', sottolinea Franceschini.
''Se avessimo avuto più coraggio, come si dice, avremmo fatto più deficit, avremmo aumentato i rischi e i costi per l'Italia. Non credo sia negli interessi degli italiani fare piu' deficit. Abbiamo fatto la politica che valutamo giusta e che da fuori si considera giusta'', afferma invece il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nel corso dell'audizione sul Dpef delle commissioni Bilancio di Senato e Camera.
''Siamo convinti, e credo corrisponda alla convinzione della maggioranza degli italiani, che il governo italiano abbia operato in modo corretto e appropriato'' per affrontare la crisi economica. Un'impressione che trova conferma in Italia e all'estero. Se al governo ci fossero stati altri ''forse sarebbe stato diverso. Avrei la tentazione di dire che non abbiamo fatto grossi errori. Abbiamo fatto le cose possibili - rimarca il titolare del dicastero dell'Economia - e compatibili con la realtà in modo appropriato''.

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