Roma - Il Csm versa benzina sul fuoco delle polemiche. Alfano si arrabbia e gira le spalle. Mancino fa il pompiere e tenta di conciliare. "Il parere espresso dalla sesta commissione del Csm sulla riforma del processo penale, attualmente all’esame del Senato, non è una bocciatura, ma è un parere dialogante e condivisibile è il commento del ministro della giustizia Angelino Alfano quando mette in risalto che quello del Csm è solo un parere". Così il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, a conclusione del dibattito al plenum nel quale oggi è stato deciso il rinvio alla prossima settimana per l’esame del parere sulla riforma del processo penale.
Rinvio della votazione "Il rinvio a una riunione successiva del plenum del Csm è stato opportuno - ha detto Mancino - non solo per approfondire le valutazioni espresse in commissione, ma anche per distinguere il momento della formulazione del parere dal momento della risoluzione finale, che è quello della competente sede plenaria". Durante il plenum, il vicepresidente del Csm ha sottolineato: "I titoli di alcuni quotidiani parlano, con una indebita forzatura, di bocciatura della riforma del processo penale". Ricordando l’invito rivolto dal Capo dello Stato a non "dilatare i proprio spazi di intervento", Mancino ha anche aggiunto che "quando il plenum sarà chiamato a formulare il parere, alcune forzature andranno, a mio avviso, eliminate". Il vicepresidente ha anche evidenziato la necessità di affrontare il problema di un "limite temporale" affinché il parere del Csm non interferisca con l’attività parlamentare.
Rinvio della votazione "Il rinvio a una riunione successiva del plenum del Csm è stato opportuno - ha detto Mancino - non solo per approfondire le valutazioni espresse in commissione, ma anche per distinguere il momento della formulazione del parere dal momento della risoluzione finale, che è quello della competente sede plenaria". Durante il plenum, il vicepresidente del Csm ha sottolineato: "I titoli di alcuni quotidiani parlano, con una indebita forzatura, di bocciatura della riforma del processo penale". Ricordando l’invito rivolto dal Capo dello Stato a non "dilatare i proprio spazi di intervento", Mancino ha anche aggiunto che "quando il plenum sarà chiamato a formulare il parere, alcune forzature andranno, a mio avviso, eliminate". Il vicepresidente ha anche evidenziato la necessità di affrontare il problema di un "limite temporale" affinché il parere del Csm non interferisca con l’attività parlamentare.
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