venerdì 30 aprile 2010

Grecia, Berlusconi: "Prepariamo una misura da 5,5 mld di euro"


''Credo che non ci debbano essere dubbi sulla stabilità del nostro governo per i prossimi tre anni''. E' quanto dichiara il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che, sul fronte europeo, annuncia un intervento per la vicina Grecia. "In queste ore, sono in continuo contatto con il ministro del Tesoro Tremonti, stiamo mettendo a punto il decreto legge con il quale l'Italia darà probabilmente cinque miliardi e mezzo di euro alla Grecia per difendere la nostra comune moneta dalla speculazione". Una scelta che va nella direzione di "una difesa dei nostri risparmiatori, delle nostre famiglie, di tutti i cittadini''. Si tratta, spiega di una politica che parte dal "principio di aiutare il vicino quando la casa brucia" e, non solo, per la comune appartenenza all'Unione europea, "ma anche e soprattutto per evitare che l'incendio possa propagarsi alle case circostanti''.Il Cavaliere ha parlato poi della "fiducia che i mercati internazionali ripongono nel nostro Paese e nel suo governo". "I nostri titoli di stato hanno riscosso l'approvazione degli investitori non solo italiani, ma anche stranieri nell'asta di ieri mattina. La richiesta è stata addirittura più alta rispetto ai titoli che offrivamo: una richiesta di 12 miliardi e mezzo di euro contro i 7, 5 miliardi che abbiamo offerto". Un segnale importante a livello economico. "Credo che sia davvero un segno di assoluta tranquillita''', sottolinea il Cavaliere.


Replica poi a chi chiede un 'tagliando' del programma di governo.''Devo dire che, nella nostra azione di governo - dice -, sono proprio i cittadini a essere al centro dei nostri pensieri. A loro abbiamo sottoposto l'approvazione di un programma che è per noi un vero e proprio patto con gli elettori e la nuova moralità che abbiamo voluto introdurre nella politica consiste proprio in questo: nel considerare il programma un contratto stipulato con i cittadini e nel realizzare tutto ciò che è stato promesso''.


Quanto alle riforme, il premier ha detto che "si andrà avanti senza subire i rallentamenti, causati da controproducenti discussioni di palazzo". Tra i primi punti in agenda per il premier c'è la riforma della giustizia che, spiega, si farà "dalle fondamenta partendo dalle nove milioni di cause civili e penali ancora pendenti" per garantire ai cittadini processi più giusti in tempi certi. Torna poi sul tema delle intercettazioni. "Stiamo intervenendo - aggiunge - per impedire che un normale cittadino venga intercettato senza motivo per poi ritrovare la propria privacy infranta e resa di pubblico dominio sulle prime pagine dei giornali''. E poi a livello amministrativo. ''Stiamo intervenendo -insiste- per dare attuazione al federalismo fiscale che permetterà ai cittadini di controllare più da vicino la spesa pubblica e che dovrebbe anche portare a un contrasto più efficace nei confronti dell'evasione. Il governo continua inoltre a lavorare come mai nessun governo in precedenza per garantire la sicurezza dei cittadini e combattere le organizzazioni criminali. Tra l'altro come sapete, abbiamo catturato il numero uno della 'ndrangheta, che si aggiunge ai quasi cinquemila arresti eccellenti compiuti in questi due anni, con oltre cinquecento operazioni di polizia''.


Per quanto riguarda poi il futuro parla poi di una riduzione delle tasse. "Abbiamo davanti tre anni di lavoro - conclude - , ad esempio per semplificare e tagliare le migliaia di leggi del fisco italiano e varare finalmente un unico codice che permetta di ridurre ancora il peso delle tasse sui cittadini, non appena si consolideranno i segnali di questa ripresa economica''.

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