mercoledì 7 aprile 2010

Riforme, Lega consegna al Colle le linee guida: Napolitano: "Necessaria una larga condivisione"


Roma - Sono solo poche pagine, ancora generiche, ma i capitoli sono già ben delineati: semipresidenzialismo alla francese, Senato federale, riduzione dei parlamentari, nuovo meccanismo per l’elezione dei membri della Consulta. Il percorso delle riforme si è appena avviato, ma già oggi - a quanto riferiscono fonti della maggioranza - Roberto Calderoli ha potuto portare un primo documento all’attenzione del Presidente della Repubblica.

Le linee guida delle riforme Le "linee guida" sono il frutto di un giro d’orizzonte chiesto da Silvio Berlusconi al ministro leghista un mesetto fa, in cui si valutano diverse ipotesi di riforma, ma che già indicano la direzione verso cui intende muoversi la maggioranza. Secondo quanto riferito da chi ha potuto vederle, la forma di governo dovrebbe virare verso il semipresidenzialismo alla francese, già "corretto" con la modifica recentemente apportata in Francia per evitare la coabitazione di un presidente e un premier di appartenenze politiche contrapposte: ovvero sia il Presidente che il premier restano in carica 5 anni, e il capo dell’Esecutivo è eletto un mese dopo le presidenziali; il bicameralismo perfetto scomparirebbe dal panorama istituzionale per lasciare il posto alla Camera che dà la fiducia al Governo e al Senato federale con altri compiti, portandosi assieme la riduzione del numero dei parlamentari. Per gli attuali senatori a vita, ci sarebbe invece il passaggio a "deputati a vita": carica che però dovrebbe spettare solo ai Presidenti emeriti, che durante il loro mandato non avrebbero più il potere di nominare altri membri a vita del Parlamento.

Corte Costituziunale Con il semipresidenzialismo cambierebbe anche il meccanismo di nomina dei membri della Corte Costituzionale: il "nuovo" Presidente, con i poteri rafforzati, perderebbe il potere di indicare un terzo dei componenti, che a quel punto sarebbero indicati - sempre per un terzo - dai Presidenti delle Camere. Gli altri due terzi resterebbero di competenza per metà del Parlamento in seduta comune, per l’altra metà delle supreme magistrature. Ma per ora, precisano fonti di maggioranza, si tratta solo di un "giro d’orizzonte", senza indicazioni vincolanti.

Confronto con l'opposizione La "road map" stabilita ieri nella cena di Arcore si compone infatti di diversi passaggi. In primo luogo l’accordo nella maggioranza su un testo più dettagliato, attraverso il ’tavolo dei coordinatori dei partitì. In seguito si avvierebbe il confronto con i gruppi parlamentari, compresi quelli di opposizione: un lavoro che il Governo e la maggioranza si dicono pronti a fare con la disponibilità anche a modifiche, secondo lo stesso metodo portato avanti da Calderoli per il federalismo fiscale. Solo a quel punto, il testo dovrebbe concretizzarsi in un disegno di legge del Governo.

Napolitano: "Ci sia larga condivisione" In relazione all’incontro, svoltosi stamattina al Quirinale, del Presidente della Repubblica col Ministro Calderoli, si precisa che esso è stato dedicato all’esposizione da parte del Ministro degli orientamenti generali in discussione nel Governo e nella maggioranza in materia di riforme istituzionali. A conclusione dell’incontro - si legge in una nota del Quirinale - il Ministro ha consegnato al Presidente una prima bozza di lavoro; non poteva esservi e non vi è stato alcun esame dei suoi specifici contenuti. Il Presidente della Repubblica ha ricordato e ribadito i punti di vista da lui ripetutamente espressi circa la necessità e le possibilità di ricerca della più larga condivisione in Parlamento delle scelte da compiere in questo campo di speciale complessità e delicatezza.

Il Giornale Mercoledi' 07 aprile 2010

1 commento:

  1. La Lega prima di portare al Colle le riforme guida doveva interpellare gli alleati obbligatoriamente ed invece Calderoli ha esagerato!!!! Calderoli deve stare attento a ciò che fa!!!

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