sabato 16 ottobre 2010

Tremonti ribadisce: prima si trovano le risorse, poi si spende


Prima si recuperano le risorse, poi si spende. A Cernobbio, ospite del forum della Coldiretti, il ministro dell’Economia ribadisce la strategia del governo perché si passi senza rischi dalla “stabilità” allo “sviluppo”. Uno sviluppo che deve dunque muovere su basi solide - essere scritto “coi numeri” - e da scrivere “in inglese”, perché risponda agli standard imposti dall’Europa e dal contesto internazionale. Non si tratta più di fissare le priorità e poi reperire le risorse, ma il contrario: “In passato era la politica che faceva i numeri. Ora i numeri vengono prima della politica”. Un piano da disegnare dunque “con grande serietà” e che possa essere costruito sulle reali disponibilità di cassa. Che potenzialmente sono buone: per il ministro esistono “per esempio forti margini per il recupero dell’evasione fiscale”, punto sul quale, ha suggerito Tremonti, “i signori Comuni dovrebbero attivarsi di più”. Il titolare di Via XX settembre è poi tornato sulle scelte di rigore imposte ai ministeri, altro perno del progetto di stabilità e sviluppo, respingendo le critiche ai cosiddetti “tagli lineari”: si tratta, ha detto, di una modalità adottata in tutta Europa. “Ovunque si fanno tagli percentuali dando ai ministeri la possibilità di varare proprie finanziarie” e di decidere con flessibilità dove sforbiciare al loro interno. Il tutto sullo sfondo di una riforma del sistema fiscale che rimetta in discussione un modello fermo agli “anni 60”. In questo percorso si inserisce il progetto federalista, che attraverso il “controllo democratico” delle risorse, è lo strumento con cui “raddrizzare un albero storto”: L’Italia, ha osservato, è l’unico paese che “non ha una finanza locale”, per troppo tempo dominato dalla logica per cui “più si spende” più voti si prendono”.

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