sabato 16 ottobre 2010

Brunetta presenta il piano contro costi burocrazia: -25% entro 2012


La burocrazia? Costerà almeno il 25 per cento in meno entro il 2012 per un risparmio di 17 miliardi di euro l’anno. Questi i traguardi che si raggiungeranno con il “Piano per la semplificazione amministrativa 2010-2012” presentato in Consiglio dei ministri lo scorso 7 ottobre e che - insieme al Codice dell’amministrazione digitale (Cad) - sarà parte integrante del Piano nazionale di riforme che a gennaio verrà portato all’Unione europea. Parola del ministro per la Pa e l’Innovazione Renato Brunetta che ha illustrato le novità durante una conferenza stampa “dedicata a Ugo Magri, con il sorriso sulle labbra naturalmente”, che oggi gli ha dedicato una pagella di midterm sulla “Stampa”. Parte rilevante del Piano - che prevede la misurazione e la riduzione degli oneri amministrativi (MOA) per lo Stato e per le Regioni ed enti locali - anche le norme per semplificare la burocrazia alle pmi. In questo modo, ha sottolineato Brunetta, si rispettano la strategia di Lisbona - che chiede di diminuire del 25 per cento entro il 2012 le spese di Pa per le aziende - e lo Small Business Act. “Si tratta di riforme fredde, più complesse ma anche più divertenti, per alleggerire gli oneri burocratici e finanziari per le imprese e le famiglie - ha commentato il responsabile della Pa -. Sono riforme che non costano e che fanno vivere meglio le imprese, piccole e grandi”. Alle norme (e ai tagli) - ha chiarito Brunetta, che ha la delega alla semplificazione amministrativa - “nessun ministero potrà sottrarsi”. Favorevole al Piano si è detto il numero uno di Confesercenti, Marco Venturi, intervenuto in rappresentanza anche di Rete Imprese Italia. “È un programma di semplificazione non solo utile, ma prezioso - ha sottolineato -, in tempi di crisi in cui le Pmi devono far fronte a grandi difficoltà per tenere e per riprendere a investire salvando lavoro e opportunità di crescita”. Durante la conferenza Brunetta ha anche confermato che la prima riunione con le parti sociali per avviare la riforma fiscale per le famiglie e le imprese si terrà mercoledì.

MOA statale - Finora sono stati misurati oltre 21,5 miliardi di costi annui che, grazie alle riduzioni previste nel “Taglia oneri amministrativi” (legge 133/2008), sono già diminuiti di 5,5 miliardi l’anno. Entro il 2012 si punta a ridurre la spesa del 32 per cento con un risparmio di 11,6 miliardi l’anno. Al momento le aree in cui si è stimato il calo dei costi (per un totale di 5,5 miliardi) sono “Lavoro e previdenza” (-48 per cento ovvero 4,8 miliardi), “Prevenzione e incendi” (-37 per cento ovvero 526 milioni), “Beni culturali (-27 per cento ovvero 166 milioni). Tra dicembre 2010 e marzo 2011 si concluderà l’esame per i settori “Appalti”, “Privacy”, “Ambiente”, “Sicurezza sul lavoro”, “Disabilità”, entro giugno 2012 invece per “Poitiche agricole”, “Infrastrutture e Trasporti”, “Interno”, “Salute”, Statistica”, “Giustizia”, “Economia e Finanze”. Si attendono risparmi per 6,1 miliardi sui 14,7 di oneri da misurare.
MOA Regioni ed enti locali - La misurazione è prevista nel collegato semplificazione alla Finanziaria 2010, al momento all’esame del Senato, e anzi alcune Regioni l’hanno già avviata o prevista. Il traguardo è di ridurre del 25 per cento entro il 2012 gli oneri per le imprese in modo da risparmiare ogni anno 5,3 miliardi.

Semplificazione Pmi - Se “l’obiettivo è di eliminare e semplificare entro il 2011 gli adempimenti sproporzionati per le pmi”, il primo passo è applicare un criterio di proporzionalità nelle procedure con la Pa in base alla dimensione e al settore in cui operano le aziende, come previsto dallo Small Business Act. Un’operazione che riguarderà 4 milioni e 300mila microimprese e le oltre 238mila piccole e medie. Tra i criteri previsti dal Piano, eliminazione o semplificazione delle procedure inutili, informatizzazione, estensione dell’autocertificazione.

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