domenica 14 febbraio 2010

Nucleare, cdm approva criteri per siti. Tra 3 mesi la "strategia"


Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo che disciplina la localizzazione, la realizzazione e l’esercizio di impianti di produzione di energia nucleare e del deposito nazionale destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività derivanti da attività industriali, di ricerca e medico-sanitarie e dalla pregressa gestione di impianti nucleari ed all’immagazinamento, a titolo provvisorio di lunga durata, dei rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato provenienti dall’esercizio di impianti nucleari, compresi i rifiuti derivanti dalla pregressa gestione di impianti nucleari. Il decreto ha ricevuto il via libera anche delle commissioni parlamentari competenti e ha registrato il parere positivo anche del Consiglio di Stato sebbene con osservazioni recepite nel decreto approvato dal cdm. All’appello manca dunque il parere della Conferenza Unificata che il governo acquisirà in un momento successivo essendosi avvalso della decretazione di urgenza, che (ai sensi dell’art. 3, comma 4, del d.lgs. n. 281/1997), consente la consultazione successiva della Conferenza. Il decreto in questione prevede alcune scadenze importanti: entro tre mesi dalla sua entrata in vigore, il Consiglio dei Ministri adotta la "Strategia nucleare’, un documento programmatico quanti impianti verranno realizzati, la relativa potenza complessiva ed i tempi attesi di costruzione e di messa in esercizio degli stessi.

Il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha sottolineato che “il provvedimento si caratterizza per due aspetti: la trasparenza e il rispetto assoluto della sicurezza delle persone e dell’ambiente. La trasparenza vuol dire il coinvolgimento della popolazione e delle istituzioni in tutte le fasi decisionali, di cui verrà continuamente data evidenza. Con il secondo aspetto i nuovi impianti saranno tenuti a rispettare i più elevati criteri di sicurezza relativi alla tutela della salute della popolazione e alla protezione dell’ambiente. Tale assoluto rispetto sarà sottoposto a rigorosa valutazione”, ha precisato Scajola.

Sulla base del documento che specifica già alcuni requisiti minimi richiesti agli operatori (che devono avere una situazione economica stabile e una ‘fedina penale’ immacolata) , entro 60 giorni i ministeri dello Sviluppo economico, dell'Ambiente, delle Infrastrutture e dei Beni culturali definiscono, su proposta dell'Agenzia per la sicurezza (il cui statuto va approvato entro il 15 febbraio nucleare) che deve esprimersi entro 30 giorni, predispongono uno schema di parametri di riferimento relativi alle caratteristiche ambientali e tecniche cui devono rispondere le aree idonee a ospitare impianti nucleari. Lo schema è soggetto alla consultazione pubblica per 60 giorni e entro il mese successivo viene adottato definitivamente. Da quel momento in poi entro i tre mesi successivi ciascun operatore interessato, in possesso dei requisiti, avvia il procedimento di autorizzazione unica con la presentazione al Ministero dello sviluppo economico ed all'Agenzia dell'istanza per la certificazione di uno o più siti da destinare all'insediamento di un impianto nucleare che si completa entro 90 giorni.

L’Agenzia trasmette le certificazioni dei siti al Ministero dello sviluppo economico, al Ministero dell'ambiente della tutela del territorio e del mare ed al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in modo che il Mse possa sottoporre, entro un mese ogni singolo sito all'intesa della Regione interessata che si esprime previa acquisizione del parere del comune interessato. Nel caso non si raggiunga l'intesa entro il termine di sessanta giorni, si provvede alla costituzione dì un Comitato interistituzionale che deve cerca nei successivi sessanta giorni di definire l’accordo. In caso di esito negativo, si provvede con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, integrato con la partecipazione del presidente della Regione interessata.

Al termine della procedura, il ministro dello Sviluppo economico trasmette l'elenco dei siti certificati sui quali è stata espressa l'intesa regionale alla Conferenza Unificata (che si esprime non oltre sessanta giorni dal ricevimento della relativa richiesta) o, in mancanza di intesa, la deliberazione motivata del consiglio dei ministri. Sulla base della certificazione gli operatori devono proporre istanza di autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio dell’impianto che viene inoltrata dal Ministero dello sviluppo economico all’Agenzia per la sicurezza nucleare che provvede all’istruttoria tecnica e si pronuncia con parere vincolante entro dodici mesi.

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