sabato 6 febbraio 2010

Berlusconi conferma scelta nucleare, no di Bersani e Bonino

“Bollette più leggere per gli italiani e per le imprese” grazie al “rilancio del nucleare e delle fonti alternative”. Il premier Silvio Berlusconi torna a parlare nuovamente del ritorno dell’atomo in Italia in un collegamento telefonico con la cerimonia di apertura dei cantieri della Pedemontana e lo fa rispondendo a distanza al no pronunciato dal segretario del Pd Pierluigi Bersani e dalla candidata governatore del Lazio Emma Bonino durante il convegno degli Ecodem a Roma. Passando dal nucleare alle infrastrutture, il presidente del Consiglio si è dichiarato soddisfatto dei lavori per la Pedemontanta “partiti dopo 45 anni” grazie all’inserimento nel 2003 all’interno della legge Obiettivo e frenati “dalle lungaggini della vecchia politica e burocrazia”. “Ricordo che il Terzo valico è straordinariamente importante, anche perché rilancia il porto di Genova - ha aggiunto il presidente del Consiglio -. Così ridiamo a Genova la possibilità di essere il porto più importante del Mediterraneo”.

Non solo nucleare e infrastrutture. “Nonostante la crisi l'Italia c'è e c'è un governo che ha lavorato bene per gli italiani. Credo che stiamo affrontando bene questa crisi economica”, meglio "di altri paesi Ue dove la situazione è più preoccupante", ha ammesso il premier ricordano i successi dell’esecutivo che “ha abbassato le tasse togliendo l’Ici e 2 miliardi alle imprese” e lavorando sulla “diplomazia commerciale” che “ha fruttato diverse miliardi alle nostre imprese”. Sul tema delle regionali, Berlusconi ha sottolineato invece che i sondaggi danno il centrodestra “al doppio dei voti della sinistra” e il governatore lombardo Roberto Formigoni “ben oltre il 60 per cento” dei voti. Proprio a Formigoni e agli altri candidati alle regionali, il premier ha rivolto un suggerimento: quello di far ripartire il piano casa “che il governo ha approvato qualche mese fa dando a tutti i proprietari di abitazione singole o duplici e a chi ha vecchie case da ricostruire secondo quella legge che il governo centrale ha approvato”. E di piantare più alberi. “Bisogna rendere più verde l'Italia”, ha chiosato il premier chiedendo di fare di più sia in Lombardia sia nel resto del paese. Il presidente del Consiglio ha poi rivolto una stoccata agli avversari politici “che sono sempre arrabbiati” e si sfogano “buttandomi addosso di tutto e di più”. Ma per il premier che si è detto ormai “immunizzato” dalle critiche, quello che conta è “un po’ di autoironia”.

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