sabato 9 aprile 2011

Sullo scandalo rifiuti giustizia negata

Mentre langue nelle secche di una prescrizione annunciata il processo a “Bassolino ed altri” per la catastrofe rifiuti, quella costata tre miliardi di euro, con le montagne di immondizia per le strade e lo sputtanamento mondiale di Napoli, ecco che la Procura ci riprova e chiede il rinvio a giudizio per “epidemia colposa” dell’(ormai quasi ex) sindaco Iervolino, dell’ex governatore Bassolino, dell’ex prefetto Pansa e di una quindicina di sindaci di Comuni dell’hinterland. Tutti costoro non avrebbero impedito che la spazzatura marcisse per mesi nelle strade e questo, tra la fine del 2007 e l’inizio del 2008, avrebbe provocato un aumento di gastroenteriti e infezioni cutanee. Il gip deciderà se rinviare a giudizio o archiviare. Ma ormai sembra sempre più probabile che il peggior disastro ambientale che si sia mai verificato in una città europea, resterà impunito. Naturalmente, ci riferiamo al primo processo, quello avviato a prescrizione certa anche per l’enorme numero di testi ammessi. Al punto da indurre le stesse “parti offese” a rinunciare alla costituzione di parte civile. Se è già tutto prescritto a che serve costituirsi? Ma, a questo punto, a che serve continuare? Bah! misteri del pianeta giustizia. Un binario morto che di fatto lascerà impunite le responsabilità di chi ha reso Napoli capitale della monezza. Non sappiamo se tutto ciò sia stato casuale o meno. Certo è che quando la “giustizia” vuole, sa essere rapida, decisa, severa, implacabile. Vedi mani pulite ed i più recenti “casi” berlusconiani, Mills, Mediatrade, Ruby, ecc. In questo caso non è stato così. Amen. Vedremo ora l’esito di questo nuovo impianto accusatorio. Ma, francamente, non ci scommetterei. Intanto, mentre continua il ping pong delle responsabilità istituzionali e da Avellino, Caserta, Benevento giunge un bossiano “fuori dalla palle la mondezza del Vesuvio”, l’emergenza rifiuti, con tanto di barricate, incendi, vergogne, e figuracce varie, resta stabile e duratura. Dovremo conviverci. E, se fossero tre anni, come dice il Governatore Stefano Caldoro, ed intanto si procedesse sulla strada giusta, ci si potrebbe pure stare. La paura, fondata, e che si continui a parlare, molto più di quanto si stia effettivamente facendo.

http://www.ilvelino.it/lariachetira.php

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