sabato 30 aprile 2011

Raid in Libia, la Lega fissa i paletti E Berlusconi: «Mozione costruttiva»

Il premier approva le sei condizioni «imprescindibili» di Bossi. Maroni: «Apertura positiva, ci lavoreremo»

 




[Esplora il significato del termine: MILANO - «Da una parte c’è una Lega contrariata e contraria al crescere di una partecipazione ad azioni militari. Dall’altra esiste la precisa volontà di evitare la crisi di governo». Questi i ] MILANO - «Da una parte c'è una Lega contrariata e contraria al crescere di una partecipazione ad azioni militari. Dall'altra esiste la precisa volontà di evitare la crisi di governo». Questi i "principi ispiratori" della mozione leghista sulla Libia, pubblicata su La Padania e annunciata venerdì in serata da Umberto Bossi. Un documento al quale hanno lavorato lo stesso Senatùr, Roberto Maroni, Roberto Calderoli, Giancarlo Giorgetti e che «ha portato alla presentazione di una mozione - si legge sul quotidiano leghista - in sei punti «imprescindibili». «Mozione che porrà fine alle ostilità», ha previsto lo stesso Bossi.

L'APERTURA DEL PREMIER - Detto, fatto. Visto che il «presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi - recita una nota di Palazzo Chigi - considera la mozione presentata dalla Lega un contributo costruttivo e pragmatico per trovare la soluzione al dibattito in corso tra le forze politiche sulla vicenda libica». «Da Silvio Berlusconi è arrivata un'apertura positiva, da apprezzare, per lavorarci sopra» ha commentato il ministro dell'Interno Roberto Maroni.

LA MOSSA - Sul caso Libia la Lega pone sei paletti e in particolare chiede che venga indicata una data entro la quale ci sia lo stop di ogni azione militare. «Il primo punto chiave della mozione - si spiega su La Padania - riguarda la guerra a Gheddafi: non ci sia un escalation che porti ad azioni di guerra». Il secondo punto: «Occorre intraprendere una intensa azione diplomatica perché purtroppo le bombe non sono mai intelligenti». Per questo, e siamo al punto focale della mozione, vien proposto - scrive sempre La Padania - di «fissare un termine entro il quale far cessare qualsiavoglia azione militare. Termine rigorisissimo, da comunicare immediatamente al Parlamento». Il Carroccio chiede inoltre che «non avvenga un inasprimento della pressione tributaria per finanziare le nostre missioni». Ultima, «ma di assoluta importanza, la richiesta di promuovere un concorso reale tra tutti i paesi alleati sui temi scottanti delle ondate migratorie», intraprendendo ogni iniziativa che permetta di superamento le criticità conseguenti alla sentenza della Corte di Giustizia dell'Ue che ha bocciato il reato di immigrazione clandestina.



[Esplora il significato del termine: «MIGLIORA IL CLIMA» - Prima di martedì prossimo, giorno decisivo per la mozione parlamentare sulla Libia, non sono previsti incontri fra il premier e il leader della Lega, ma fonti parlamentari della maggioranza spiegano che il «clima» nei rapporti fra il presidente del Consiglio e i vertici del Carroccio «sta migliorando». Tanto che il Cavaliere, riferiscono altre fonti parlamentari, si è detto «ottimista» sulla possibilità di arrivare ad una «mozione condivisa» con Bossi e i suoi. Ad ogni modo, aggiunge un’altra fonte della maggioranza che sostiene di aver parlato con il diretto interessato, il Cavaliere è «ottimista, anzi dice di aver praticamente trovato una quadra con il Carroccio sulla questione libica». CALDEROLI - Roberto Calderoli dal canto suo rivolge «un appello» a tutte le forze, di maggioranza e di opposizione, perché votino la mozione della Lega. «È la più equilibrata e completa e dovrebbero votarla tutti, non soltanto gli alleati di maggioranza ma anche le forze di opposizione che, diversamente, negherebbero i valori della sinistra storica», afferma il ministro della Semplificazione. «La nostra mozione parla di pace, di diritti civili, di stabilità, di fine dei bombardamenti, di diplomazia, e non a caso nelle ultime ore Gheddafi ha proposto un cessate il fuoco, e dice no ad azioni militari di terra, ad aumenti di tasse e a esodi di massa», è la posizione dell’esponente leghista. «La guerra è una questione molto seria - spiega Calderoli - e mi aspetto da tutti una posizione seria». Il responsabile della Semplificazione confessa che a volte per la Lega c’è la tentazione di andare all’opposizione ma stare al governo «non è una scelta. Come Lega abbiamo l’obbligo perchè non so cosa altrimenti sarebbe potuto succedere al Paese». La maggioranza , in ogni caso, non è mai stata posta in dubbio, ha detto Calderoli. IL PD - Il ministro del Carroccio però deve poi prendere atto del «no» del Pd alla mozione della Lega sulla Libia. «Non ci interessa l’offerta di Calderoli» ha spiegato Dario Franceschini. Da qui la presa di posizione di Calderoli che accusa il partito di Pier Luigi Bersani di rinnegare i propri valori schierarsi dalla parte dei bombaroli. Pronta la replica, affidata stavolta a Maurizio Migliavacca: «Calderoli non si stupisca di apprendere che il Pd non è come la Lega e che i piedi in quattro staffe noi non li mettiamo».] «MIGLIORA IL CLIMA» - Prima di martedì prossimo, giorno decisivo per la mozione parlamentare sulla Libia, non sono previsti incontri fra il premier e il leader della Lega, ma fonti parlamentari della maggioranza spiegano che il «clima» nei rapporti fra il presidente del Consiglio e i vertici del Carroccio «sta migliorando». Tanto che il Cavaliere, riferiscono altre fonti parlamentari, si è detto «ottimista» sulla possibilità di arrivare ad una «mozione condivisa» con Bossi e i suoi. Ad ogni modo, aggiunge un'altra fonte della maggioranza che sostiene di aver parlato con il diretto interessato, il Cavaliere è «ottimista, anzi dice di aver praticamente trovato una quadra con il Carroccio sulla questione libica».

CALDEROLI - Roberto Calderoli dal canto suo rivolge «un appello» a tutte le forze, di maggioranza e di opposizione, perché votino la mozione della Lega. «È la più equilibrata e completa e dovrebbero votarla tutti, non soltanto gli alleati di maggioranza ma anche le forze di opposizione che, diversamente, negherebbero i valori della sinistra storica», afferma il ministro della Semplificazione. «La nostra mozione parla di pace, di diritti civili, di stabilità, di fine dei bombardamenti, di diplomazia, e non a caso nelle ultime ore Gheddafi ha proposto un cessate il fuoco, e dice no ad azioni militari di terra, ad aumenti di tasse e a esodi di massa», è la posizione dell'esponente leghista. «La guerra è una questione molto seria - spiega Calderoli - e mi aspetto da tutti una posizione seria». Il responsabile della Semplificazione confessa che a volte per la Lega c'è la tentazione di andare all'opposizione ma stare al governo «non è una scelta. Come Lega abbiamo l'obbligo perchè non so cosa altrimenti sarebbe potuto succedere al Paese». La maggioranza , in ogni caso, non è mai stata posta in dubbio, ha detto Calderoli.

IL PD - Il ministro del Carroccio però deve poi prendere atto del «no» del Pd alla mozione della Lega sulla Libia. «Non ci interessa l'offerta di Calderoli» ha spiegato Dario Franceschini. Da qui la presa di posizione di Calderoli che accusa il partito di Pier Luigi Bersani di rinnegare i propri valori schierarsi dalla parte dei bombaroli. Pronta la replica, affidata stavolta a Maurizio Migliavacca: «Calderoli non si stupisca di apprendere che il Pd non è come la Lega e che i piedi in quattro staffe noi non li mettiamo».

http://www.corriere.it/politica/11_aprile_30/bossi-lega-condizioni_4cf631de-72f3-11e0-9ff4-f30aef48f116.shtml

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