mercoledì 10 novembre 2010

E si spacciano pure per moralizzatori... - I futuristi fanno i furbi con la casa degli altri

E si spacciano pure per moralizzatori... -




I futuristi fanno i furbi con la casa degli altri

di Mario Giordano





ACCUSE . Il comune delle Eolie lo accusa fra l'altro di aver realizzato movimenti terra illegittimi in un'area sottoposta a vincolo idrogeologico e sismico.

I futuristi fanno i furbi con la casa degli altri. Ha cominciato Fini a Montecarlo, ora Luca lo imita con la sua abitazione nella Capitale. E lui è pure recidivo: vi ricordate la sua piscina irregolare a Filicudi?




Ma allora è un vizio.


È ufficiale: i finiani non resistono alla tentazione di fare i furbi con la casa degli altri.

Ha cominciato il medesimo Fini a Montecarlo, ora Luca Barbareschi lo imita a Roma: se Gianfranco ha disposto a suo piacimento dei locali di proprietà del partito, pare che l'attore-deputato abbia disposto a suo piacimento dei locali di proprietà di un condominio.

E dunque attenti: se tanto mi dà tanto, c'è il rischio che a Italo Bocchino, notoriamente propenso a esagerare, venga in mente di organizzarsi direttamente un loft personale all'interno della Reggia di Caserta.



Che ci volete fare?

Sono fatti così: per costruire un partito, in genere tutti gli altri cominciano a gettare le fondamenta.

I finiani, invece, no: loro occupano direttamente i palazzi.

È il nuovo che avanza nel nome della legalità.

Delle regole.

Del rigore.

E della moralità.



Per rispettare tutto questo Luca Barbareschi Sciock s'è impegnato a fondo, anzi di più: si sta impegnando a fondo da tempo.

È del 2002, infatti, la sentenza che lo condanna per avere occupato abusivamente spazi condominali nel bel palazzo di piazza Mattei, al ghetto di Roma, zona prestigiosa a due passi da piazza Venezia, dove pare abbia costruito anche un ascensore che dal pian terreno sale direttamente nel suo meraviglioso attico.



Un vicino di casa lo ha accusato di aver inglobato un pianerottolo, di aver eliminato un lucernario, di aver costruito un solaio intermedio «con conseguente acquisizione di proprietà condominiale», di aver realizzato un vano abusivo sul terrazzo e di aver chiuso con cemento le canne fumarie degli appartamenti, il tutto per allargare il proprio alloggio in modo imponente.



E il 15 febbraio 2002, appunto, il giudice, in nome del popolo italiano, «ha accolto la domanda», seppur «limitatamente alla rimozione del solaio» e «ha condannato il convenuto alla rimozione della predetta opera e al ripristino dei luoghi entro sei mesi dalla comunicazione da parte della cancelleria».



LA LOTTA AI VIZI (ALTRUI) - Ora un amante del rigore, della legalità, delle regole e della moralità, uno che va sul palco di Perugia a leggere il manifesto per l'Italia e si commuove quando dice di volere un Paese che «sanzioni l'abusivismo» e che«combatta i furbi», uno così, dicevamo, se viene condannato per aver costruito abusivamente sugli spazi che erano di tutti gli altri condomini in un palazzo storico nel centro di Roma, secondo voi, che cosa fa?

Convoca una riunione di condominio e si cosparge il capo di cenere?

Chiede scusa e ripristina i luoghi entro sei mesi, come gli è stato chiesto?

Si costerna e comincia a lavorare di piccone?



Macché, tutt'altro: in attesa di «sanzionare l'abusivismo» e «combattere i furbi», come dice il manifesto per l'Italia, il furbo Barbareschi pensa soltanto a evitare la sanzione e ricorre in corte d'appello.

Dove viene di nuovo condannato, i14 novembre 2005, con l'aggiunta dell'obbligo a pagare le spese processuali.

A questo punto che fa l'eroe della nuova Italia, l'uomo che si commuove proclamando i valori di un Paese rispettoso e «intransigente», il portavoce culturale che si è fatto paladino dell'«etica pubblica e del senso civico», con tanto di lacrimuccia al seguito?

Chiede scusa etc. etc?

Si cosparge il capo di cenere etc. etc.?

Macché, un'altra volta: ricorre in Cassazione.

E prende altro tempo, così intanto può continuare a vivere negli spazi che secondo il tribunale dovrebbero essere restituiti al condominio.

Nota bene: la causa giace in Cassazione da 5 anni, da 8 gli abitanti di piazza Mattei aspettano di veder riconosciute le loro ragioni secondo quanto stabilito dal giudice.



Poi dicono che i finiani sono contro il processo breve: e per forza, no?



Del resto si sa, la lotta agli abusivismi diventa intransigente solo se si tratta di abusivismi altrui.

Barbareschi, l'uomo del manifesto per la nuova Italia, aveva già dato ampia prova di avere un debole per i vecchi vizi italiani: quest'estate, infatti, era stato denunciato per aver costruito una piscina irregolare a Filicudi, piccola isola, 250 abitanti appena, nell'arcipelago delle Eolie.

Un luogo così prezioso da essere proclamato patrimonio dell'Unesco.

«Macché piscina, è una cisterna per l'acqua», aveva cercato di giustificarsi lui, che è un po' come se uno beccato dalla moglie ad abbracciare l'amante, dicesse: «Cara, non ti preoccupare: non vedi che è una barbabietola?».



Per carità, si può credere a tutto, ma il sindaco di Filicudi non ha dimostrato sufficiente spirito e all'inizio di settembre ha dato ordine di abbattere la costruzione.

Barbareschi ha annunciato, ovviamente, ricorso al Tar, tanto si sa che il processo è lungo e chi vivrà vedrà.



Nell'ordinanza di demolizione e di ripristino, il Comune accusa fra l'altro il deputato finiano di aver realizzato anche movimenti terra senza forestale in un'area sottoposta a vincolo idrogeologico e sismico, di aver creato porte e finestre non previste dai progetti e soprattutto di aver ampliato vani. Proprio così, manco fosse un condominio del centro di Roma.





LE ASSENZE IN PARLAMENTO




Lo vedete?

È davvero un vizio.

Fra l'altro costruire abusivamente in un luogo protetto dall'Unesco e per di più a rischio idrogeologico e sismico non dev'essere stato facile per uno che vuole un'Italia che «difenda e valorizzi l'ambiente, il paesaggio, le bellezze naturali, il suo straordinario patrimonio culturale e storico», come ha letto Barbareschi sul palco di Perugia.



Chissà che cosa stava pensando mentre recitava quelle parole con voce rotta dall'emozione?

Alla piscina-cisterna?

Ai vani in più di Filicudi?

O agli spazi condominiali occupati abusivamente nel cuore della Capitale?



Del resto lui alle contraddizioni è piuttosto abituato: «il centrodestra mi ha deluso», disse in un'intervista poco prima di candidarsi alle politiche con il centrodestra; «sono un socialista, non posso stare con i forcaioli», dichiarò prima di schierarsi con i forcaioli di Fli; «farò un programma tutto nuovo», promise prima di lanciare su La7 il Barbareschi Schock, che poi si rivelò zeppo di battute scopiazzate da Internet.



Ma sarà proprio questa l'Italia annunciata dal manifesto di Perugia?

Prima di candidarsi alle elezioni politiche del 2008, il pasdaran finiano aveva promesso: «Lascerò le aziende in un blind trust».

Nell'ottobre 2009 confessò a "Il Fatto quotidiano": «Ho un'attività imprenditoriale da mandare avanti». Evidentemente non aveva lasciato un bel nulla.

A quella data le sue assenze dal parlamento erano spaventose: oltre il 52 per cento di sedute saltate. «La paga da deputato non mi basta», si giustificò, «devo lavorare».



Devo lavorare?

La paga da deputato non basta? 23mila euro lordi al mese (più benefit) non sono sufficienti?

E che ci deve fare con tutti quei soldi Barbareschi?

A questo punto il dubbio è legittimo: non è mica che, in nome dell'Italia delle regole e del rispetto, abbia in mente qualche altra ristrutturazione abusiva?

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