domenica 1 agosto 2010

Berlusconi: Da noi altre 4 riforme. Bossi: No al governo tecnico


Il premier Silvio Berlusconi entra di nuovo in scena per rispondere a quanti vogliono il governo e la maggioranza in crisi. "Quattro provvedimenti - dice in una nota - contro tante chiacchiere. Nel corso di quest'ultima settimana il governo ha ulteriormente rafforzato il proprio profilo riformatore". Quindi elencai: "È stata approvata la manovra economica, che ha messo al riparo l'Italia dalle conseguenze più gravi della crisi economica e ha posto le condizioni dello sviluppo. Con la manovra sono state approvate, tra l'altro, le norme che consentono a chi vuole intraprendere di farlo senza dover ottenere le molteplici autorizzazioni preventive ora necessarie che vengono sostituite da una sola autorizzazione successiva. Il Senato ha approvato anche con il concorso di una parte dell'opposizione, una riforma fondamentale della nostra università sulla base del merito e dell'ingresso di giovani docenti e ricercatori. Il governo ha approvato poi un disegno di legge innovativo e liberale in materia cinematografica che permetterà di ridurre l'intervento esclusivo dello Stato, di incentivare l'apporto dei privati e di favorire perciò un maggiore grado di autonomia e di libertà della cultura. Il governo ha infine approvato il nuovo Codice della Strada - conclude il presidente del Consiglio - entrato in vigore già ieri, che consentirà di diminuire il numero degli incidenti e della mortalità sulle nostre strade".

Umberto Bossi intanto si schiera senza giri di parole. Spiega che per il momento non c'è il rischio di crisi e che la partita si giocherà a settembre, quando "cercheranno di dare la sfiducia a Berlusconi, non staranno fermi e cercheranno di puntare su un governo tecnico per fare leggi - aggiunge - che non interessano a tutti, ma alla sinistra". Dice ancora:"Lavoreranno sotto sotto di nascosto, i massoni, ad agosto e a settembre scopriranno le carte. Ad agosto staranno a trafficare per vedere come 'uccidere' Berlusconi". Ma Bossi gli farà da scudo: "La Lega fortunatamente ha qualcosa come 20 milioni di uomini pronti a battersi fino alla fine. Se non c'è democrazia nel Paese, la portiamo noi". E per troncare sul nascere quasiasi illazione su quale sarà la linea della Lega, Bossi pronuncia un secco no all'ipotesi di un eventuale governo tecnico; "Noi preferiamo andare a elezioni piuttosto che un governo tecnico". E ancora: "La priorità del Carroccio è come sempre il federalismo e o ce lo dà Berlusconi o non ce lo dà nessuno".

In un’intervista a SkyTg24 -, il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto ha ammonito: "Vedremo ora come si comporteranno in Parlamento questi nuovi gruppi nati da parlamentari eletti con la maggioranza. Nè il presidente del Consiglio Berlusconi nè il Pdl sono disponibili a farsi cuocere a fuoco lento facendosi condizionare di volta in volta su ogni provvedimento. Se così fosse, si dovrebbe subito tornare a votare". Ad ogni modo, Cicchitto ha invitato a considerare "aperta, anzi ancora molto aperta, la partita sui numeri" su cui potrà contare in Parlamento tanto il nuovo gruppo finiano come il Pdl. “Ho motivo di ritenere – ha spiegato - che nessuno, nemmeno noi, abbia già messo in campo tutta l'effettiva proria consistenza in modo da poter misurare i rapporti di forza".

Il finiano Benedetto della Vedova – intervistato da Sky – ha prima detto che “innanzitutto appoggiamo il Governo che c'è e che deve fare tante cose, ad esempio il federalismo". Di conseguenza "non c'è ragione per cui il Governo cada". Allo stesso tempo, però, Della Vedova ha ammonito che “la mozione Caliendo sarà il primo banco di prova per questa maggioranza che non è variata nei numeri ma che si riarticolata sul piano parlamentare”.

Da parte sua il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini ha detto no ad eventuali ingressi o appoggi all’esecutivo: “Il Paese – ha spiegato in un’intervista al Tg2 – avrebbe bisogno di un governo che governi, invece questo governo tira a campare. Forse la maggioranza si rappattumerà anche, ma non è questo il problema. Quando si arriva con 100 deputati di maggioranza alla contabilità sui numeri siamo alla frutta”. Casini ha assicurato: “Non sono disposto ad entrare né ad aiutare", perché rispetta "gli impegni presi con i miei elettori che mi hanno collocato all'opposizione”. Ha spiegato di aver chiesto a Berlusconi “di aprire una fase nuova. Serve all'Italia un governo di responsabilità nazionale che affronti il capitolo delle grandi riforme perché così si campicchia, e noi non possiamo permettercelo. Io non credo solo a un governo per fare una legge elettorale ma per risolvere questioni che vanno affrontate con una massiccia dose di impopolarità”. Rutelli nega che l'Api sia disponibile a soluzioni balneari: "Non cè trippa per gatti". Battuta erga omnes.

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