domenica 31 gennaio 2010

Berlusconi, la mia 'ultima' missione è abbassare le tasse


Ho subito aggressioni come mai un premier ma 68% italiani con me

"GERUSALEMME - Per Israele e per il suo premier Benjamin Netanyahu Silvio Berlusconi è "l'amico più grande". E il premier Italiano - che domani torna a Gerusalemme per rinsaldare ancora questo legame di amicizia e contribuire al processo di pace - alla vigilia del suo viaggio si concede in un'intervista al prestigioso quotidiano 'Haaretz'. "Io sono stato vittima per molti mesi di una campagna di stampa che è stata probabilmente la più aggressiva e calunniosa di quante ne siano mai state condotte contro un capo di governo", racconta.

Ho subito aggressioni politiche, mediatiche, giudiziarie, patrimoniali e anche fisiche", sottolinea ricordando l'aggressione in piazza Duomo a Milano per la quale Israele non ha fatto mancare solidarietà. Ma poi Berlusconi torna al suo lavoro. Ai fatti. E si dà una nuova e 'ultima' missione come politico e uomo di governo: la riduzione delle tasse. "Gli italiani, che hanno buon senso, mi hanno confermato la loro fiducia che è salita al 68%, una percentuale addirittura imbarazzante per il leader di una democrazia occidentale. Per loro hanno contato i risultati concreti della mia azione di governo, che sono stati tanti e importanti", spiega quando gli viene chiesto il perché del suo 'altissimo tasso di popolarita'.

"Tutta la mia vita, prima come imprenditore, poi come presidente del Consiglio, è stata improntata all'amore per la libertà", esordisce il premier, per poi tracciare con il quotidiano israeliano un bilancio della propria carriera di leader. "Non cambierei nulla di quel che sono riuscito a fare - rivendica -. Mi trovo a essere il Presidente del Consiglio che ha governato più a lungo nella storia della Repubblica Italiana e quindi ho avuto la possibilità di realizzare molte riforme, dalla scuola all'economia, dalla pubblica amministrazione alle infrastrutture e anche il prestigio dell'Italia sulla scena internazionale è aumentato per i tanti contributi che abbiamo dato alla soluzione di tante situazioni difficili". "Il mio problema non è il bilancio del passato, che è buono pur con tutti i possibili errori - ragiona Berlusconi -. Il problema è realizzare il sogno del futuro: uno Stato meno invadente, un cittadino più autonomo, più responsabile, più libero".

Il premier batte dunque ancora una volta il tasto della riduzione della pressione fiscale, dopo i molti annunci e le successive smentite delle ultime settimane. "Bisogna riuscire a diminuire la pressione fiscale e a portare l'imposta sui redditi a un livello accettabile, che consenta una nuova amicizia leale fra cittadino e Stato", torna ad insistere. "Questa è la parte finale della mia missione di europeo, di imprenditore e di uomo di governo", promette dalla terra di Israele. Intanto, dall'Italia, il deputato di centrosinistra Beppe Giulietti, contesta l'idea di un premier 'vittima' di aggressioni mediatico-giudiziarie: "Si tratta del solito ritornello, ma sarebbe stato opportuno non intonarlo proprio in Israele, dove alte cariche dello Stato sono state costrette alle dimissioni per molto meno. A nessuno di loro per altro è venuto in mente di proporre ai rispettivi parlamenti norme ad personam per tutelare sé stessi e creare 'illegittimi impedimenti' al libero esercizio della funzione giudiziaria e del diritto di cronaca".

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