venerdì 3 settembre 2010

Scuola, Gelmini: Nessun governo potrebbe assorbire 200mila precari


"Il 97 per cento delle risorse pubbliche per l'istruzione sono finora state utilizzate per gli stipendi. Continuiamo a pensare che il nostro compito sia duplice: garantire ai nostri ragazzi una buona scuola, che è fatta di tanti elementi: insegnanti preparati, edilizia e nuove tecnologie. E' indispensabile un equilibrio: non possiamo dimenticarci dei nostri studenti. L'investimento in qualità non può essre limitato al 3 per cento. Se non partiamo da questo equilibrio, è chiaro che non si comprendono le politiche del governo. Il riequilibrio delle risorse è un percorso obbligato, perché aumentarlo è impossibile". Lo ha affermaro il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'anno scolastico a Palazzo Chigi. "I numeri possono essere valutati - ha proseguito - ma non stravolti. In un momento in cui in tutta Europa si pratica il blocco o il taglio degli stipendi, in Italia con l'ultima Finanzairia abbiamo recuperato 10mila posti di lavoro, che è il frutto non solo dell'azione del governo ma anche dei sindcati moderati. Nel 2009-2010 i tagli erano stati di 42mila posti, nell'ultimo biennno di 25600, ma nel biennio scorso il taglio effettivo è stato di 10mila, per effetto dei pensionamenti. Vi sono poi stati degli accordi con le regioni hanno consentito di ammortizzare il taglio. Quest'anno i pensionamenti sono 23 mila, e di conseguenza il taglio effettivo è di duemila posti".

"Credo - ha proseguito il ministro - che la manovra di razionalizzazione tiene anche conto di un sostegno forte al precariato. I precari che noi ereditiamo sono un numero spaventoso. Se consideriamo tali quelli che hanno fatto una sola supplenza, questo diventa di 200mila. Gli insegnanti sono più di 700mila. I precari sono frutto di politiche disinvolte, che hanno ditruibuito posti di cui non c'era bisogno. Le Sis sono state delle fucine di precariato. Questo governo ha cambiato la formazione dei nuovi insegnanti e abbiamo previsto il tirocinio, la formazione sul posto di lavoro e presto potremo illustrare nel dettaglio questo regolamento che è un'altra riforma epocale, e che testimonia l'impegno a creare nuovo precariato, perché nessun governo di centrodestra o di centrosinitsra può assorbire 200mila precari. Abbiamo messo a disposzione dei posti, l'anno scorso, che i precari hanno rifiutato preferendo l'indennità di disoccupazione. Invito tutte le forze politiche - ha concluso - a non strumentalizzare questa situazione, che in parte è di reale disagio ma in parte è frutto di strumentalizzazione politica".

5 commenti:

  1. Condivido con il Ministro. Il precariato è un problema serio, fatto da persone che attendono un posto di lavoro e persone che sfruttano la contribuzione per una pensione. Oggi reputo indispensabile la "rivoluzione sociale/politica" dove il coraggio della Gelmini sia supportato da un altrettanto coraggio a tagli "veri" a sprechi esistenti e sotto gli occhi di tutti. Dai costi del "regno del Presidente della repubblica" al numero dei politici a tutti i livelli (dalle Comunità Montane, passando dalle Provincie per finire al numero degli Onorevoli). Non sono per una diminuzione di stipendio ma diminuzione di addetti. Riqualificazione dei ruoli, della struttura, delle sedie. Occorre coraggio e volontà.
    Grazie Ministro per il suo impegno derio.
    Mario Carabelli - Varese

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  2. 100% daccordo e mi unisco al pensiero di Mario..
    grazie Ministro x il suo coraggio ed il suo impegno
    Scotti Giuseppe
    Roma

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  3. I comunisti fanno i disastri e poi vogliono che gli altri li riparino. Quando hanno governato loro per prendere voti hanno creato posti di lavoro nella pubblica amministrazione senza ritegno alcuno. Ora che finalmente si pone un freno a questa loro malderestra questione si grida alla vergogna, e si usano i precari per contestare.
    renato innocenti livi

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  4. Penso che il problema del precariato, sia un problema serio e reale che vada preso in considerazione, senza strumentalizzarlo, affinchè, si possa diminuire questo grave squilibrio.
    Alfio cavalli catania

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  5. Quello che dite è tutto vero e condivido, ma il problema è ancora più vasto.. Penso che dovrebbero obbligare gli insegnanti a corsi di aggiornamento in modo da garantire insegnanti motivati e preparati! Questo farebbe già una certa selezione. E non sono d'accordo col ridurre il numero di insegnanti nelle scuole. è chiaro che un professore laureato in lettere che si occupa anche di filosofia, storia, geografia e altro non può svolgere al meglio il lavoro..soprattutto alle superiori è giusto che ogni insegnante abbia la sua materia e la svolga al meglio.. e anche alla elementari, dove i bambini avranno il primo approccio con lo studio, è importante che trovino persone qualificate e capaci di insegnarli e farli appassionare. un solo maestro farebbe troppa fatica a occuparsi di tutto... il numero ideale è almeno di 4 (italiano storia e geografia, matematica scienze, inglese, educazione fisica)

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