giovedì 10 marzo 2011

Riformare la giustizia non è reato

Fiato alle trombe evvai coll’antiberlusconismo. La riforma della giustizia è stata appena approvata dal Consiglio dei ministri e già si sprecano le critiche dell’opposizione - tra cui legittimamente non si può più non annoverare l’Anm – che gridano allo scandalo e al complotto di Berlusconi per salvare solo ed esclusivamente se stesso. Come faccia, non si sa, ma stando alle critiche, contro il ddl di Alfano si prospetta il solito fuoco di fila.
“Il referendum metterà fine allo scempio” arringa Di Pietro dal suo scranno in Parlamento. "La riforma è incompatibile con la Costituzione”, grida il procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro. “E’ una riforma scritta sotto dettatura” afferma un redivivo Diliberto. “La riforma? Sembra mossa dal risentimento del premier”, chiosa la Finocchiaro, tanto per aggiungere un tocco di sensibilità femminile alle critiche. “E’ una riforma punitiva, volta solo a ridurre il potere dei magistrati”, profetizza Franceschini. E chi più ne ha più ne metta.
Certo, anche augurando la più florida fortuna politica al premier dubitiamo che gli effetti della riforma della giustizia possano in qualche modo beneficiare Berlusconi. Così come, leggendo l’articolato approvato dal Cdm, possiamo pensare che forse vi sia un qualche intento punitivo nei confronti dei magistrati laddove si prevede – e aggiungiamo, finalmente – una imputabilità di responsabilità al giudice che sbaglia. Ma da qui a dire che la scelta del Guardasigilli non abbia avuto lo scopo di mettere al centro l’interesse generale dei cittadini vittime della mala giustizia ma si configuri come una ben studiata vendetta per il Cav. francamente ci sembra troppo.
Siamo disposti anche a fare autocritica, se necessario, ma chiediamo ai più accesi detrattori della riforma: si può davvero considerare punitiva una legge che fa pagare per una responsabilità durante l’esercizio delle funzioni quei protagonisti della tribuna giudiziaria che rovinano la vita di molti privati cittadini? Da che parte dovrebbe stare un grande partito politico di massa come il Pd, dalla parte di una casta di funzionari pubblici o dei cittadini?
Sarebbe bastato ascoltare alcune conversazioni che Massimo D’Alema teneva a via Veneto con l’ambasciatore americano a Roma, fedelmente riportate da Wilileaks, in cui il líder máximo non mancava occasione per dichiarare che la più grande anomalia italiana sono i magistrati per creare attorno ad una riforma necessaria un’aria più respirabile e collaborativa. Ma già sappiamo che non sarà così. Perché l’anomalia denunciata da D’Alema ce la dobbiamo tenere solo perché c’è Berlusconi alla guida del paese.
Stando così le cose temiamo che il problema dell’opposizione non sia certo la mancanza di un leader o di una qualche linea politica da tenere quanto una distanza oramai incolmabile tra il loro interesse e quello dei cittadini, che poi – a detta loro stranamente – decidono di non votarli.

http://www.loccidentale.it/node/103331

3 commenti:

  1. Penso che la riforma dellla giustizia sia un ottimo provvedimento che sia giusto che venga fatto a discapito della sinistra.

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  2. La giustizza è veramente da cambiare, Alfano finalmente a pensato per la gente stanca di vedere
    questa ritardanza di cambiare questa riforma della
    magistratura. Berlusconi oggi è lui che pensa per
    la gente, per il fare per svolgere tutto quello che
    noi Italiani abiamo chiesto dei cambiamenti. B
    agià aiutato chi lavora,per la gente vien ricambiato
    coi nostri voti. La sinistra fino oggi, non anno
    concluso nulla di nulla, solamente non lavorare mà parlare Blà Blà, e caluniare odiare, disturbare con infinite Buggie questa è mezza
    italia che non lavora a NULLA.

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  3. Il governo deve governare, noi tutti desideriamo
    la continuazione svolgendo i problemi nazionali ed
    intenazionali, Prima cosa non ascoltare non credere
    alle chiacchere giornalistiche, lusionistiche di
    informazioni fasulle. Amiamo la libertà lunione fà
    la forza, la disiplina di parola. Specialmente le
    trasmisioni televisive in varie discusioni di battibecco, è insoportabile disgustante la propaganda delle inverità delle iniquità,presso
    questi mezzi publici, per trasformare le calunie
    in buggie perfette insoportabili, questa è leducazione che insegniano alle persone molto
    sensibili ad racogliere il MALE.

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