martedì 15 febbraio 2011

Il premier a processo, Alfano attacca: «In gioco la sovranità del Parlamento»

Bersani: «Chiediamo voto anticipato». Idv: «Si dimetta». Famiglia Cristiana: «Le 3 donne nemesi per Berlusconi» ] Bersani: «Chiediamo voto anticipato». Idv: «Si dimetta». Famiglia Cristiana: «Le 3 donne nemesi per Berlusconi»


MILANO - Il rinvio a processo del premier Silvio Berlusconi scatena veementi reazioni politiche. Il Pdl fa quadrato attorno al presidente del Consiglio e assicura che il governo andrà avanti. Fortissima la reazione del ministro della Giustizia Angelino Alfano, secondo il quale «il fatto che il gip di Milano abbia disposto il processo immediato nei confronti del premier Silvio Berlusconi significa che non ha tenuto conto di quanto votato le settimane scorse dalla Camera, dunque - afferma il Guardasigilli - questo è un tema che attiene l’autonomia, la sovranità e l’indipendenza del Parlamento». Dal segretario del Pd Pier Luigi Bersani arriva invece una richiesta precisa. «Io chiedo le elezioni anticipate - ha detto il segretario dei democratici. Berlusconi è un fine costituzionalista ed essendo tale ha detto la sua. Un po’ di studio in più sulla Costituzione non gli guasterebbe». Dura anche la reazione di Famiglia Cristiana. «La sentenza in mano a tre signore. Viene subito in mente la nemesi. Tu, Berlusconi, delle donne ti sei servito, e in malo modo; le stesse donne faranno giustizia» è il commento alla notizia del rito immediato per Berlusconi, che il settimanale affida a un editorialeon line. «Con l’aria che tira - si legge nel testo - la notizia non è il rinvio a giudizio immediato. È la composizione del collegio giudicante: tre donne».] MILANO - Il rinvio a processo del premier Silvio Berlusconi scatena veementi reazioni politiche. Il Pdl fa quadrato attorno al presidente del Consiglio e assicura che il governo andrà avanti. Fortissima la reazione del ministro della Giustizia Angelino Alfano, secondo il quale «il fatto che il gip di Milano abbia disposto il processo immediato nei confronti del premier Silvio Berlusconi significa che non ha tenuto conto di quanto votato le settimane scorse dalla Camera, dunque - afferma il Guardasigilli - questo è un tema che attiene l'autonomia, la sovranità e l'indipendenza del Parlamento». Dal segretario del Pd Pier Luigi Bersani arriva invece una richiesta precisa. «Io chiedo le elezioni anticipate - ha detto il segretario dei democratici. Berlusconi è un fine costituzionalista ed essendo tale ha detto la sua. Un po' di studio in più sulla Costituzione non gli guasterebbe». Dura anche la reazione di Famiglia Cristiana. «La sentenza in mano a tre signore. Viene subito in mente la nemesi. Tu, Berlusconi, delle donne ti sei servito, e in malo modo; le stesse donne faranno giustizia» è il commento alla notizia del rito immediato per Berlusconi, che il settimanale affida a un editorialeon line. «Con l'aria che tira - si legge nel testo - la notizia non è il rinvio a giudizio immediato. È la composizione del collegio giudicante: tre donne».



«FORTE MANDATO» - A chi gli chiedeva se il premier fosse disponibile ad un passo indietro, il ministro Alfano ha risposto: «E la presunzione di innocenza?». «Tutti gli indagati sono colpevoli e devono fare un passo indietro?», ha insistito Alfano. «Il Presidente del Consiglio ha un forte mandato conferitogli dagli italiani, un mandato non nato occasionalmente, ma reiterato in almeno tre circostanze nelle più recenti elezioni», ha ricordato. Non solo, ha insistito. «Il presupposto parlamentare non esiste», ha detto, perché «numerose volte negli ultimi 30-40 giorni è stato ribadito» il sostegno al governo. «In otto circostanze il governo ha avuto una netta prevalenza sull’unione di tutte le opposizioni», ha ricordato, «Di Pietro, Bersani, Fini e Casini, tutti insieme hanno perso otto volte. Vi è una legittimazione piena dell’esecutivo sia dal punto di vista della legittimità parlamentare sia da quella del consenso popolare, che anche le ultime rilevazioni confermano essere significativo e certamente più robusto di quelli dei partiti di opposizione». PDL - «Come volevasi dimostrare. È proprio il caso di parlare di una giustizia ad orologeria che per Berlusconi è rapidissima, addirittura istantanea. Tutto questo procedimento è viziato alla radice dal fatto che trattandosi, visto il reato ascritto che è la concussione, di un’imputazione che per definizione riguarda il titolare di un pubblico incarico, nel nostro caso deve essere trattato dal tribunale dei ministri» sottolinea invece Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, alla notizia del rinvio a giudizio del presidente del Consiglio. «Il governo - aggiunge - va avanti, resistendo a questi tentativi di manomettere l’equilibrio politico del Paese». Per Daniele Capezzone, portavoce Pdl, «la decisione del gip di Milano ricalca un copione perfino scontato. La situazione è davvero paradossale: non ci sono né i reati né le vittime, ma c’è il processo a tamburo battente, e soprattutto c’è un processo mediatico già in corso da settimane sotto forma di gogna anti-premier». «Il silenzio dei garantisti di sinistra è un epitaffio politico per loro: è evidente il tentativo della sinistra, sconfitta sia nelle urne che nelle aule parlamentari, di usare la scorciatoia giudiziaria per una spallata. Ma non si illudano: non praevalebunt», conclude Capezzone. Per il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo (Pdl) : «Il giudizio immediato disposto dal Gip nel processo farsa contro Silvio Berlusconi conferma che la via giudiziaria in Italia è la continuazione della politica con altri mezzi». «Mi sembra tutto una grande costruzione mediatica con poco sostanza» e «non esiste alcuna ipotesi accusatoria» contro il premier sottolinea invece il presidente della Regione Roberto Formigoni (Pdl). È in corso un vero e proprio attacco alla sovranità popolare e ad un’istituzione dello Stato. Il pericolo che i Padri Costituenti della Repubblica avevano immaginato, inserendo l’immunità parlamentare nella Costituzione, è oggi quanto mai reale». afferma invece il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini (Pdl) che aggiunge: «Un potere dello Stato tenta di condizionare la volontà degli elettori e di stravolgere uno dei principi cardine di tutte le democrazie: l’equilibrio tra il potere giudiziario, legislativo ed esecutivo. Non è un problema del centrodestra o di Berlusconi, ma dell’Italia. L’anomalia del nostro Paese non è rappresentata da un presidente del Consiglio liberamente eletto, ma da una parte della magistratura che agisce con finalità politiche». ] «FORTE MANDATO» - A chi gli chiedeva se il premier fosse disponibile ad un passo indietro, il ministro Alfano ha risposto: «E la presunzione di innocenza?». «Tutti gli indagati sono colpevoli e devono fare un passo indietro?», ha insistito Alfano. «Il Presidente del Consiglio ha un forte mandato conferitogli dagli italiani, un mandato non nato occasionalmente, ma reiterato in almeno tre circostanze nelle più recenti elezioni», ha ricordato. Non solo, ha insistito. «Il presupposto parlamentare non esiste», ha detto, perché «numerose volte negli ultimi 30-40 giorni è stato ribadito» il sostegno al governo. «In otto circostanze il governo ha avuto una netta prevalenza sull'unione di tutte le opposizioni», ha ricordato, «Di Pietro, Bersani, Fini e Casini, tutti insieme hanno perso otto volte. Vi è una legittimazione piena dell'esecutivo sia dal punto di vista della legittimità parlamentare sia da quella del consenso popolare, che anche le ultime rilevazioni confermano essere significativo e certamente più robusto di quelli dei partiti di opposizione».

PDL - «Come volevasi dimostrare. È proprio il caso di parlare di una giustizia ad orologeria che per Berlusconi è rapidissima, addirittura istantanea. Tutto questo procedimento è viziato alla radice dal fatto che trattandosi, visto il reato ascritto che è la concussione, di un'imputazione che per definizione riguarda il titolare di un pubblico incarico, nel nostro caso deve essere trattato dal tribunale dei ministri» sottolinea invece Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, alla notizia del rinvio a giudizio del presidente del Consiglio. «Il governo - aggiunge - va avanti, resistendo a questi tentativi di manomettere l'equilibrio politico del Paese». Per Daniele Capezzone, portavoce Pdl, «la decisione del gip di Milano ricalca un copione perfino scontato. La situazione è davvero paradossale: non ci sono né i reati né le vittime, ma c'è il processo a tamburo battente, e soprattutto c'è un processo mediatico già in corso da settimane sotto forma di gogna anti-premier». «Il silenzio dei garantisti di sinistra è un epitaffio politico per loro: è evidente il tentativo della sinistra, sconfitta sia nelle urne che nelle aule parlamentari, di usare la scorciatoia giudiziaria per una spallata. Ma non si illudano: non praevalebunt», conclude Capezzone.
Per il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo (Pdl) : «Il giudizio immediato disposto dal Gip nel processo farsa contro Silvio Berlusconi conferma che la via giudiziaria in Italia è la continuazione della politica con altri mezzi».
«Mi sembra tutto una grande costruzione mediatica con poco sostanza» e «non esiste alcuna ipotesi accusatoria» contro il premier sottolinea invece il presidente della Regione Roberto Formigoni (Pdl).
È in corso un vero e proprio attacco alla sovranità popolare e ad un'istituzione dello Stato. Il pericolo che i Padri Costituenti della Repubblica avevano immaginato, inserendo l'immunità parlamentare nella Costituzione, è oggi quanto mai reale». afferma invece il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini (Pdl) che aggiunge: «Un potere dello Stato tenta di condizionare la volontà degli elettori e di stravolgere uno dei principi cardine di tutte le democrazie: l'equilibrio tra il potere giudiziario, legislativo ed esecutivo. Non è un problema del centrodestra o di Berlusconi, ma dell'Italia. L'anomalia del nostro Paese non è rappresentata da un presidente del Consiglio liberamente eletto, ma da una parte della magistratura che agisce con finalità politiche».



IL PD - «Berlusconi si proclama perseguitato ed innocente, allora si presenti davanti ai giudici». Così Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera, ai giornalisti a Montecitorio. Più duro il vice Maran: «Rispettiamo l’autonomia della magistratura e ripetiamo, come facciamo da mesi e non da oggi che viene disposto il suo giudizio immediato per i reati di concussione e prostituzione minorile, che Berlusconi si deve dimettere. Lasci la presidenza del Consiglio, ci permetta di non essere lo zimbello del mondo. ] IL PD - «Berlusconi si proclama perseguitato ed innocente, allora si presenti davanti ai giudici». Così Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera, ai giornalisti a Montecitorio. Più duro il vice Maran: «Rispettiamo l'autonomia della magistratura e ripetiamo, come facciamo da mesi e non da oggi che viene disposto il suo giudizio immediato per i reati di concussione e prostituzione minorile, che Berlusconi si deve dimettere. Lasci la presidenza del Consiglio, ci permetta di non essere lo zimbello del mondo.



[Esplora il significato del termine: IDV - «Con il rinvio a giudizio da parte del gip del Tribunale di Milano la condizione politica del premier è sensibilmente mutata in peggio». È l’opinione di Silvana Mura deputata, dell’Italia dei valori. «Considerato che Silvio Berlusconi dovrà difendersi da accuse pesanti, sarebbe opportuno che lo facesse da privato cittadino invece che da premier, evitando di coinvolgere mediaticamente il governo in un processo che certo non farà bene all’immagine dell’Italia in particolare nello scenario internazionale». UDC - «La vicenda Ruby deve essere chiarita al più presto» sottolinea invece il segretario Udc, Lorenzo Cesa. «Rispettiamo i magistrati milanesi che hanno scelto il rito abbreviato per Berlusconi, e nei confronti del premier siamo garantisti come per ogni imputato. Ci auguriamo che questa vicenda sia chiarita al più presto, nell’interesse delle istituzioni italiane», dice Cesa commentando il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi. CGIL - «Il rinvio a giudizio dovrebbe comportare le dimissioni del premier» ha detto Susanna Camusso oggi a Bari. Un lungo applauso ha accompagnato la notizia data dalla leader Cgil della richiesta di rinvio a giudizio per Berlusconi. Camusso, che partecipava ad una assemblea regionale della sua organizzazione, ha detto: «In quel procedimento si dice che parti offese sono quella ragazza di cui conosciamo il nome e il ministero degli Interni. Se un primo giudizio possiamo darlo è che ancora si può credere che in questo paese la giustizia sia uguale per tutti». ] IDV - «Con il rinvio a giudizio da parte del gip del Tribunale di Milano la condizione politica del premier è sensibilmente mutata in peggio». È l'opinione di Silvana Mura deputata, dell'Italia dei valori. «Considerato che Silvio Berlusconi dovrà difendersi da accuse pesanti, sarebbe opportuno che lo facesse da privato cittadino invece che da premier, evitando di coinvolgere mediaticamente il governo in un processo che certo non farà bene all'immagine dell'Italia in particolare nello scenario internazionale».

UDC - «La vicenda Ruby deve essere chiarita al più presto» sottolinea invece il segretario Udc, Lorenzo Cesa. «Rispettiamo i magistrati milanesi che hanno scelto il rito abbreviato per Berlusconi, e nei confronti del premier siamo garantisti come per ogni imputato. Ci auguriamo che questa vicenda sia chiarita al più presto, nell'interesse delle istituzioni italiane», dice Cesa commentando il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi.

CGIL - «Il rinvio a giudizio dovrebbe comportare le dimissioni del premier» ha detto Susanna Camusso oggi a Bari. Un lungo applauso ha accompagnato la notizia data dalla leader Cgil della richiesta di rinvio a giudizio per Berlusconi. Camusso, che partecipava ad una assemblea regionale della sua organizzazione, ha detto: «In quel procedimento si dice che parti offese sono quella ragazza di cui conosciamo il nome e il ministero degli Interni. Se un primo giudizio possiamo darlo è che ancora si può credere che in questo paese la giustizia sia uguale per tutti».

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