lunedì 17 settembre 2012

LIBERARIZZAZIONI (parte sesta) Liberalizzazione dei servizi postali

Continuiamo col tema delle Liberarizzazioni. Finora abbiamo affrontato la liberarizzazione del mercato del gas (http://lucamarinonilemieidee.blogspot.it/2012/09/liberalizzazioni-parte-prima.html),la liberarizzazione dei carburanti (http://lucamarinonilemieidee.blogspot.it/2012/09/liberarizzazioni-parte-swconda.html),la liberarizzazione delle professioni (http://lucamarinonilemieidee.blogspot.it/2012/09/liberarizzazioni-parte-terza.html) e la liberarizzazione del trasporto ferroviario (http://lucamarinonilemieidee.blogspot.it/2012/09/liberarizzazioni-parte-quarta.html). Nel precedente articolo abbiamo parlato de la liberarizzazione dei servizi pubblici locali (http://lucamarinonilemieidee.blogspot.it/2012/09/liberarizzazioni-parte-quinta.html).

In questo post invece parleremo de la liberarizzazione dei servizi postali.

Liberalizzazione dei Servizi postali





PREMESSE
Sotto l’impulso della normativa comunitaria, il settore del recapito ha registrato nei primi mesi del 2011 un importante intervento di riforma: il recepimento della terza direttiva postale (diretti­va 2008/6/CE), operato con decreto legislativo 31 marzo 2011, n. 58. Se è certo presto per proporre un’analisi compiuta delle conseguenze del provvedimento, è però legittimo avanzare alcune riserve sulla sua efficacia. La nuova disciplina interviene, da un lato, con ritardo in un mercato sostanzialmente monopolistico, con una quota di mercato complessiva dell’operatore pubblico ben superiore al 90%; e, dall’altro, essa denota una serie di inadeguatezze che ne compromettono la solidità d’impianto e non permettono di presagire un percorso di effettiva apertura competitiva del settore.


PROPOSTE OPERATIVE DI RIFORMA
  • E’ necessario assicurare che il settore postale sia regolato da un organismo indipendente, e non da un’Agenzia ministeriale
  • Ridurre l’ampiezza dell’ambito del servizio universale al perimetro minimo previsto dalla disciplina europea e, soprattutto, elimina­re ogni residuo di riserva – inclusa quella sulle notifiche di atti giudiziari, oramai incompatibile con la normativa comunitaria. Il servizio universale andrebbe ridefinito con la cassazione immediata della pubblicità diretta (direct mail), incomprensibilmente prorogata al 2012, la limitazione ai pacchi postali fino a10 kg (dagli at­tuali 20), e l’esclusione della posta massiva, cioè degli invii dei grandi speditori di classe business, la cui ricomprensione nel servizio universale non risponde ad apprezzabili ragioni d’equità e altera pesantemente il contesto di mercato.
  • Eliminazione della disposizione che vincola ciascun operatore alla “contrattazione collettiva di lavoro di riferimen­to”, e con ciò, di fatto, alle condizioni stipulate dall’operatore dominante. 


Link utili:

La liberarizzazione dei servizi postali,il diritto d'autore e l'autorita' per le garanzie per le comunicazioni
http://www.fulviosarzana.it/blog/la-liberalizzazione-dei-servizi-postali-il-diritto-d%E2%80%99autore-e-l%E2%80%99autorita-per-le-garanzie-nelle-comunicazioni/;
La (mancata) liberarizzazione dei servizi postali in Italia (IBL)
http://www.brunoleonimedia.it/public/BP/IBL_BP_42_Poste.pdf;
Legislazione Ue sui servizi postali
http://europa.eu/legislation_summaries/internal_market/single_market_services/l24166_it.htm;
Poste italiane, l'Antitrust entra a gamba tesa sulla liberarizzazione mancata
http://economia.panorama.it/Poste-italiane-l-Antitrust-entra-a-gamba-tesa-sulla-liberalizzazione-mancata.


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