Come anticipato nel precedente articolo sulle Liberarizzazioni, ora parlero' della Liberarizzazione dei servizi pubblici Locali. Prima di questo vi ricordo che sinora abbiamo affrontato la liberarizzazione del mercato del gas (http://lucamarinonilemieidee.blogspot.it/2012/09/liberalizzazioni-parte-prima.html),la liberarizzazione dei carburanti (http://lucamarinonilemieidee.blogspot.it/2012/09/liberarizzazioni-parte-swconda.html) ,la liberarizzazione delle professioni (http://lucamarinonilemieidee.blogspot.it/2012/09/liberarizzazioni-parte-terza.html) e la liberarizzazione del trasporto ferroviario (http://lucamarinonilemieidee.blogspot.it/2012/09/liberarizzazioni-parte-quarta.html).
Liberalizzazione dei Servizi Pubblici Locali
PREMESSE
La qualità e il grado di competizione nei servizi pubblici locali sono del tutto inadeguati, sia nei settori concorrenziali sia nel caso dei monopoli tecnici. Tutto ciò si traduce nell’erogazione di servizi di scarsa qualità e alto costo. Per esempio, nel caso del trasporto pubblico locale l’Istituto Bruno Leoni stima che, in media, i costi per vettura chilometro possano essere ridotti di circa un terzo con misure di mera efficienza organizzativa. Altri settori hanno performance non dissimili. Una riforma che consenta di mettere sotto pressione gli erogatori di tali servizi avrebbe pertanto benefiche ricadute sia sul bilancio pubblico locale, sia sulla crescita.
PROPOSTE OPERATIVE DI RIFORMA
Si tratta, semplicemente, di fissare il principio per cui l’affidamento deve avvenire obbligatoriamente attraverso procedure a evidenza pubblica. Il problema più significativo è posto dagli affidamenti in essere, laddove siano stati affidati direttamente. Quando le concessioni hanno durata limitata, dell’ordine di uno o pochi anni, è ragionevole lasciarle andare a scadenza, in caso contrario appare doveroso fissare un termine temporale di 1 o 2 anni entro il quale l’affidamento dovrà essere rimesso a gara. Unica eccezione può essere rappresentato, e solo in forma di deroga data l’eccezionalità dell’evento, per le società titolari di affidamento diretto che, nel frattempo, siano state quotate in borsa (in questo caso, anticipare la scadenza delle concessioni andrebbe a detrimento del loro valore e potrebbe generare ampio contenzioso, per cui appare più ragionevole, semplicemente, imporre la discesa degli enti pubblici azionisti al di sotto del 20 per cento del capitale entro 1 anno).
E’ necessaria una proposta di legge che contenga le norme per l’affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali, nel rispetto del risultato referendario (compresa l’esclusione del servizio idrico tra i servizi oggetto di intervento), ma anche dei principi europei di concorrenza, libertà di stabilimento e prestazione dei servizi, universalità e accessibilità dei servizi pubblici locali. I punti essenziali della proposta sono i seguenti:
Link Utili:
http://www.giustizia-amministrativa.it/documentazione/studi_contributi;
http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2012/1/23/LIBERALIZZAZIONI-Servizi-pubblici-vantaggi-per-i-consumatori-o-solo-per-i-Comuni-/234954/;
http://brunoleonimedia.servingfreedom.net/Papers/Manuale-2008-06-Liberalizzazioni.pdf;
http://www.piscino.it/file/leggi/liberalizzazioni-06.pdf.
Trovate questo articolo anche qui':
https://www.facebook.com/notes/luca-marinoni/liberarizzazioni-parte-quinta-liberalizzazione-dei-servizi-pubblici-locali/365862683492322
Liberalizzazione dei Servizi Pubblici Locali
PREMESSE
La qualità e il grado di competizione nei servizi pubblici locali sono del tutto inadeguati, sia nei settori concorrenziali sia nel caso dei monopoli tecnici. Tutto ciò si traduce nell’erogazione di servizi di scarsa qualità e alto costo. Per esempio, nel caso del trasporto pubblico locale l’Istituto Bruno Leoni stima che, in media, i costi per vettura chilometro possano essere ridotti di circa un terzo con misure di mera efficienza organizzativa. Altri settori hanno performance non dissimili. Una riforma che consenta di mettere sotto pressione gli erogatori di tali servizi avrebbe pertanto benefiche ricadute sia sul bilancio pubblico locale, sia sulla crescita.
PROPOSTE OPERATIVE DI RIFORMA
Si tratta, semplicemente, di fissare il principio per cui l’affidamento deve avvenire obbligatoriamente attraverso procedure a evidenza pubblica. Il problema più significativo è posto dagli affidamenti in essere, laddove siano stati affidati direttamente. Quando le concessioni hanno durata limitata, dell’ordine di uno o pochi anni, è ragionevole lasciarle andare a scadenza, in caso contrario appare doveroso fissare un termine temporale di 1 o 2 anni entro il quale l’affidamento dovrà essere rimesso a gara. Unica eccezione può essere rappresentato, e solo in forma di deroga data l’eccezionalità dell’evento, per le società titolari di affidamento diretto che, nel frattempo, siano state quotate in borsa (in questo caso, anticipare la scadenza delle concessioni andrebbe a detrimento del loro valore e potrebbe generare ampio contenzioso, per cui appare più ragionevole, semplicemente, imporre la discesa degli enti pubblici azionisti al di sotto del 20 per cento del capitale entro 1 anno).
E’ necessaria una proposta di legge che contenga le norme per l’affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali, nel rispetto del risultato referendario (compresa l’esclusione del servizio idrico tra i servizi oggetto di intervento), ma anche dei principi europei di concorrenza, libertà di stabilimento e prestazione dei servizi, universalità e accessibilità dei servizi pubblici locali. I punti essenziali della proposta sono i seguenti:
- Codificazione dell’insegnamento della Corte costituzionale secondo cui i servizi pubblici locali sono servizi di interesse generale a rilevanza economica, per evitare d’ora innanzi che regioni ed enti locali tentino, come già avvenuto in più occasioni, un’indebita ingerenza in una materia che ricade nella competenza statale.
- Previsione che l’affidamento delle nuove gestioni nonché il rinnovo di quelle in essere avvenga mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto della normativa europea in materia di appalti pubblici e di servizi pubblici, fatta salva la proprietà delle reti e dei beni pubblici strumentali e la gestione del servizio idrico.
- Disciplina della fase transitoria per gli affidamenti già in essere, secondo quanto già detto.
- Previsione dell’affidamento in house come modalità eccezionale e motivata di affidamento, alla luce delle condizioni previste dall’ordinamento comunitario.
- Previsione delle condizioni di partecipazione e esclusione dalla gara.
- Previsione di forme di vigilanza e controllo della gestione del servizio affidato.
Link Utili:
http://www.giustizia-amministrativa.it/documentazione/studi_contributi;
http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2012/1/23/LIBERALIZZAZIONI-Servizi-pubblici-vantaggi-per-i-consumatori-o-solo-per-i-Comuni-/234954/;
http://brunoleonimedia.servingfreedom.net/Papers/Manuale-2008-06-Liberalizzazioni.pdf;
http://www.piscino.it/file/leggi/liberalizzazioni-06.pdf.
Trovate questo articolo anche qui':
https://www.facebook.com/notes/luca-marinoni/liberarizzazioni-parte-quinta-liberalizzazione-dei-servizi-pubblici-locali/365862683492322
Nessun commento:
Posta un commento