Continuiamo ha parlare di LIBERARIZZAZIONI. Dopo aver affrontato la liberarizzazione del mercato del gas (http://lucamarinonilemieidee.blogspot.it/2012/09/liberalizzazioni-parte-prima.html) e la liberarizzazione dei carburanti (http://lucamarinonilemieidee.blogspot.it/2012/09/liberarizzazioni-parte-swconda.html) e la liberarizzazione dei carburanti (http://lucamarinonilemieidee.blogspot.it/2012/09/liberarizzazioni-parte-terza.html), ora affrontiamo la liberarizzazione del trasporto ferroviario.
Liberalizzazione del Trasporto Ferroviario
PREMESSE
L’intero settore del trasporto ferroviario è, in Italia, dominato da un monopolista pubblico verticalmente integrato. Se qualcosa si sta muovendo, seppure con difficoltà, nel segmento più redditizio dell’alta velocità, rimane al momento quasi privo di ogni sussulto concorrenziale il settore del trasporto ferroviario regionale. Il dominio di Trenitalia è cementato da sussidi pubblici (aumentati nel triennio 2006-2008 del 27%), e da norme a favore del monopolio (per esempio la legge 2/2009 aveva autorizzato la spesa aggiuntiva di 480 milioni di euro per tre anni a favore del trasporto ferroviario regionale, solo nel caso di un rinnovo dei contratti in essere con Trenitalia, e la legge 33/2009 ha fissato in sei anni la durata minima dei contratti, rinnovabili per altri 6; Infine, la legge 99/2009 introduce una serie di paletti che, di fatto, fanno coincidere l’interesse generale col conto economico di Trenitalia, rappresentando lo strumento di cui l’azienda si è avvalsa per ostacolare i tentativi di competizione).
PROPOSTE OPERATIVE DI RIFORMA
L’obiettivo della riforma deve essere duplice: da un lato rendere possibile la competizione, stimolando così l’efficienza e la riduzione dei costi nel settore del trasporto ferroviario. A questo scopo, vale la pena sottolineare che il costo per passeggero-chilometro nel trasporto ferroviario regionale in Gran Bretagna è circa la metà di quello italiano. Secondariamente, dalla maggiore competizione ci si può anche attendere un miglioramento e una diversificazione del servizio sotto il profilo qualitativo. Gli interventi da fare sono:
La liberarizzazione del trasporto ferroviario (Istituto Bruno Leoni)
http://www.brunoleonimedia.it/public/BP/IBL_BP_52_Ferrovie.pdf;
Liberarizzazione:Abrogioni (Federmarmanager), concorrenza si ma con regole certe e con un'Authority
http://www.ferpress.it/?p=10360;
Liberarizzazione del mercato ferroviario passeggeri in Italia: Ambizioni e contraddizioni
http://www.rolandberger.it/news/Liberalizzazione_ferrovie/2009-12-03-Liberalizzazione_ferrovie.html;
La liberarizzazione del trasporto ferroviario a livello comunitario e nazionale (Pdf)
http://www.isfort.it/sito/ricerca/TrasportoPubblico/Documenti/LiberTrasportoFerrov08.pdf;
Forum del trasporto ferroviario: l'Authority non e' rinviabile
http://www.fercargo.net/forum-del-trasporto-ferroviario-l%E2%80%99authority-non-%C3%A8-rinviabile;
Direzione Generale Trasporti Commissione Europea
http://ec.europa.eu/transport/index_en.htm;
Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani
http://www.cifi.it/;
Collegio Amministrativo Ferroviario Italiano
http://www.cafi2000.it/;
La liberarizzazione del trasporto ferroviario di Paolo Polimanti
http://www.amministrazioneincammino.luiss.it/wp-content/uploads/2010/09/Polimanti_Liberalizzazione_Trasporto-Ferroviario.pdf
Trovate questo articolo anche qui':
https://www.facebook.com/notes/luca-marinoni/liberarizzazioni-parte-quarta-liberalizzazione-del-trasporto-ferroviario/365097523568838
Nel prossimo articolo parlerero' della Liberarizzazione dei servizi pubblici locali
Liberalizzazione del Trasporto Ferroviario
PREMESSE
L’intero settore del trasporto ferroviario è, in Italia, dominato da un monopolista pubblico verticalmente integrato. Se qualcosa si sta muovendo, seppure con difficoltà, nel segmento più redditizio dell’alta velocità, rimane al momento quasi privo di ogni sussulto concorrenziale il settore del trasporto ferroviario regionale. Il dominio di Trenitalia è cementato da sussidi pubblici (aumentati nel triennio 2006-2008 del 27%), e da norme a favore del monopolio (per esempio la legge 2/2009 aveva autorizzato la spesa aggiuntiva di 480 milioni di euro per tre anni a favore del trasporto ferroviario regionale, solo nel caso di un rinnovo dei contratti in essere con Trenitalia, e la legge 33/2009 ha fissato in sei anni la durata minima dei contratti, rinnovabili per altri 6; Infine, la legge 99/2009 introduce una serie di paletti che, di fatto, fanno coincidere l’interesse generale col conto economico di Trenitalia, rappresentando lo strumento di cui l’azienda si è avvalsa per ostacolare i tentativi di competizione).
PROPOSTE OPERATIVE DI RIFORMA
L’obiettivo della riforma deve essere duplice: da un lato rendere possibile la competizione, stimolando così l’efficienza e la riduzione dei costi nel settore del trasporto ferroviario. A questo scopo, vale la pena sottolineare che il costo per passeggero-chilometro nel trasporto ferroviario regionale in Gran Bretagna è circa la metà di quello italiano. Secondariamente, dalla maggiore competizione ci si può anche attendere un miglioramento e una diversificazione del servizio sotto il profilo qualitativo. Gli interventi da fare sono:
- Separazione tra la rete e l’erogatore dei servizi, cioè tra Rfi e Trenitalia, attualmente controllate dalla medesima holding Ferrovie dello Stato;
- parallelamente, è necessaria l’istituzione di un regolatore(un 'Authority indipendente), poiché l’attuale Ufficio regolazione servizi ferroviari, presso il ministero dei Trasporti, è palesemente inadeguato essendo in palese conflitto d'itaressi visto che lo stato e' controllore e controllato.
- occorre anzitutto liberalizzare la durata dei contratti di servizio;
- secondariamente, vanno rimosse le misure “salva Trenitalia” della legge 99/2009.
- va anche totelmente liberalizzato il settore del trasporto feroviario regionale aprendoloa nuovi concorrenti.
La liberarizzazione del trasporto ferroviario (Istituto Bruno Leoni)
http://www.brunoleonimedia.it/public/BP/IBL_BP_52_Ferrovie.pdf;
Liberarizzazione:Abrogioni (Federmarmanager), concorrenza si ma con regole certe e con un'Authority
http://www.ferpress.it/?p=10360;
Liberarizzazione del mercato ferroviario passeggeri in Italia: Ambizioni e contraddizioni
http://www.rolandberger.it/news/Liberalizzazione_ferrovie/2009-12-03-Liberalizzazione_ferrovie.html;
La liberarizzazione del trasporto ferroviario a livello comunitario e nazionale (Pdf)
http://www.isfort.it/sito/ricerca/TrasportoPubblico/Documenti/LiberTrasportoFerrov08.pdf;
Forum del trasporto ferroviario: l'Authority non e' rinviabile
http://www.fercargo.net/forum-del-trasporto-ferroviario-l%E2%80%99authority-non-%C3%A8-rinviabile;
Direzione Generale Trasporti Commissione Europea
http://ec.europa.eu/transport/index_en.htm;
Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani
http://www.cifi.it/;
Collegio Amministrativo Ferroviario Italiano
http://www.cafi2000.it/;
La liberarizzazione del trasporto ferroviario di Paolo Polimanti
http://www.amministrazioneincammino.luiss.it/wp-content/uploads/2010/09/Polimanti_Liberalizzazione_Trasporto-Ferroviario.pdf
Trovate questo articolo anche qui':
https://www.facebook.com/notes/luca-marinoni/liberarizzazioni-parte-quarta-liberalizzazione-del-trasporto-ferroviario/365097523568838
Nel prossimo articolo parlerero' della Liberarizzazione dei servizi pubblici locali
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