martedì 4 settembre 2012

LIBERALIZZAZIONI (parte prima) Liberalizzazione del Mercato del Gas

Amici, negli ultimi articoli da me pubblicati in questo blog, ho parlato di RIFORME su Scuola, lavoro,pubblica amministrazione, costi della politica,pensioni.
Invece ora, comincio una serie di articoli dedicati ad un diverso tipo di Riforme, Le Liberalizzazioni.

PREMESSA:
Sono perfettamente consapevole che la difficota' delle riforme che si possono classificare genericamente sotto il titolo di "Liberalizzazioni" e' tutta Politica.Infatti, si tratta di riforme a costo zero, nell’immediato, e a costo negativo, nel lungo termine. Nel breve periodo, le liberalizzazioni non im­plicano lo spostamento di alcuna posta di bilancio all’interno delle finanze pubbliche né, tanto meno, richiedono di impegnare risorse che non ci sono.“Liberalizzare” è un atto puramente normativo (an­che se può avere risvolti sulle finanze pubbliche se implica la cessione di aziende o di rami d’azien­da controllate dal settore pubblico, che in alcuni casi possono fare profitti e in molti altri, quasi la ge­neralità, producono perdite).Liberalizzare significa cambiare leggi e consentire a nuovi entranti di amnire a soddisfare i bisogni del consumatore.
Se nel breve termine liberalizzare non costa (e non rende nulla),nel lungo termine le cose sono ben diverse.
La concorrenza produce efficenza e innovazione: a parita' di altri elementi,ci si puo' attendere che la qualita'dei beni o servizi erogati in condizioni di mercato migliori,il loro prezzo diminuisca o entrambe le cose.
Questo ha due importanti conseguenze. La prima è che quegli stessi settori, che in precedenza erano ostaggio di monopoli od oligopoli, diventano terreno fertile per l’im­presa e partecipano alla creazione di ricchezza nazionale. La seconda conseguenza deriva dal fatto che questi beni o servizi sono, spesso, a loro volta fattori di produzione che incidono sulla struttu­ra dei costi e sull’efficienza produttiva di altri beni o servizi: il loro miglioramento qualitativo e la ri­duzione dei prezzi generano esternalità positive sull’intera economia. Per questo le liberalizzazioni sono la più efficace politica per la crescita.

La Banca d’Italia ha stimato che la piena liberalizzazio­ne del settore dei servizi potrebbe far lievitare il Pil italiano di addirittura 11 punti, la metà dei quali negli anni immediatamente successivi l’apertura del mercato dei servizi.

http://brunoleonimedia.servingfreedom.net/Indice_Libs/2011/Indice_2011-Presentazione-Web.pdf
http://brunoleonimedia.servingfreedom.net/Papers/IBL-PolicyPaper-03.pdf

Detto questo,parliamo della prima Liberalizzazione che voglio portare alla vostra attenzione:

LIBERALIZZAZIONE DEL MERCATO DEL GAS


                      
Per questo campo vi propongo due soluzioni; la prima proposta proviene dal sito di economia RISCHIO CALCOLATO, la seconda  proviene dall'associazione ASSOLOMBARDIA.
Cominciamo con la prima:


PREMESSE
Nel 2010 la domanda italiana di gas è stata di 85 miliardi di metri cubi. Al netto delle vendite innovative, il market leader, Eni, ha una quota di mercato nelle impor­tazioni del 39,2 per cento, seguito da Edison (18,4 per cento), Enel Trade (14 per cento), mentre tutti gli altri operatori hanno quote inferiori al 2,5 per cento. La posizione dominante dell’ex monopoli­sta è resa più solida ancora dal suo predominio nella produzione nazionale (83,3 per cento) e inclu­dendo le quantità di metano cedute ai concorrenti alla frontiera. In tutte le regioni italiane tranne 2, la quota di mercato dei primi tre operatori (CR3) è superiore al 60 per cento. La situazione con­correnziale è migliore solo in Lombardia (35,7 per cento) e Veneto (51,2 per cento). Parte del proble­ma deriva dalla carenza (nel lungo termine) delle infrastrutture di adduzione, i rigassificatori.
Inoltre gli stoccaggi, pur non rappresentando un monopolio tec­nico, sono quasi totalmente in mano all’ex monopolista.
A di­spetto dell’abbondanza di gas, i prezzi italiani non hanno riflettuto, durante la crisi, le riduzioni di prezzo osservate nei principali mercati europei.

PROPOSTE OPERATIVE DI RIFORMA
  • Allo scopo di rendere più concorrenziale il mercato italiano del gas, è necessario intervenire sul mer­cato in analogia a quanto fatto sul mercato elettrico, imponendo la separazione proprietaria (e il divieto di future forme di integrazione verticale) della rete dall’ex monopolista (in sintesi l’ENI deve cedere le quote eccedenti il 20% di Snam Rete Gas, e SRG dovrebbe cedere il controllo di Italgas e Stogit).
  • Per gli stoccaggi il problema non è, di per sé, la separazione, quanto la creazione di un contesto competitivo facendo spezzatino dei siti attualmente gestiti da Stogit (società del gruppo Snam Rete Gas controllato da Eni) e accelerando le autorizzazioni per i siti progettati dai diversi operatori.

Ecco la seconda proposta:


Assolombarda ha messo in evidenza alcuni elementi chiave per proseguire in maniera efficiente allo sviluppo della competitività del mercato gas in Italia.
I temi trattati riguardano l’adeguamento delle infrastrutture di trasporto e di interconnessione tra Stati Membri, il completamento dello sviluppo dei siti di stoccaggio previsti per i complessivi 4 miliardi di metri cubi di gas e la rapida attuazione delle norme che prevedono la riduzione del numero degli ambiti di concessione della distribuzione.
Il quadro della situazione mostrato da Assolombarda nel “Paper sulla liberalizzazione del mercato gas” analizza gli aspetti caratteristici dell’intera filiera del gas in Italia ed Europa, a partire dall’estrazione per finire all’utilizzo degli utenti, passando dal trasporto, stoccaggio, rigassificazione e le regole di distribuzione e commercializzazione.
Cinque sono ambiti su cui Assolombarda propone di intervenire per incidere positivamente sull’efficacia e l’efficienza del sistema gas nel nostro Paese:
-    Sicurezza degli approvvigionamenti
Fondamentale per investire in nuove infrastrutture e per diversificare le fonti e ridurre i rischi di dipendenza dai Paesi Produttori
-    Hub del gas europeo in Italia
Tale ruolo può derivare da un lato dallo sviluppo  dei “corridoi prioritari” che possono coinvolgere il sistema in Italia, dall’altro uno sviluppo organico di servizi e prodotti sul mercato del gas che permettano di congiungere il mercato italiano con quello europeo
-    Siti di stoccaggio
Completamento della realizzazione e assegnazione della capacità di stoccaggio
-    Riforma dei meccanismi di concessione di distribuzione
Rendere rapidamente operativi tutti i regolamenti di gara per l’assegnazione delle concessioni così da favorire condizioni di trasparenza idonee alla partecipazione di nuovi operatori
-    Completa deregulation dell’attività di vendita del gas
Il mercato del gas naturale ha raggiunto un livello di maturità tale da consentire una sempre più’ spinta deregulation delle cosiddette attività libere

Link utili:
http://www.ambientediritto.it/dottrina/Politiche%20energetiche%20ambientali/politiche%20e.a/liberalizzazione_gas_portatadino.htm ;

Paper sulla liberalizzazione del mercato del gas di assolombardia
http://www.assolombarda.it/governance/gruppi-merceologici/gm-energia/documenti/paper-sulla-liberalizzazione-del-mercato-del-gas/view

Trovi questo articolo anche qui'
https://www.facebook.com/notes/luca-marinoni/liberalizzazioni-parte-prima-liberalizzazione-del-mercato-del-gas/364176153660975







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