domenica 20 febbraio 2011

Abruzzo, la ricostruzione de l'Aquila parte dal turismo



Firmato a Palazzo Chigi il protocollo d'intesa per la valorizzazione dell'area del cratere sismico. Letta: Messi d'accordo tutti i soggetti interessati


"E' un documento molto importante per la rinascita dell'Abruzzo e la valorizzazione della provincia de l'Aquila e vuole essere un simbolo e uno stimolo per la rinascita di un sistema economico e produttivo regionale. E' un passo importante, per la valorizzazione turistica di un comprensorio splendido, che fino a oggi aveva avuto una valorizzazione inferiore alle sue potenzialità". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta ha presentato, in una conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Chigi, il protocollo d’intesa per il rilancio dello sviluppo e la valorizzazione dell’area aquilana del cratere, colpita dal tragico sisma del 6 aprile del 2009. Un rilancio che sarà guidato dal settore turistico, grazie alla valorizzazione del paesaggio e alla creazione di un polo sciistico che dovrebbe fare dell'aera la maggiore stazione sciistica del Sud Europa. "Oggi - ha osservato Letta - si sono messi insieme tutti i soggetti che in quell'area insisitono. E' una zona molto ampia, in cui ognuno era stato per conto suo. E' una possibilità immensa che si offre ai turisti, soprattutto a quelli di Roma. Questo protocollo, istruito dalla presidenza del Consiglio, è stato assistito, promosso e sostenuto dal Cnel, che è innovativo perché non si limita a coordinare ma a dare una politica unitaria. Tutti questi comuni fanno corona a l'Aquila, che è entrata nel cuore degli italiani dopo quella tragica ferita, e non è escluiso che altri comuni si aggiungano".

Per il presidente della Regione e commissario governativo alla ricostruzione Gianni Chiodi, "oggi si dà una risposta all'ansia ansia di rilancio economico, con un protocollo che dà un vero progetto strategico per una delle zone a più alta possibilità d'incremento. Lo logica che emerge è quella di un sistema che viene a nascere. Riteniamo che si possano raggiungere questi obiettivi. Siamo consapevoli che lo sviluppo di quest'area - ha aggiunto Chiodi - dipende dalla partecipazione di attori sempre più vasti e di un'area sempre più vasta". Gli ha fatto eco il sindaco de l'Aquila Massimo Cialente, che ha anche fornito alcuni ragguagli sull'entità degli investimenti: "Oggi - ha affermato Cialente - è una data molto importante. Non è una firma di una delle tante tappe di un proceso, ma è la tappa fondamentale per il rilancio economico e produttivo, dopo una tragedia. Con questa firma si avvia un processo che non riguarda solo questi comuni, ma è il primo aspetto dell'intero Abruzzo, in particolare dell'area interessata dal cratere, per rendere ancora più fruibili le nostre meraviglie ambientali, con un minimo di infrastrutture. C'è un investimento - ha sottolineato - di 30 milioni di euro, il comune ha già stanziato 10 milioni di euro per l'instalazione del primo impianto, ai quali si aggiungono ulteriori 3 milioni. Riteniamo complessivamente - ha concluso - che, con altri 10 milioni, per il 2012 potemmo portare Campo Imperatore a 63 km di pista. Sarà uno degli investimenti della ricostruzione a maggior ritorno economico".

sabato 19 febbraio 2011

Nel processo contro il Cav. le uniche prove "evidenti" sono quelle della Boccassini


Appurato ormai che nonostante gli sforzi del Commissario D'Avanzoni nelle carte milanesi dell'arma letale contro il Cav. non c'è traccia - di talché dopo le dieci domande e le dieci bugie anche i dieci "pistoloni fumanti" sono destinati a fare cilecca -, qualche parola in più la merita forse il decreto di giudizio immediato emesso dal giudice per le indagini preliminari. Già, perché mentre i giornaloni si affannano a rintracciare nelle ventisette pagine vergate dal gip Cristina Di Censo "le prove che incastrano Berlusconi", l'unico fatto che il documento sembra dimostrare incontrovertibilmente è che la sbandierata parità fra accusa e difesa in Italia - o almeno a Milano - è una remota chimera.

Basta correre a pagina 25: dopo aver chiarito che l'evidenza della prova, condizione per il giudizio immediato, non significa "prova positiva della responsabilità dell'imputato" ma "prova della fondatezza dell'accusa", il gip spiega per quale motivo tale presupposto ricorrerebbe per entrambi i reati contestati al premier dalla Procura di Milano.

Per quanto riguarda la presunta concussione sui funzionari della Questura, il gip ritiene il fatto "storicamente acclarato", e rinvia al giudizio del tribunale la valutazione di diritto e di merito. Ma è sulla presunta prostituzione minorile che la faccenda si complica. Afferma infatti la dottoressa Di Censo che "(...) i contenuti delle investigazioni difensive (...) in più punti stridono in termini netti con le acquisizioni dell'indagine pubblica, di talché la sede naturale della dialettica probatoria che già si profila è, a maggior ragione, quella processuale richiesta dal pm".

Ricapitolando: se per disporre il giudizio immediato è necessaria la prova della fondatezza dell'accusa, se in un processo di parti quale è quello previsto dal nostro ordinamento le indagini dell'accusa equivalgono a quelle della difesa, e se le indagini della difesa "stridono in termini netti" con quelle dell'accusa, dov'è l'evidenza della prova che giustifica il processo immediato? Forse a Milano tutte le prove sono evidenti, ma quelle della Boccassini sono più evidenti delle altre...

martedì 15 febbraio 2011

Il premier a processo, Alfano attacca: «In gioco la sovranità del Parlamento»

Bersani: «Chiediamo voto anticipato». Idv: «Si dimetta». Famiglia Cristiana: «Le 3 donne nemesi per Berlusconi» ] Bersani: «Chiediamo voto anticipato». Idv: «Si dimetta». Famiglia Cristiana: «Le 3 donne nemesi per Berlusconi»


MILANO - Il rinvio a processo del premier Silvio Berlusconi scatena veementi reazioni politiche. Il Pdl fa quadrato attorno al presidente del Consiglio e assicura che il governo andrà avanti. Fortissima la reazione del ministro della Giustizia Angelino Alfano, secondo il quale «il fatto che il gip di Milano abbia disposto il processo immediato nei confronti del premier Silvio Berlusconi significa che non ha tenuto conto di quanto votato le settimane scorse dalla Camera, dunque - afferma il Guardasigilli - questo è un tema che attiene l’autonomia, la sovranità e l’indipendenza del Parlamento». Dal segretario del Pd Pier Luigi Bersani arriva invece una richiesta precisa. «Io chiedo le elezioni anticipate - ha detto il segretario dei democratici. Berlusconi è un fine costituzionalista ed essendo tale ha detto la sua. Un po’ di studio in più sulla Costituzione non gli guasterebbe». Dura anche la reazione di Famiglia Cristiana. «La sentenza in mano a tre signore. Viene subito in mente la nemesi. Tu, Berlusconi, delle donne ti sei servito, e in malo modo; le stesse donne faranno giustizia» è il commento alla notizia del rito immediato per Berlusconi, che il settimanale affida a un editorialeon line. «Con l’aria che tira - si legge nel testo - la notizia non è il rinvio a giudizio immediato. È la composizione del collegio giudicante: tre donne».] MILANO - Il rinvio a processo del premier Silvio Berlusconi scatena veementi reazioni politiche. Il Pdl fa quadrato attorno al presidente del Consiglio e assicura che il governo andrà avanti. Fortissima la reazione del ministro della Giustizia Angelino Alfano, secondo il quale «il fatto che il gip di Milano abbia disposto il processo immediato nei confronti del premier Silvio Berlusconi significa che non ha tenuto conto di quanto votato le settimane scorse dalla Camera, dunque - afferma il Guardasigilli - questo è un tema che attiene l'autonomia, la sovranità e l'indipendenza del Parlamento». Dal segretario del Pd Pier Luigi Bersani arriva invece una richiesta precisa. «Io chiedo le elezioni anticipate - ha detto il segretario dei democratici. Berlusconi è un fine costituzionalista ed essendo tale ha detto la sua. Un po' di studio in più sulla Costituzione non gli guasterebbe». Dura anche la reazione di Famiglia Cristiana. «La sentenza in mano a tre signore. Viene subito in mente la nemesi. Tu, Berlusconi, delle donne ti sei servito, e in malo modo; le stesse donne faranno giustizia» è il commento alla notizia del rito immediato per Berlusconi, che il settimanale affida a un editorialeon line. «Con l'aria che tira - si legge nel testo - la notizia non è il rinvio a giudizio immediato. È la composizione del collegio giudicante: tre donne».



«FORTE MANDATO» - A chi gli chiedeva se il premier fosse disponibile ad un passo indietro, il ministro Alfano ha risposto: «E la presunzione di innocenza?». «Tutti gli indagati sono colpevoli e devono fare un passo indietro?», ha insistito Alfano. «Il Presidente del Consiglio ha un forte mandato conferitogli dagli italiani, un mandato non nato occasionalmente, ma reiterato in almeno tre circostanze nelle più recenti elezioni», ha ricordato. Non solo, ha insistito. «Il presupposto parlamentare non esiste», ha detto, perché «numerose volte negli ultimi 30-40 giorni è stato ribadito» il sostegno al governo. «In otto circostanze il governo ha avuto una netta prevalenza sull’unione di tutte le opposizioni», ha ricordato, «Di Pietro, Bersani, Fini e Casini, tutti insieme hanno perso otto volte. Vi è una legittimazione piena dell’esecutivo sia dal punto di vista della legittimità parlamentare sia da quella del consenso popolare, che anche le ultime rilevazioni confermano essere significativo e certamente più robusto di quelli dei partiti di opposizione». PDL - «Come volevasi dimostrare. È proprio il caso di parlare di una giustizia ad orologeria che per Berlusconi è rapidissima, addirittura istantanea. Tutto questo procedimento è viziato alla radice dal fatto che trattandosi, visto il reato ascritto che è la concussione, di un’imputazione che per definizione riguarda il titolare di un pubblico incarico, nel nostro caso deve essere trattato dal tribunale dei ministri» sottolinea invece Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, alla notizia del rinvio a giudizio del presidente del Consiglio. «Il governo - aggiunge - va avanti, resistendo a questi tentativi di manomettere l’equilibrio politico del Paese». Per Daniele Capezzone, portavoce Pdl, «la decisione del gip di Milano ricalca un copione perfino scontato. La situazione è davvero paradossale: non ci sono né i reati né le vittime, ma c’è il processo a tamburo battente, e soprattutto c’è un processo mediatico già in corso da settimane sotto forma di gogna anti-premier». «Il silenzio dei garantisti di sinistra è un epitaffio politico per loro: è evidente il tentativo della sinistra, sconfitta sia nelle urne che nelle aule parlamentari, di usare la scorciatoia giudiziaria per una spallata. Ma non si illudano: non praevalebunt», conclude Capezzone. Per il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo (Pdl) : «Il giudizio immediato disposto dal Gip nel processo farsa contro Silvio Berlusconi conferma che la via giudiziaria in Italia è la continuazione della politica con altri mezzi». «Mi sembra tutto una grande costruzione mediatica con poco sostanza» e «non esiste alcuna ipotesi accusatoria» contro il premier sottolinea invece il presidente della Regione Roberto Formigoni (Pdl). È in corso un vero e proprio attacco alla sovranità popolare e ad un’istituzione dello Stato. Il pericolo che i Padri Costituenti della Repubblica avevano immaginato, inserendo l’immunità parlamentare nella Costituzione, è oggi quanto mai reale». afferma invece il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini (Pdl) che aggiunge: «Un potere dello Stato tenta di condizionare la volontà degli elettori e di stravolgere uno dei principi cardine di tutte le democrazie: l’equilibrio tra il potere giudiziario, legislativo ed esecutivo. Non è un problema del centrodestra o di Berlusconi, ma dell’Italia. L’anomalia del nostro Paese non è rappresentata da un presidente del Consiglio liberamente eletto, ma da una parte della magistratura che agisce con finalità politiche». ] «FORTE MANDATO» - A chi gli chiedeva se il premier fosse disponibile ad un passo indietro, il ministro Alfano ha risposto: «E la presunzione di innocenza?». «Tutti gli indagati sono colpevoli e devono fare un passo indietro?», ha insistito Alfano. «Il Presidente del Consiglio ha un forte mandato conferitogli dagli italiani, un mandato non nato occasionalmente, ma reiterato in almeno tre circostanze nelle più recenti elezioni», ha ricordato. Non solo, ha insistito. «Il presupposto parlamentare non esiste», ha detto, perché «numerose volte negli ultimi 30-40 giorni è stato ribadito» il sostegno al governo. «In otto circostanze il governo ha avuto una netta prevalenza sull'unione di tutte le opposizioni», ha ricordato, «Di Pietro, Bersani, Fini e Casini, tutti insieme hanno perso otto volte. Vi è una legittimazione piena dell'esecutivo sia dal punto di vista della legittimità parlamentare sia da quella del consenso popolare, che anche le ultime rilevazioni confermano essere significativo e certamente più robusto di quelli dei partiti di opposizione».

PDL - «Come volevasi dimostrare. È proprio il caso di parlare di una giustizia ad orologeria che per Berlusconi è rapidissima, addirittura istantanea. Tutto questo procedimento è viziato alla radice dal fatto che trattandosi, visto il reato ascritto che è la concussione, di un'imputazione che per definizione riguarda il titolare di un pubblico incarico, nel nostro caso deve essere trattato dal tribunale dei ministri» sottolinea invece Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, alla notizia del rinvio a giudizio del presidente del Consiglio. «Il governo - aggiunge - va avanti, resistendo a questi tentativi di manomettere l'equilibrio politico del Paese». Per Daniele Capezzone, portavoce Pdl, «la decisione del gip di Milano ricalca un copione perfino scontato. La situazione è davvero paradossale: non ci sono né i reati né le vittime, ma c'è il processo a tamburo battente, e soprattutto c'è un processo mediatico già in corso da settimane sotto forma di gogna anti-premier». «Il silenzio dei garantisti di sinistra è un epitaffio politico per loro: è evidente il tentativo della sinistra, sconfitta sia nelle urne che nelle aule parlamentari, di usare la scorciatoia giudiziaria per una spallata. Ma non si illudano: non praevalebunt», conclude Capezzone.
Per il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo (Pdl) : «Il giudizio immediato disposto dal Gip nel processo farsa contro Silvio Berlusconi conferma che la via giudiziaria in Italia è la continuazione della politica con altri mezzi».
«Mi sembra tutto una grande costruzione mediatica con poco sostanza» e «non esiste alcuna ipotesi accusatoria» contro il premier sottolinea invece il presidente della Regione Roberto Formigoni (Pdl).
È in corso un vero e proprio attacco alla sovranità popolare e ad un'istituzione dello Stato. Il pericolo che i Padri Costituenti della Repubblica avevano immaginato, inserendo l'immunità parlamentare nella Costituzione, è oggi quanto mai reale». afferma invece il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini (Pdl) che aggiunge: «Un potere dello Stato tenta di condizionare la volontà degli elettori e di stravolgere uno dei principi cardine di tutte le democrazie: l'equilibrio tra il potere giudiziario, legislativo ed esecutivo. Non è un problema del centrodestra o di Berlusconi, ma dell'Italia. L'anomalia del nostro Paese non è rappresentata da un presidente del Consiglio liberamente eletto, ma da una parte della magistratura che agisce con finalità politiche».



IL PD - «Berlusconi si proclama perseguitato ed innocente, allora si presenti davanti ai giudici». Così Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera, ai giornalisti a Montecitorio. Più duro il vice Maran: «Rispettiamo l’autonomia della magistratura e ripetiamo, come facciamo da mesi e non da oggi che viene disposto il suo giudizio immediato per i reati di concussione e prostituzione minorile, che Berlusconi si deve dimettere. Lasci la presidenza del Consiglio, ci permetta di non essere lo zimbello del mondo. ] IL PD - «Berlusconi si proclama perseguitato ed innocente, allora si presenti davanti ai giudici». Così Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera, ai giornalisti a Montecitorio. Più duro il vice Maran: «Rispettiamo l'autonomia della magistratura e ripetiamo, come facciamo da mesi e non da oggi che viene disposto il suo giudizio immediato per i reati di concussione e prostituzione minorile, che Berlusconi si deve dimettere. Lasci la presidenza del Consiglio, ci permetta di non essere lo zimbello del mondo.



[Esplora il significato del termine: IDV - «Con il rinvio a giudizio da parte del gip del Tribunale di Milano la condizione politica del premier è sensibilmente mutata in peggio». È l’opinione di Silvana Mura deputata, dell’Italia dei valori. «Considerato che Silvio Berlusconi dovrà difendersi da accuse pesanti, sarebbe opportuno che lo facesse da privato cittadino invece che da premier, evitando di coinvolgere mediaticamente il governo in un processo che certo non farà bene all’immagine dell’Italia in particolare nello scenario internazionale». UDC - «La vicenda Ruby deve essere chiarita al più presto» sottolinea invece il segretario Udc, Lorenzo Cesa. «Rispettiamo i magistrati milanesi che hanno scelto il rito abbreviato per Berlusconi, e nei confronti del premier siamo garantisti come per ogni imputato. Ci auguriamo che questa vicenda sia chiarita al più presto, nell’interesse delle istituzioni italiane», dice Cesa commentando il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi. CGIL - «Il rinvio a giudizio dovrebbe comportare le dimissioni del premier» ha detto Susanna Camusso oggi a Bari. Un lungo applauso ha accompagnato la notizia data dalla leader Cgil della richiesta di rinvio a giudizio per Berlusconi. Camusso, che partecipava ad una assemblea regionale della sua organizzazione, ha detto: «In quel procedimento si dice che parti offese sono quella ragazza di cui conosciamo il nome e il ministero degli Interni. Se un primo giudizio possiamo darlo è che ancora si può credere che in questo paese la giustizia sia uguale per tutti». ] IDV - «Con il rinvio a giudizio da parte del gip del Tribunale di Milano la condizione politica del premier è sensibilmente mutata in peggio». È l'opinione di Silvana Mura deputata, dell'Italia dei valori. «Considerato che Silvio Berlusconi dovrà difendersi da accuse pesanti, sarebbe opportuno che lo facesse da privato cittadino invece che da premier, evitando di coinvolgere mediaticamente il governo in un processo che certo non farà bene all'immagine dell'Italia in particolare nello scenario internazionale».

UDC - «La vicenda Ruby deve essere chiarita al più presto» sottolinea invece il segretario Udc, Lorenzo Cesa. «Rispettiamo i magistrati milanesi che hanno scelto il rito abbreviato per Berlusconi, e nei confronti del premier siamo garantisti come per ogni imputato. Ci auguriamo che questa vicenda sia chiarita al più presto, nell'interesse delle istituzioni italiane», dice Cesa commentando il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi.

CGIL - «Il rinvio a giudizio dovrebbe comportare le dimissioni del premier» ha detto Susanna Camusso oggi a Bari. Un lungo applauso ha accompagnato la notizia data dalla leader Cgil della richiesta di rinvio a giudizio per Berlusconi. Camusso, che partecipava ad una assemblea regionale della sua organizzazione, ha detto: «In quel procedimento si dice che parti offese sono quella ragazza di cui conosciamo il nome e il ministero degli Interni. Se un primo giudizio possiamo darlo è che ancora si può credere che in questo paese la giustizia sia uguale per tutti».

giovedì 3 febbraio 2011

Economia, governo al lavoro per rilanciare lo sviluppo

Incontro Tremonti-premier su fiscalit� di vantaggio per il Sud, nuovo articolo 41 della Costituzione, Piano casa e riordino degli incentivi alle imprese. Le misure in Cdm marted� 8 febbraio. Il ministro: No a nuove spese
Il governo continua a lavorare sul nuovo articolo 41 della Costituzione e sulla fiscalit� di vantaggio per il Sud. Ieri l�incontro tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il ministro dell�Economia, Giulio Tremonti � servito per fare il punto della situazione. Tra i punti fermi, scrive il Corriere della Sera, �il primo � che sulla libert� d�impresa e dell�attivit� economica, il linguaggio della Carta dovr� essere il pi� diretto e semplice, evitando qualsiasi appesantimento di sapore burocratico�. Questo, prosegue il quotidiano milanese, �sar� il perno sul quale Berlusconi vuole avviare l�azione di rilancio dell�economia, insieme al rilancio del Piano casa e del Piano Sud, di cui farebbe parte anche un nuovo intervento per la fiscalit� di vantaggio nel mezzogiorno. iberalizzazioni, dunque, ma non nuove leggi e soprattutto senza nuova spesa pubblica, perch� come ripete anche in questi giorni il titolare del Tesoro, �la via dello sviluppo non � quella del deficit di bilancio� . Se i soldi non c�erano prima, non ci sono neanche adesso: cos� nel pacchetto di misure che arriveranno marted� sul tavolo del Consiglio dei ministri ci sar� di fatto, solo la messa a punto di strumenti gi� avviati�. Tra questi, il Piano casa, il Piano Sud e il riordino degli incentivi alle imprese. Il primo, lanciato tre anni fa �ma mai decollato per la resistenza delle Regioni, cui compete la legislazione in materia, ma anche di alcuni ministeri, come l�Ambiente e i Beni culturali � scrive il Corriere -. Il governo ora � pronto a tentare una nuova strada con la predisposizione di un modello di legge regionale che i governatori saranno spinti ad attuare. Senza costrizioni, ma facendo leva sull�opinione pubblica, da sensibilizzare con una pressante campagna informativa�.

Non ci saranno, invece, nuovi interventi normativi neanche per il rilancio del Piano Sud. �Il progetto, che punta soprattutto al coordinamento dei fondi regionali per la realizzazione di grandi infrastrutture, � gi� stato esaminato dal Cipe e deve essere attuato. Nel piano c�� anche il riordino degli incentivi alle imprese, sul quale sta lavorando il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani. Potrebbero esserci nuovi avanzamenti anche per la Banca del Sud. In questo caso potrebbe essere necessaria una legge per consentire alla nuova Banca di sfruttare la rete degli sportelli di Poste Italiane. L�orientamento del governo, in questo caso, sarebbe quello di non varare un decreto ad hoc, ma di inserire le nuove norme nel decreto Milleproroghe all�esame del Senato (e gi� sovraccarico di richieste di modifica, compreso un nuovo slittamento per il pagamento dei 30 milioni di multa a carico degli allevatori che hanno infranto le quote latte). L�arrivo in Aula del decreto era previsto per marted� prossimo, ma subir� lo slittamento di un giorno�, conclude il Corriere.